Google60, se Google fosse nato negli anni 60…

Pensare ad un’Internet senza Google ci riesce abbastanza difficile, quasi impossibile a dire il vero, ma ancor più audace deve essere stato il lavoro del designer Norbert Landsteiner, che ha provato ad immaginare un Google degli anni 60 senza Internet, link o pagine Web da sondare.

Frutto di questa idea al limite della follia è il delizioso Google60, un servizio online gratuito che riproduce le funzioni di Google simulando l’uso di schede perforate, mainframe computer come l’IBM 360, nastri e stampanti che ora definiremmo “d’epoca”. Descriverlo sembra assurdo, forse lo è davvero, ma sotto il punto di vista geek è una delle cose più simpatiche e originali che abbiamo visto negli ultimi tempi.

MetroStore, una versione Web del Windows Store


Il Windows Store di Windows 8 non dispone ancora di una versione Web. Da browser è possibile visualizzare la scheda delle app ma non è consentito installarle o sfogliare il resto delle applicazioni presenti nella “vetrina”. Questo almeno per quanto riguarda i servizi ufficiali forniti da Microsoft, poi c’è MetroStore.

Makeappicon, creare icone per app Android/iOS con un click

Nelle app per smartphone, il fattore estetico riveste un ruolo fondamentale. Un app di successo deve avere non solo una bella interfaccia utente che inviti l’utente a provarla ma anche una bella icona, da sfoggiare con orgoglio nella home screen del telefono.

Mapped in World, la mappa mondiale delle startup

Tenere d’occhio le startup tecnologiche che nascono ogni giorno nel mondo non è facile, magari ne è nata qualcuna anche nel palazzo di rimpetto al nostro e noi non lo sappiamo. È con questo presupposto e per soddisfare la curiosità di tutti i geek alla perenne ricerca di progetti interessanti che è nato Mapped in World, un servizio online gratuito ed open source che permette di visualizzare le principali startup mondiali su una mappa interattiva.

360cities, spettacolari panorami a 360° che “seguono i movimenti”

Se dovessimo stilare una lista di motivi per cui vale la pena avere un iPad, in essa ci sarebbe sicuramente 360cities. Di cosa si tratta? Il nome dovrebbe essere già abbastanza eloquente di per sé, comunque adesso vi spieghiamo tutto in dettaglio.
Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, 360cities è un ottimo servizio online gratuito sul quale è possibile visualizzare un mucchio di scenari in modalità panoramica a 360 gradi, muovendo il mouse in tutti i quattro punti cardinali. Allora cosa c’entra l’iPad e cos’ha di tanto speciale rispetto ad altri servizi simili?

Come attivare il supporto alle Web App in Ubuntu

La versione 12.04 di Ubuntu supporta un nuovo sistema di integrazione delle Web App attraverso il quale si possono aggiungere le icone di servizi online come YouTube, Google Reader e Google Docs al launcher di Unity, controllare la musica riprodotta su servizi come Grooveshark e Last.fm e visualizzare le notifiche dei servizi di webmail come Gmail direttamente sul desktop. Per attivarla, bastano tre comandi nel terminale e un log out.

Google contro il download di musica da YouTube

La pacchia è finita, direbbe qualcuno. Google ha ceduto al “ricatto” delle major e sta cominciando a diffidare i siti che permettono di scaricare musica da YouTube. Prime vittime designate: YouTube-MP3.org e Music-Clips.net .

I responsabili dei due servizi online hanno ricevuto una lettera in cui Google parla del download di musica da YouTube come di una pratica che vìola i termini di utilizzo del portale, aggiungendo che una perpetrazione della stessa potrebbe portare a conseguenze di natura legale. E quando un gigante come quello di Mountain View muove i suoi avvocati, sono cavoli amari per tutti.

TorrApk, sito alternativo per scaricare app Android

Al contrario di iOS, che è stato disegnato per funzionare solo su pochissimi dispositivi, tutti della stessa azienda, Apple, Android è un sistema operativo versatile e flessibile che possiamo trovare su una vasta gamma di smartphone e tablet. Non solo device di fascia alta, come il Samsung Galaxy S3 o il Galaxy Tab, ma anche una serie di dispositivi meno costosi che però possono presentare delle limitazioni.

Fra queste c’è l’impossibilità di installare alcune app presenti su Google Play, perché il telefono non è in grado di supportarle. Ciò spesso è vero, a causa dei limiti hardware che hanno gli smartphone più economici, ma altre volte no. Ci sono molte applicazioni che funzionerebbero anche sui dispositivi di fascia bassa ma che Google non consente di scaricare per motivi commerciali. Da qui il nostro amico Giuseppe Anzalone ha preso l’idea per creare TorrApk.

I migliori 10 servizi online e applicazioni per Dropbox

Nonostante il fiorire di alternative, alcune delle quali molto prestigiose e promettenti, Dropbox rimane uno degli strumenti più amati da noi geek. Grazie alla nostra cara scatoletta blu possiamo avere i nostri file sempre a portata di click o di dito, a seconda del device che usiamo, e possiamo risparmiarci tante rogne legate al trasferimento dei dati da un computer all’altro. Questo è vero. Ma non sarà riduttivo usare Dropbox solo per il cloud storage?

Ci spieghiamo meglio. Esistono tante applicazioni e servizi online che permettono di usare Dropbox in maniera originale aumentandone (se possibile) l’utilità o comunque rendendolo fruibile in modi più comodi di quelli canonici. Se volete qualche esempio, basta chiedere e ve ne proponiamo dieci. Qui sotto trovate infatti una lista con i migliori 10 servizi online e applicazioni per Dropbox: non vi resta che leggerla e scegliere quale strumento fa più al caso vostro.

Quanto vale il tuo profilo Facebook?

I numeri di Facebook sono impressionanti, li abbiamo scoperti un paio di mesi fa insieme. La valutazione del social network di Mark Zuckerberg è salita alle stelle in vista del suo debutto in borsa, ma vi siete mai domandati quanto potrebbe valere un singolo profilo? No, non quello di Zuck o di chissà quale VIP. Il vostro!

My Unplug è un simpatico servizio online gratuito che permette di sapere quanto vale un profilo Facebook in base al numero di amici, post, note e like che si hanno. Chiaramente si tratta di un valore indicativo senza alcun scopo reale – non pensate di poter vendere davvero il vostro profilo Facebook – ma l’idea è simpatica.

Come erano i siti famosi 15 anni fa?

Nel mondo informatico, 15 anni equivalgono ad un’era geologica della Terra (e a circa 3 mesi della faccia di Lindsay Lohan). In quest’arco di tempo é successo di tutto. Siamo passati da Windows 98 alla Start Screen di Windows 8, sono nati tutti gli iDevice che hanno fatto di Apple la fabbrica di dollari che é ora e i Jalisse hanno vinto Sanremo.

Ma come si presentavano alcuni dei siti più importanti di Internet, come Google, Yahoo!, Apple e Microsoft all’epoca? Male, se visti con gli occhi di un internauta del 2012. In ogni caso si tratta di una curiosità geek che va assolutamente soddisfatta tramite una gallery, come quella che stiamo per proporvi di seguito. Su, poche chiacchiere e vediamo com’erano i nomi grossi della Rete nel 1997.

Google – Ok, ci avete sgamati! In realtà Google.com è andato online solo nel 98 e prima si trovava all’indirizzo google.stanford.edu. Ma mica poteva mancare in una gallery come questa?!

Apple – All’epoca era ancora un’azienda “di nicchia” e con un successo commerciale riservato solo a pochissimi prodotti.

Webbygram, sfogliare le foto di Instagram dal PC

Le foto caricate su Instagram sono pubbliche ma, al contrario di quanto accade su siti come Flickr o Picasa, non sono visibili liberamente da tutti. A meno di non avere il link diretto ad un’immagine, infatti, per sfogliare le foto pubblicate sul servizio occorre scaricare la app di Instagram sul proprio telefonino.

Una limitazione piuttosto importante, se si considerano gli oltre 40 milioni di utenti del servizio e il miliardo di dollari pagato da Facebook per acquisirlo ma per fortuna una soluzione alternativa la si trova sempre. Questa volta si chiama Webbygram e si tratta di un servizio online gratuito che fornisce libero accesso a tutte e foto più popolari di Instagram direttamente dal browser del PC.

5 modi per visualizzare i siti irraggiungibili

Qualcuno la chiama legge di Murphy, quelli un po’ più pratici si appellano alla sfiga, ma la verità è solo una: quando abbiamo bisogno di un’informazione particolare contenuta in una particolare pagina Internet, il sito che ospita quella pagina va in down risultando quindi irraggiungibile. Si tratta di uno dei momenti di maggiore frustrazione per un geek, ma anche in casi del genere per fortuna non tutto è perduto.

Esistono infatti diverse soluzioni, dai servizi Web alle estensioni per i browser, che permettono di visualizzare siti irraggiungibili sfruttando dei preziosi archivi online dai quali possiamo attingere quando le pagine originali sono offline. Proviamo a fare un rapido elenco di quelli più forniti e/o affidabili.

  • Google Cache – l’inossidabile cache di Google che il gigante dei motori di ricerca conserva per le pagine di ogni sito Internet, permettendoci di visualizzarlo anche quando irraggiungibile. Per usarla, basta collegarsi all’home page di Google e digitare cache: seguito dall’indirizzo del sito da visitare (es. cache:geekissimo.com, senza il www) nella barra di ricerca. Gli utenti di Chrome possono sfruttare questa funzione direttamente dalla barra degli indirizzi del proprio browser.
  • Coral cdn – si tratta di un servizio destinato ai siti che devono affrontare i problemi causati dall’eccessivo traffico sulle proprie pagine. Può dunque essere usato per visualizzare siti irraggiungibili e funziona in due modi: ci si può collegare all’home page del servizio e digitare l’indirizzo del sito da visualizzare nella barra collocata in basso a sinistra oppure aggiungere il suffisso nyud.net all’indirizzo del sito da visitare.