Tempi duri in casa Sony, in seguito al “furto” di nomi, indirizzi, email, date di nascita e numeri di identificazione, di oltre 77 milioni account del famoso playstation network; un nuovo problema si prospetta all’orizzonte, vi è stata un’intrusione anche nel Sony Online Entertainment (SOE), la piattaforma che gestisce e permette le sfide multiplayer in rete.
Come nella situazione precedente, moltissimi dati sono stati rubati, numeri e date di scadenza delle carte di credito, ma fortunatamente non il codice di sicurezza, di oltre 24 milioni di utenti iscritti al servizio. Oltre a questi, sono inoltre stati trafugati importanti dati personali quali: nome, sesso, indirizzo e-mail collegato all’account, data di nascita, indirizzo della propria abitazione e numero di telefono.
Il tutto è stato pubblicato dalla stessa azienda sul sito del Sony Online Enternainment, volendo precisare che, come nella situazione precedente, “non si è certi che il database con i codici di sicurezza delle carte sia stato compromesso, in quanto è situato in un ambiente completamente differente e sicuro“. Nonostante il PlayStation Network e il SOE abbiano due funzionalità differenti, e quindi operino separatamente, è molto probabile che abbiano un punto in comune, facilmente sfruttabile dagli stessi utenti che hanno sferrato il precedente attacco.
Nonostante tutto, l’azienda ha intenzione di riattivare gradualmente, da questa settimana (l’operazione completa dovrebbe richiedere all’incirca un mese), il PSN e Qriocity (la piattaforma che permette il download di contenuti digitali). Gli utenti di SOE, promette Sony, saranno risarciti con un mese aggiuntivo di abbonamento, a cui si aggiungono tanti giorni quanti saranno quelli in cui i server rimarranno spenti. Sicuramente un contentino per tentare di evitare richieste di risarcimento, da parte di milioni di utenti preoccupati ed inferociti.
Nel frattempo, la rete impazza di rumors e news; si parla di richieste di ricatto ricevute dall’azienda giapponese, in seguito al “furto” dei codici di sicurezza delle carte di credito (prontamente smentita da Sony), ma anche la possibilità che dietro a quest’attacco ci siano proprio 200 addetti del SOE licenziati, con due settimane di preavviso, il 31 marzo.
I dubbi rimarranno per molto tempo, l’unica cosa certa è che Sony e i loro utenti, stanno passando un gran brutto periodo.
#1hotel insonnia
incredibile sony che brutta fine sta facendo…….
#2klejdi
Non capisco perché con tutti i soldi che hanno non riescono a mettere al sicuro i loro sistemi e la privacy degli utenti !!
#3kris
perchè forse questi hacker sono persone di altre aziende?
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