
Stando a quelli che sono i dati emersi dall’ultimo The Web Index, l’iniziativa di Tim Berners – Lee in base al quale viene calcolato l’indice globale sull’utilizzo del web e il cui scopo è “permettere a ogni Paese di capire di che cosa ha bisogno per connettere a Internet la gente, e aiutare i Paesi a comprendere quali passi futuri compiere”, l’Italia, allo stato attuale delle cose, è ancora abbastanza indietro rispetto ad altre nazioni.
I parametri impiegati per valutare gli stati nei quali il web è sfruttato in maniera migliore sono tre, quali la preparazione al web, ovvero la qualità e l’estensione delle infrastrutture di comunicazione e istituzionali, l’utilizzo del web all’intero di un paese ed i contenuti disponibili e, infine, l’impatto del web tenendo conto di indicatori sociali, economici e politici.
Tenendo conto di questi tre fattori viene quindi calcolato l’impatto di un dato paese sul web in una scala che va da 1 a 100.
A tal proposito, per l’edizione 2012, ad occupare la prima posizione in questa speciale classifica è la Svezia seguita poi dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dal Canada e dalla Finlandia.