Caso WordPerfect: Bill Gates è stato chiamato a testimoniare

Bill Gates e il caso WordPerfect

Recentemente è stato riaperto il caso che vede Microsoft accusata da Novell per azioni anticoncorrenziali che, ai tempi di WordPerfect e di Windows 95, avrebbero comportato gravi danni alla seconda azienda statunitense.

Ad essere al centro della scena, nello specifico, è il Word processor di casa Redmond che, a detta di Novell, andrebbe a configurarsi come un prodotto frutto della concorrenza sleale subita dal suo WordPerfect.

Ad essere chiamato alla sbarra, tanto dall’accusa quanto dalla difesa, per puntualizzare la situazione è proprio Bill Gates, il fondatore di Microsoft.

La denuncia da parte di Novell, sostanzialmente, altro non è che il tentativo di ricevere un risarcimento per i danni causati dal buon vecchio Windows 95 che, all’epoca, impose agli utenti l’alternativa proprietaria Word tagliando fuori WordPerfect.

Camera dei Deputati, gli accessi al sistema informatico nelle mani di Novell

Politica e informatica. Incredibile ma vero, nel nostro Paese è ancora possibile associare questi due argomenti senza parlare di DDL liberticidi o scempiaggini giuridiche.

Come lascia ampiamente intuire il titolo del post, stiamo per parlarvi dell’adozione da parte della Camera dei Deputati di Novell Identity Manager e Novell Access Manager, una soluzione software integrata che ha permesso la creazione di un archivio unico contenente tutte le informazioni sulle identità autorizzate all’accesso ai sistemi informatici della camera bassa del parlamento italiano (servendosi del modulo di provisioning basato sui ruoli di Novell Identity).

Con Novell Identity Manager, circa 1.700 dipendenti, 630 deputati eletti e numerosi gruppi, come quello dei giornalisti, possono accedere facilmente ai sistemi informatici della Camera dei Deputati, avendo la possibilità di sfruttare una sola password per tutte le risorse (accesso a file e applicazioni, funzionalità di stampa e Web).

Una ricerca Novell sulla sicurezza informatica

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In base a quanto dichiarato da Novell nella sua ricerca Threat Assessment, è stato rilevato che la sicurezza informatica è un argomento non troppo a cuore alle aziende che hanno partecipato al sondaggio.

A quanto pare la maggiore vulnerabilità nelle reti aziendali proviene proprio dai dispositivi endpoint, ovvero desktop, computer portatili, palmari, smartphone, lettori MP3, dispositivi di storage USB, etc. I buchi nella sicurezza provengono da differenti cattive pratiche che la maggior parte delle aziende reiterano.

Il primo problema concerne la protezione dei dati. Circa i due terzi delle aziende intervistate hanno dichiarato di non criptare in alcun modo i propri dati e di non effettuare alcun controllo sui dati che vengono copiati da e su i dispositivi endpoint del personale.

Il secondo motivo di preoccupazione deriva dai dispositivi mobile. I dispositivi mobile infatti, una volta usciti dal perimetro aziendale, nel 90% dei casi si connettono a reti Wireless non sicure, aumentando il richio di essere corrotti ed infettare a loro volta la rete aziendale. Secondo i dati di Novell la situazione sarebbe disastrosa dal momento che il 76% delle aziende ha dichiarato di non aver nessun modo per assicurare l’integrità dei propri dispositivi mobile.

La crisi aiuterà la diffusione di Linux? Diteci la vostra!

Secondo qualcuno, la crisi globale ha portato ad un significativo incremento delle vendite dei libri (vendite, non letture, specifichiamo), per altri questo momento di depressione porterà ad un aumento demografico nei paesi occidentali. Altri ancora, come i sondaggisti di IDC, hanno riscontrato che la recessione sta spingendo molte aziende verso il mondo Linux.

Certo, si tratta solo di una ricerca (per giunta sponsorizzata da Novell), ma che in tempi di relativa magra vi sia una certa tendenza da parte delle aziende ad ottimizzare tecnologie e costi – come sottolineato proprio dal documento “Linux Adoption in A Global Recession” relativo a quest’indagine – è innegabile, ed è proprio in questo frangente che la pacifica “armata” dell’open source si vede come vittoriosa in numerosi campi.