L’accusa è abbastanza chiara e non lascia alcuna perplessità: Google si è scagliata contro Microsoft e Nokia colpevoli, a detta di big G, di giocare illecitamente con i brevetti a discapito di Android.
Google, nello specifico, si è rivolta direttamente alle autorità antitrust europee ritenendo che il gran colosso redmondiano e la ben nota azienda finlandese abbiano trasferito oltre 2 mila brevetti a Mosaid, che big G identifica come “patent troll” (ossia che si serve dei propri brevetti per internare un’azione legale nei confronti di chi ne fa un utilizzo illegale), andando a danneggiare alcuni produttori.
Google, in altri termini, è quindi dell’idea che Microsoft, Nokia e Mosaid abbiano siglato un accordo al fine di far aumentare, con il passare del tempo, i costi di utilizzo di Android rendendo in tal modo più forte Windows Phone, il sistema operativo per device mobile della redmondiana.
Allo stato attuale delle cose Microsoft ha però già provveduto a rispondere alle accuse di big G dichiarando che l’azienda di Mountain View sta adottando una tattica tanto disperata quanto, al contempo, infondata tenendo conto della fetta di mercato di non poca importanza che il gruppo detiene in fatto di smartphone, così come sostenuto anche da Nokia che, unitamente alla redmondiana, si è espressa a tal proposito.
Secondo molti, inoltre, Google, con questa mossa, starebbe cercando di distogliere l’attenzione su altre problematiche nel tentativo di tutelarsi da eventuali sanzioni.
Google, infatti, è sotto osservazione per l’acquisizione di Motorola ed è stata accusata svariate volte di voler sfruttare la sua posizione dominante nel mercato mobile a discapito delle varie altre aziende.
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