Venerdì Santo, cari geeks credenti e non. Trasportandoci dal sacro al profano, ciò significa tempo di vacanze e di tempo libero. Chi ci segue da un po’, saprà bene che vacanza, per noi, è sinonimo di filosofia geek. Ben ritrovati, dunque, al consueto appuntamento prefestivo col portatore di tedio (il sottoscritto).
La conversazione di oggi verterà su un fatto recentemente accaduto oltralpe: con grande sorpresa di tutti gli osservatori (inter)nazionali, il Parlamento francese ha deciso di boicottare il Presidente Nicolas Sarkozy, (f)autore di una spietata legge contro le migliaia di utenti praticanti download pirata: sospensione dell’accesso alla Rete, da due a dodici mesi.
Flebilmente sostenuta dalla maggioranza di centrodestra e fortemente attaccata dalla sinistra opposizione, questa poco amabile legge è stata sottoposta al regolare iter parlamentare. Al momento del voto, anche a causa dell’assenza di moltissimi deputati e di alcuni trasformismi, la Camera ha bocciato, in larga misura, tale proposta. Per la prima volta, dal lontano ’83, in Francia viene respinto un documento elaborato da una commissione.
La strumentalizzazione politica che n’è sorta assomiglia a quelle di casa nostra: non si perde nulla, sorvolando sull’argomento (giusto per i pignoli: i socialisti parlano di sconfitta politica personale di Sarkozy, quando la maggioranza ribatte che il testo sarà sicuramente approvato entro la fine del mese). Arriviamo al nocciolo della questione: anche in Francia, dopo le vicissitudini che leggi simili hanno incontrato in Paesi come Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania e Nuova Zelanda, vince il popolo dei downloaders della notte.
Com’è normale, la legge è stata occasione di disposizioni e schieramenti più o meno eccellenti: artisti e pensatori d’ogni donde hanno espresso chiaramente la loro (dis)approvazione. Ora, scherzi a parte, istituire una disquisizione circa la correttezza e la validità del principio morale e legale sarebbe davvero ridondante, per non dire estremamente complicato (almeno in questa sede).
Personalmente, ho un’idea piuttosto confusa in merito. Riconosco l’ineccepibilità morale del principio che la legge si propone di regolare, ma dietro al downloading pirata ci sarebbe da sostenere un discorso ben complesso, che andrebbe a smontare convinzioni ormai troppo consolidate sulla società, sul mercato, etc. Troppo filosofare, a mio dire.
In ogni caso, siete caldamente invitati ad esprimere la vostra opinione in merito e ad utilizzare i commenti per fare una piacevole chiacchierata in merito. Sempre che non vi abbia tediati abbastanza sinora, s’intende 😉
A tutti voi una buona navigazione. A presto!
Approfondimenti: Repubblica|Repubblica|Geekissimo|L’Unità
#1Gian Piero Biancoli
La proposta prevedeva il rastrellamento degli indirizzi IP, il controllo del traffico e la sospensione del servizio (continuandolo comunque a pagare), il tutto senza la mediazione dell’autorità giudiziaria ma dando pieni poteri ad un organo autonomo.
In pratica si volevano prendere i diritti del cittadino e buttarli nel cesso…
Il filmato dell’evento è qui.
#2Raffaele
E si ragazzi si sente spesso questa notizia di proposte di legge contro la pirateria e i downloaders…ma hanno mai pensato che il popolo di internet è costituito anche da semplici appassionati o navigatori incalliti?
Per me questa nn è una vittoria della pirateria contro il governo ma la dimostrazione che i diritti delle persone vasnno rispettati e non è possibile pensare che si possa escludere una persona da internet o da qualche altra cosa per un semplice download.
#3Mattia
Una buona notizia 🙂
#4danymally
Alla fine tutto ciò che è illegale in internet si raggira sempre… c’è una legge??? Su internet hanno l’escatotage per saltarla e non commettere reato… (non sempre però… si parla di download e non di omicidi :D)
#5aragona
credo che l’abbiano respinta perchè anche nella camera francese qualcuno non può fare a meno di emule e utorrent….
#6Picchio
Se tutti passassero a OS Open Source (al giorno d’oggi è un Utopia) e usaressero prodotti Open la pirateria non sarebbe più un problema infatti esistono molte valide alternativa a prodotti Closed ma nessuno li usa o perché non sono conosciuti oppure perché sono ancora poco sviluppati, usare questi software aiuterebbe al loro sviluppo e farebbe diminuire i prezzi dei prodotti closed.
#7Stewie
aragona dice:
straquoto!
#8Frick
E della legge D’Alia ne vogliamo parlare??