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Moige, scarso controllo sui bambini in rete

 
Martina Oliva
28 Ottobre 2011
6 commenti

Una recente indagine del Moige rivela lo scarso grado di consapevolezza dei genitori italiani in relazione alle nuove abitudini di consumo mediale dei minori

Stando a quella che è una recente indagine del Moige, il Movimento Italiano Genitori, relativamente al grado di consapevolezza dei genitori del Belpaese circa le nuove abitudini di consumo mediale dei minori, circa 7 bambini italiani su 10 navigano in internet quotidianamente ma di questi soltanto il 7,8% sembrerebbe essere controllato.

Considerando i tempi che corrono e, in particolar modo, tenendo ben presente gli innumerevoli pericoli che impazzano in rete (pedofilia, materiale pornografico, incontri pericolosi etc.), quello in questione va a configurarsi come un dato particolarmente preoccupante.

Sostanzialmente non solo l’argomento relativo alla pericolosità del web verrebbe affrontato in maniera troppo generica ma, inoltre, sembrerebbe essere manchevole anche l’utilizzo di apposite soluzioni in grado di fungere da filtro come nel caso del parental control.

Secondo i dati raccolti, inoltre, i genitori del Bel paese porrebbero spesso delle limitazioni relativamente al tempo che, giornalmente, i propri figli hanno la possibilità di trascorrere al computer e, nello specifico, navigando online.


Numericamente parlando, il tempo medio di navigazione, almeno stando a quelli che sono i dati ottenuti dai genitori intervistati, corrisponde a circa 52 minuti al giorno, dalla mezz’ora al dì tra i 6 e i 7 anni ai 90 minuti tra i 10 e i 13.

Riguardo l’uso di internet, invece, poco meno della metà dei minori si serve frequentemente della rete per divertirsi e giocare ma anche per reperire materiali didattici.

La situazione, però, risulta differente a partire dai 12 anni: a tale età, infatti, la maggior parte dell’attenzione sembrerebbe essere rivolta ai social network, Facebook in primis.

Purtroppo, però, soltanto il 30% degli adulti sarebbe in grado di settare in maniera ottimale le impostazioni dedicate alla protezione della privacy dei propri figli su Facebook.

Photo Credits | Flickr

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  • #1flaviusso

    io posso affermare questa cosa… e per cognizione di causa, immagino di sapere quello che dico….

    in poche parole, come già detto nell'articolo, dall'età di 12 anni in su le cose si fanno serie… perché da qui in poi il "bambini" cominciano a ragionare con la loro testa… e arrivano a capire grazie a noi della rete come sbloccarsi dal controllo…

    allo stesso tempo anche i genitori aumentano il controllo grazie a noi della rete… anche se molti di loro dopo aver visto che non riesco a controllare il figlio perché lui sblocca, lo lasciano fare, nella speranza che non gli succeda niente di male…

    28 Ott 2011, 11:15 am Rispondi|Quota
  • #2Maurizio Soddu

    Sarò strano io, ma odio il moige.
    Una associazione di genitori che non sapendo evidentemente come si fa, pretendono di insegnarlo ad altri.
    Per intenderci sono quelli che protestano ogni 3×2 quando in TV danno un film d'orrore o con un paio di tette, ma chiudono entrambi gli occhi quando durante il resto della giornata danno certe trasmissioni oscene su rai e schifoset.

    28 Ott 2011, 11:24 am Rispondi|Quota
  • #3Andrea

    dopo aver censurato molti anime in tv adesso cosa vogliono.. censurare anche internet

    28 Ott 2011, 5:05 pm Rispondi|Quota
  • #4Hanna Cefaro

    Ma sono l'unica ad essere sopravvissuta senza traumi a un pedofilo online? perchè se è così ditelo.. cioè, si presume che i bambini abbiano un minimo di buon senso e forza d'animo per non restare segnati per la vita.

    28 Ott 2011, 10:11 pm Rispondi|Quota
  • #5LoGnomo

    Ma per favore… Basta con questi ossessivi controlli, basta veramente. L' uomo non sta più vivendo la propria vita perchè tutta la sua esistenza deve sottostare a delle regole, a delle sicurezze e certezze privandolo di tutto il fascino che questa vita ci può offrire: la libertà, gli azzardi, il brivido della curiosità, l' istinto dell' esplorazione nel mondo naturale. Stiamo letteralmente eliminando tutto per restare degli esser privi di forma che crescono, studiano, trovano un lavoro, mettono su famiglia, invecchiano e muoiono. Questo è quello che ci meritiamo? Nascere in una città e morire in una città? Non dico che bisogna lasciarli a piede libero, ma cazzo è più utile spiegare ai propri figli le motivazione e poi lasciar a loro decidere quel che vogliono fare (perchè tanto con o senza il consenso dei genitori riescono a fare le cose "proibite"). Tutti questi controlli riducono il ragazzino a un robot che deve eseguire degli ordini. La crisi dei cervelloni è causata anche da questo, si oppirme ogni forma "diversa" di individuo. Se una persona è diversa dagli altri viene allontanata o addirittura considerata malata quando non ha nessuna patologia. è vergognoso di come stanno andando le cose, vi state rovinando per bene…

    29 Ott 2011, 11:11 am Rispondi|Quota
  • #6Alberto Paolucci

    Bisognava che lo dicesse quell'associazione a delinquere del MOIGE di come tuttora i genitori reputino il computer e internet un sistema per parcheggiare i propri figli sollevandoli dal trascorrere tempo con loro. Ah, che razza di esempi… spero solo che tutto quello che vedo e percepisco mi aiutino per quando sarò in futuro io un genitore, per il resto il MOIGE è un'altra associazione da eliminare perchè non c'è mai stato nulla di coerente in ciò che dicono, fanno, professano, solo inutili crociate buone solo ad aumentare i pregiudizi che questo paese bigotto ha nei confronti di strumenti considerati dei passatempi dai giovani, non vorrei mai e poi mai essere figlio di uno dei rappresentanti di quella organizzazione…

    2 Nov 2011, 3:31 pm Rispondi|Quota