Gli InternetCaffé cinesi dovranno installare Linux!

Da molti anni, in Italia, le varie community del mondo linux italiano si battono per portare il software libero all’interno del mondo politico. Il motivo principale di queste battaglie è di abbassare i costi di una politica fin troppo alti.

In Cina è stata fatta una legge che farebbe molto piacere alle nostre amate community linux. Tutti gli internet Caffè della Cina, dovranno installare come sistema operativo una distribuzione Linux. La distribuzione scelta è stata: Red Flag!


Sicuramente questa legge avrà due lati, uno positivo e l’altro, come sempre, negativo. Molti internet Caffè avranno installato una versione di Windows pagando le loro licenze, adesso, trovarsi quest’obbligo sicuramente gli farà perdere parecchio denaro. Il lato positivo della vicenda è che aumenteranno gli utilizzatori di tale sistema operativo.

E chissà, forse aumenteranno anche i linux sui vari PC Desktop della Cina. Voi cosa ne pensate? Secondo voi una legge del genere andrebbe fatta anche in Italia? Oppure, voi che legge consigliate di fare per aumentare la distribuzione del software libero in Italia?

Via | DosBit

19 commenti su “Gli InternetCaffé cinesi dovranno installare Linux!”

  1. non credo che installare linux possa contribuire ad abbassare i costi, in quanto Windows ce lo hanno già assieme ai PC che hanno acquistato

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  2. Nessuna legge…per fortuna siamo in italia e ognunno di noi è ancora libero di scegliere di spendere i propri soldi come meglio crede…detto ciò,

    (Slackware)LINUX RULEZ!

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  3. Io faccio parte di (diverse) community Linux, ma una legge del genere non la vorrei nemmeno morto.

    Io vorrei una o più di queste cose:

    – che il S.O. fosse venduto separatamente (anche nel listino prezzi) dal PC

    – che la P.A. rilasciasse documenti e software solo in formati liberi (OpenOffice e simili) e con licenze opensource (GPL, BSD, CC, ecc.) e con linguaggi multipiattaforma (Java, Python, Ruby, PHP, …) per cui esista un compilatore/interprete opensource. E che tutti i siti fossero accessibili con software opensource.

    – che venisse vietato una volta per tutte, come legge “simil-costituzionale” (quindi serve il 67% dei consensi per cambiarla) che le idee non sono brevettabili.

    – che il copyright scadesse con la morte dell’autore per le opere d’arte (libri, musica, …), e dopo 10 anni per le altre opere di ingegno (software, …)

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  4. Secondo me questa è una buona iniziativa, che permetterà di far distribuire le distro (scusate il gioco di parole) più agevolmente. Io uso Windows solo per necessità, ma quando posso faccio un bell reboot e passo a ubuntu. Non riesco a vivere senza, anche se non riesco a trovare molti programmi compatibili con le versioni Linux a causa delle case che fanno i driver per Pc, visto che li fanno solo compatibili con Windows e non per Linux.
    Quoto Shu quando dice che vorrebbe un S.O. venduto separatamente dal PC, anche nel listino prezzi. Sono daccordissimo con te! Non capisco perchè debbano obbligarci ad usare “Winzoz” 😀
    Tornando all’articolo…aggiusta un pochetto l’italiano…

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  5. La notizia non è corretta. Per due motivi: il primo, e il più importante, è che non si parla di tutti gli internet cafè della Cina, ma solo di quelli della città di Nanchang (dovrebbero essere circa 600); il secondo motivo è che non c’è nessuna legge ma esclusivamente una richiesta ufficiale delle autorità locali.

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  6. non è poi una cosi grande sorpreso considerando che nel 2006 questa distribuzione aveva oltre l’80% del mercato dei desktop linux cinesi.

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  7. @Superkick:
    “Red Flag Linux” è una distribuzione derivata da RedHat e fatta modificare dal governo cinese.

    Non è che l’hanno scelta perché gli piaceva il nome, è che gli hanno messo quel nome perché l’hanno fatta loro. 🙂

    Bye.

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  8. e se iniziassero a risparmiare su linux direttamente nelle scuole? a partire dall’italia? questo è un modo per far utilizzare linux. perchè diciamola tutta, quanti si sanno installare e vogliono utlizzare linux? solo le persone che il computer lo capiscono e lo sanno usare. invece mettendolo nelle scuole inserisci una cultura 😉 opinione 😛

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  9. Io dico che gli fanno mettere Linux per un semplice motivo, è una distribuzione come dire…ritocatta…da programmatori governativi in modo che sia più facilmente controllabile un utente che utilizza un determinato pc…
    Per risolvere il prbolema, come dice qualcuno, basterebbe che fosse fatta una legge che obbliga a vendere il sistema operativo separato dall’hardware…

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  10. Non mi fido. Secondo me è stato fatto solo per poter CONTROLLARE tutto quello che fanno le persone, grazie ad una distribuzione studiata apposta dal governo.

    p.s. Scrivo da Ubuntu

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  11. Io uso ubuntu da qualche tempo e nella mia zona sto iniziando a diffonderlo a tutti
    comunque ci sono sempre i più scettici che restano attaccati a windows

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  12. Mah dice:

    Non mi fido. Secondo me è stato fatto solo per poter CONTROLLARE tutto quello che fanno le persone, grazie ad una distribuzione studiata apposta dal governo.
    p.s. Scrivo da Ubuntu

    è probabile che sia vero… ma se è così non si tarderà molto prima che venga scoperto…. QUESTA È LA POTENZA DEL SOFTWARE OPEN SOURCE!

    LA SICUREZZA DEL SOFTWARE ESISTE SOLO NEL SOFTWARE LIBERO

    lInUxAtIcO

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  13. scrivendo da linux4one (un derivato di ubuntu x l’acer aspire one ke è un netbook) sn felicissimo x questa notiza……e poi penso ke vendere l’os separato cm dice shu sia la cosa migliore….e poi ritornando al dissocrso di linux nelle scuole secondo me sarebbe una gran cosa!!! io posso dire cm esperienza ke nel mio paesino nella biblioteca comunale c’è ubuntu ormai da un bel po’ di tempo e va tt alla grande e poi è ora ke la gente incominci a usare i computer seriamente partendo dai politici ke lo fanno usare agli scribakkini ma x loro è solo una makkina da scrivere digitale!

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