Demonoid torna online

Demonoid

Dopo oltre un anno di silenzio causato da attacchi DDoS e interventi delle autorità, che ne avevano fatto cessare le attività, il noto tracker torrent Demonoid è tornato in vita balzando immediatamente agli onori della Rete con quasi 400.000 file e 1,3 milioni di utenti all’attivo.

Il sito non è ancora tornato a pieni giri, difatti visitandolo si viene accolti da un messaggio che ne preannuncia solo il ritorno (We will rebuild! Coming back soon, please check back later) ma il suo tracker http://inferno.demonoid.com:3396/announce funziona regolarmente.

Google Chrome, big G dice no alle estensioni per cercare file torrent

Google Chrome, big G dice no alle estensioni per cercare file torrent

Nel corso gli ultimi giorni Google ha rimosso dal Chrome Web Store alcune estensioni per il suo browser web adibite alla ricerca dei file torrent e dunque utili per poter scaricare materiale da BitTorrent.

A render nota la notizia è stato in primis il sito web TorrentFreak che ha inoltre provveduto ad indicare la motivazione alla base della scelta fatta da Google che la stessa azienda ha fornito agli sviluppatori mediante l’invio di un apposito messaggio di posta elettronica. Big G ha fatto sapere di aver rimosso tali estensioni poiché avrebbero potuto rappresentare un metodo per il download non autorizzato di contenuti protetti da diritto d’autore.

Non permettiamo la presenza di prodotti o servizi che violano i termini di servizio di terze parti, oppure di prodotti o servizi che incoraggiano, facilitano o permetto accessi, download o streaming non autorizzati di contenuti protetti da diritti d’autore.

Bug Twitter: il bottone tweet richiede il download di un file torrent agli utenti

twitter

Moltissimi utenti hanno incontrato un nuovo bug che ha colpito molteplici siti web nell’ultimo weekend. Navigando tramite Chrome o Firefox, potreste aver notato una strana situazione: nel momento in cui aprivate una determinata pagina web di un portale, veniva scaricato automaticamente un file torrent. Il contenuto si intitolava ‘widgets_tweet_button.html.torrent‘ o talvolta ‘widgets-tweet_button.html.torrent‘.

Perché parte quest’anomala richiesta? Che cosa contiene questo misterioso file che sembra scaricabile tramite BitTorrent? La principale preoccupazione degli utenti, ovviamente, è stata quella di pensare che il problema fosse vincolato al proprio computer, ma in realtà il tutto partiva dal sito web visitato.

Download torrent da Google Chrome

BitTorrent Surf, cercare e scaricare torrent direttamente da Google Chrome

Download torrent da Google Chrome

Tutti voi lettori di Geekissimo che, a prescindere dal motivo, sfruttate i file torrent sarete sicuramente ben felici di apprendere che da alcuni giorni a questa parte è disponibile sul Chrome Web Store un’interessante e nuova risorsa utile proprio in tal senso.

BitTorrent Inc. ha infatti annunciato ufficialmente BitTorrent Surf, ovvero un’estensione specifica per Google Chrome che, una volta in uso, permette di ricercare, di scaricare e di avviare file torrent direttamente dalla finestra del browser web di big G.

L’estensione, in sviluppo da circa sei mesi, pone come obiettivo quello di diffondere il più possibile l’utilizzo del protocollo BiTorrent offrendo uno strumento facile da utilizzare per i tantissimi utenti che sono soliti navigare in rete servendosi di Google Chrome andando, ovviamente, a semplificare la ricerca e il download dei file torrent per scopi legittimi.

BitTorrent Surf è al momento ancora in fase alpha e, di conseguenza, potrebbe suffrire di qualche problema di “gioventù” ma gli utenti che decideranno di installarla ed utilizzarla potranno contribuire al suo sviluppo.

L’utilizzo dell’estensione risulta abbastanza intuitivo.

The Pirate Bay cloud

The Pirate Bay si affida al cloud

The Pirate Bay cloud

Censure imposte dalle varie nazioni a parte l’effettiva preoccupazione del gruppo alle spalle di The Pirate Bay, il più popolare sito di file sharing al mondo, è sempre stata un’altra: il ripetersi della vicenda avuta luogo nel 2006 quando, appunto, la polizia fece un raid presso il provider che, all’epoca, ne ospitava i server sequestrando tutto il materiale.

Proprio per questo il team di The Pirate Bay, così come annunciato mediante TorrenFreak nel corso delle ultime ore, hanno deciso di spostare tutto direttamente “tra le nuvole”, nel cloud.

La Baia, in tal modo, ha la possibilità di spostarsi di nazione in azione oltrepassando tutte le frontiere senza downtime.

I server, infatti, non devono nemmeno venire ospitati dallo stesso provider e non è necessario che siano riuniti nel medesimo continente.

Allo stato attuale delle cose i server della Baia sono ospitati da due aziende di hosting collocate in due differenti nazioni ed all’interno di macchine virtuali il che permette a The Pirate Bay di tagliare, e non di poco, i costi e le eventuali complessità.

Classifica download illegale bittorrent

BitTorrent, l’Italia al terzo posto nella classifica del download illegale

Classifica download illegale bittorrent

Durante le ultime ore Musicmetric ha pubblicato il report denominato Digital Music Index, ovvero il più recente esame condotto dagli analisti della società specializzata nello studio dei dati per offrire all’industria musicale una dettagliata mappatura sia delle abitudini sia delle preferenze degli ascoltatori dell’intero globo terrestre.

Unitamente alle informazioni facenti riferimento alla diffusione e all’utilizzo dei servizi autorizzati, come nel caso di Last.fm, iTunes, Spotify, YouTube e molti altri ancora, e a quelle su come i vari artisti appartenenti al mondo della musica entrano in contatti con gli utenti, ad esempio sfruttando canali quali Facebook e Twitter, i dati raccolti hanno anche permesso di stilare una speciale classifica dei paesi nei quali risulta maggiormente diffusa l’attività dei download illegali dei brani musicali e, nello specifico, mediante BitTorrent.

Stando ai dati pubblicati da Musicmetric, quindi, l’Italia va a piazzarsi direttamente al terzo posto con oltre 33 mila download illegali e con Jovanotti, Vasco Rossi e Ligabue presenti nella top 5 dagli artisti musicali maggiormente apprezzati dagli utenti torrent.

BiTorrent monitoraggio

BitTorrent, gli utenti sono tenuti sotto controllo

BiTorrent monitoraggio

Se qualcuno, soltanto per un istante, ha pensato di poter girovagare tra i meandri della rete BitTorrent in anonimato si è sbagliato di grosso, o quasi.

La maggior parte dei file BitTorrent, infatti, sono sotto controllo o almeno questo è quanto emerge stando ad un recente studio condotto dalla Birmingham University.

Tenendo conto di quelli che sono i cento file più popolari presenti sui principali client BitTorrent gli utenti più attivi in tal senso verrebbero individuati entro tre ore circa dalla connessione ai vari ed eventuali siti web adibiti al download dei contenuti d’interesse.

Ovviamente ad essere individuati e monitorati sono soltanto gli indirizzi IP e, in quanto tali, non permettono di risalire a quella che è l’identità dell’utente se non previa richiesta da parte del giudice.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google dovrà censurare i termini torrent, RapidShare e Megaupload dalle ricerche

Google censura torrent

Google, d’ora in avanti, dovrà invitare i suoi tecnici a mettersi all’opera in modo tale da intervenire sul celebre motore di ricerca al fine di censurare termini quali, ad esempio, torrent, RapidShare e Megaupload.

A stabilirlo sono stati i giudici francesi nell’ambito della vertenza che ha visto big G contrapposto a SNEP (Syndicat national de l’édition phonographique), l’organizzazione che si occupa di tutelare i diritti dell’industria discografica francese.

La vicenda, nello specifico, ha avuto inizio nel 2010 quando la SNEP si rivolese ad un tribunale perchè costringesse big G a rimuovere i termini incriminati dal suo motore di ricerca in quanto in grado di favorire la pirateria.

Un primo tribunale rigettò la richiesta di SNEP dichiarando che i termini presenti nel motore di ricerca di big G non andavano a configurarsi come una violazione del copyright.

OneClick, eseguire il download dei file torrent direttamente da Google Chrome

Quando si scaricano i file torrent da internet è necessario servirsi di un apposito client mediante cui poterli aggiungere e grazie al quale, successivamente, poter eseguire il download del contenuto.

Nel corso delle ultime ore, però, BitTorrent ha rilasciato un’apposita estensione per Google Chrome grazie alla quale, d’ora in avanti, sarà possibile scaricare i file torrent direttamente e facilmente dal browser web del gran colosso delle ricerche in rete.

L’estensione in questione è OneClick (ed il nome dice già tutto!) e, appunto, una volta installata, consentirà di scaricare facilmente i file torrent da Google Chrome senza dover necessariamente utilizzare un client torrent o un qualsiasi altro software apposito.

L’estensione non mette a disposizione dell’utente alcuna interfaccia per cui per potersene servire tutto ciò che risulterà necessario fare non sarà altro che eseguire il download di un qualsiasi file torrent da un qualsiasi sito web.

La pirateria aumenta le vendite degli album musicali

Mentre in Italia le autorità impongono l’oscuramento di KickAssTorrents agli ISP, dall’Università della North Carolina arriva una ricerca che ribalta il luogo comune secondo cui il download di materiale pirata da Internet fa diminuire le vendite dei CD musicali.

L’economista Robert Hammond ha analizzato i dati di vendita di 1.095 album nell’arco di cinque settimane, confrontando i dati ufficiali forniti da Nielsen SoundScan con i download degli stessi album su un tracker BitTorrent privato. Il risultato è stato alquanto sorprendente.

Grazie ad un modello elaborato dallo stesso Hammond sulla base dei dati raccolti, si è scoperto che gli album trapelati sulla rete Torrent almeno un mese prima dell’uscita ufficiale nei negozi sono destinati a vendere 60 copie in più rispetto a quelli non oggetto di leak. Si tratta di circa 0.26 copie in più per ogni download pirata effettuato, con un beneficio maggiore per gli artisti che riescono a vendere almeno 100.000 copie dei propri dischi (ovvero quelli più famosi e protetti dai colossi dell’industria discografica).

KickassTorrents bloccato dalla Guardia di Finanza

KickassTorrents è stato bloccato dalla Guardia di Finanza

KickassTorrents bloccato dalla Guardia di Finanza

Il Nucleo della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari ha bloccato, proprio nel corso delle ultime ore, l’accesso a KickassTorrents (kat.ph) rendendolo quini non più raggiungibile conseguenzialmente all’operazione denominata “Last Paradise”.

Alla lista dei vari siti web il cui accesso risulta bloccato, causa pirateria, dal Bel Paese va quindi ad aggiungersi KickassTorrents, ovvero quello che è stato definito anche dalle stesse autorità come uno tra i più grandi sumermarket mondiali del falso multimediale.

Stando a quanto reso noto dalla Guardia di Finanza KickassTorrents ha ospitato ben oltre 10 milioni di torrent attivi ricevendo, al contempo, ogni giorno ben più di 3 milioni di visite.

La maggior parte dei visitatori sono risultati provenienti dall’india e dagli Stati Uniti ma anche dall’Italia che, a quanto pare, va a collocarsi direttamente al loro seguito in terza posizione.

Btjunkie chiude improvvisamente i battenti

Chiusura Btjunkie

In maniera improvvisa e del tutto inaspettata (cosa che, di questi tempi, oramai non stupisce più di tanto!), Btjunkie, uno tra i più popolari motori di ricerca BitTorrent maggiormente visitati al mondo, con i suoi circa 4 milioni di file attivi e con una crescita corrispondente a ben 4 mila nuovi file al giorno, ha deciso di chiudere i battenti, così come annunciato mediante un apposito comunicato apparso sul sito.

La chiusura, voluta dagli stessi gestori della piattaforma canadese, è stata presa, così come riportato dal post pubblicato su TorrentFreak, conseguenzialmente a quelli che sono stati gli ultimi e chiassosi eventi di cronaca relativi al mondo della condivisione di contenuti online, primo tra tutti il caso di Megaupload.

The Pirate Bay abbandonerà i torrent a favore dei link magnetici

The Pirate Bay

Il più che noto ed altrettanto contestato sito web The Pirate Bay, a poco più di due anni di distanza dalla chiusura del suo tracker BitTorrent, è ora pronto a diventare ancor più resistente agli eventuali attacchi di chiusura e censura messi in atto dall’industria del copyright introducendo i link magnetici a discapito dei file torrent.

A dare l’annuncio è stato il sito web TorrentFreak ma la fonte è ufficiale poiché l’info in qustione proviene direttamente dal team della “baia”.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che The Pirate Bay, mettendo a disposizione i Magnet Link, indirizzerà l’utente direttamente all’hash della risorsa che desidera scaricare su rete distribuita senza eventuali tracker centralizzati.