Google Stars, spuntano nuovi ed interessanti dettagli

Diritto all’oblio, Google non è responsabile delle pagine indicizzate

Diritto all'oblio, Google non è responsabile delle pagine indicizzate

I motori di ricerca, così come nel caso di Google, non sono responsabili in alcun modo dei dati personali che vengono pubblicati sulle pagine web indicizzate. È questo il parare dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea chiamato ad esprimersi in merito una vecchia querelle tra la divisione spagnola di Google e l’Agencia Española de Protección de Datos.

La vicenda ha avuto inizio nell’oramai lontano 1998 un quotidiano spagnolo pubblicò due annunci d’asta legati a fallimenti citando il nome di una persona. L’articolo in questione venne poi ripubblicato sul sito web della testata.

Nel 2009 il protagonista della vicenda decisa di rivolgersi all’editore poiché aveva notato che digitando il suo nome e cognome su Google nei risultati di ricerca continuavano ad essere mostrati dei riferimenti al fatidico articolo.

Il protagonista fece richiesta di cancellare il testo ma non fu possibile intervenire poiché la pubblicazione di tali dati era condizionata da un ordine del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali spagnolo.

I prezzi dell’iPhone in Spagna. Quelli italiani sono scandalosi!

iPhone 3G

Sono uscite ieri le prime indiscrezioni sui prezzi dell’iPhone in Spagna. Come abbiamo visto nell’articolo di giovedì scorso i prezzi che imporrà TIM, sono scandalosi e alla luce di queste nuove indiscrezioni sui prezzi spagnoli risultano addirittura indecenti.

Per facilitare la scelta all’utente finale, sono stati ideati due piani di abbonamento. Entrambi i piani tariffari comprendono l’iPhone da 8G al prezzo di 99€ mentre la versione da 16G costerà 199€. Ed eccolo qui, il famoso numero che disse Steve Jobs all’ultimo KeyNote. Se non ve lo ricordate, vi rinfresco io la memoria al volo, TIM ha creato ben 5 piani in abbonamento, tutti costosi sia dal punto di vista del canone mensile, che da quello del prezzo dell’iPhone.

Chi l’ha detto che i blogger non possono essere anche bravi giornalisti? L’esperienza di Joani Sanchez

Cuba

Il piccolo antagonismo tra blogger e giornalisti ogni tanto ritorna in primo piano, con i primi che spesso non vogliono essere equiparati ai secondi, e i secondi che non danno autorevolezza ai primi. Una disputa che non stiamo qui a discutere oggi, ma che ci dà l’occasione per parlare di una bella storia che riguarda la blogger cubana Yoani Sanchez, scrittrice di “Generacion Y”.

Autrice di una cronaca pungente sulle difficoltà della vita quotidiana sotto il regime castrista, ha ricevuto sabato uno dei più prestigiosi riconoscimenti giornalistici spagnoli, il premio Ortega et Gasset per il giornalismo digitale assegnato dal quotidiano El Pais. I giurati hanno voluto premiare la sua “ingegnosità nel superare le limitazioni alla libertà di espressione che regnano nell’isola caraibica, il suo stile vivace e la sua volontà di far parte dello spazio mondiale del giornalismo civico”.

In Spagna Robin e il Messenger aiutano i giovani a parlare di sesso, droga e alcol

Robin

In Spagna è stata lanciata un’interessante iniziativa congiunta governo-Microsoft per parlare ai ragazzi più giovani e ascoltare le loro problematiche in tema di sesso, alcol e droga. L’iniziativa è rivolta proprio a parlare la stessa lingua di ragazzi e ragazze, senza pregiudizi né vergogne, attraverso l’uso della chat, e in particolare di Msn Messenger. Dall’altra parte della chat, un robot, chiamato Robin, che riconosce le domande dei ragazzi (o almeno ci prova) e fornisce loro delle risposte.

Utilizzare il servizio è molto semplice (ma, ovviamente, bisogna conoscere lo spagnolo): basta inserire tra i propri contatti l’indirizzo di Robin (robin@msc.es) e subito si potrà iniziare a interagire con lui. Il robot è stato programmato per parlare di diversi argomenti delicati, dalla contraccezione alla prevenzione dell’Aids, dall’interruzione di gravidanza alla “pillola del giorno dopo” fino all’assunzione di alcol e droghe.

Un dominio .es gratis per ogni ragazzo spagnolo

RedEs

A partire dal 15 gennaio, tutti i ragazzi spagnoli sotto ai trent’anni che ne faranno richiesta potranno avere, gratuitamente, un dominio .es. Avete capito bene: accade in Spagna, dove il Consiglio dei Ministri ha approvato un programma, chiamato “Jóvenes en Red”, giovani in rete appunto, che costerà circa tre milioni di Euro per il 2008, e poi un milione di Euro per gli anni successivi.

Il programma prevede, oltre alla registrazione del dominio, anche un serie di strumenti per creare il proprio sito o il proprio blog per un anno. Quindi pagine Web, album di foto, posta elettronica e anche a disposizione un nuovo social-network. Ovviamente, ogni ragazzo potrà registrare un solo dominio. L’iniziativa fa parte di un programma molto innovativo che tende a dare maggiore impulso, a partire proprio dai minori di trent’anni, alla società dell’informazione.