
La notizia è stata data in primis dal Wall Street Journal e poi ha iniziato ad essere diffusa a tutta forza dai media nelle ore successive: le autorità federali a stelle e strisce, il Dipartimento di Giustizia (DoJ) con la Securities and Exchange Commission (SEC), hanno cominciato ad indagare su possibili tangenti pagate da Microsoft a funzionari governativi stranieri in cambio della sottoscrizione di contratti software.
Tra i paesi al centro dei casi di corruzione vi sarebbero, sempre attenendosi a quanto riportato dal WSJ, Italia, Romania e Cina.
Nel caso specifico dell’Italia viaggi e regali sarebbero stati il mezzo principale sfruttato da Microsoft per ottenere facilmente gli appalti governativi.
Per il momento non sono stai fatti nomi e neppure ipotesi ma le accuse riguardano direttamente l’estensione nazionale del gruppo.
Non risultano disponibili neppure date esatte ragion per cui non è ancora chiaro se la vicenda in questione faccia riferimento al periodo in cui alla guida di Microsoft Italia c’era Pietro Scott Jovane o, in tempi più recenti, a Carlo Purassanta.

