Zoho Writer 2.0: ecco il word processor online definitivo

Una nuova interfaccia in stile Ribbon, la possibilità di visualizzare le pagine come in un avanzato word processor da desktop, menu molto ben organizzati, funzioni avanzate accessibili in non più di un paio di click e tutti i vantaggi che possono derivare dall’utilizzo di un servizio web. Signore e signori, Zoho Writer 2.0 è servito ed è pronto a farsi valere contro colossi del calibro di Google Docs.

Possiamo dirlo. In attesa di vedere cosa combinerà casa Microsoft nel giro dei prossimi mesi, quello di cui stiamo parlando è il miglior servizio Internet di videoscrittura attualmente disponibile, a costo zero. Giudizio giustificato anche dal fatto che supporta nativamente il controllo ortografico in italiano, che è accessibile sfruttando l’account Google che – quasi – tutti i geek posseggono e che consente di esportare i documenti in tutti i formati possibili ed immaginabili (doc, docx, pdf, odf, sxw, html, ed altro).

Tra le principali novità, sottolineiamo una gestione avanzata delle intestazioni e delle note a piè di pagina (pienamente compatibile con quella di Word), una semplicissima procedura di creazione di template (ossia modelli di documenti da utilizzare in seguito a mo’ di “prestampati”), un editor per le equazioni, e tutto ciò che trovate in questo slideshow messo a puntino da Zoho stessa:

Di chi sono i diritti dei documenti conservati sui servizi di Office on-line?

Di chi sono i diritti dei documenti conservati sui servizi di Office on-line? Questa la spinosa questione che moltissime persone – utenti di questa nuova tipologia di servizi per la creazione e la conservazione di documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni sul web – si pongono ormai da diverso tempo.

Ebbene, oggi, noi di Geekissimo vogliamo fare un po’ di chiarezza sulla materia, insieme a voi, scoprendo quelle che sono le più importanti clausole contenute a riguardo nei termini di utilizzo dei più noti servizi di Office on-line: Google Docs, Zoho ed Acrobat.

Il primo servizio che andiamo ad analizzare è (ovviamente) quello più famoso ed utilizzato: Google Docs, che – anche se per molti non rappresenterà una grossa sorpresa – non si dimostra molto democratico o rispettoso del diritto d’autore di chi crea/conserva i documenti sui suoi server. Ecco i termini del servizio più interessanti a riguardo:

  • Il copyright è dell’utente, ma è concessa a Google una licenza globale, priva di royalty e non esclusiva per riprodurre, adattare, modificare, tradurre, pubblicare o distribuire tutti i documenti conservati sul suo noto servizio di Office on-line.
  • Google può chiudere il servizio in qualsiasi momento, senza avvertimenti e senza alcun obbligo circa la conservazione dei file presenti sui suoi server.
  • Google si riserva il diritto di filtrare e/o rimuovere i contenuti.
  • Google può inserire pubblicità dove e come vuole.
  • I documenti cancellati, sono conservati per tre settimane sui server di “big G”.