Il 2013 appena iniziato sarà un anno davvero speciale per la banda larga in Italia o almeno così dovrebbe essere attenendosi a quelli che sono gli obiettivi fissati dal Decreto Crescita 2.0.
L’anno oramai in corso dovrebbe infatti essere il primo in cui il Bel paese si prepara a tagliare i ponti con il digital divide raggiungendo un doppio ed importante traguardo quale l’estensione all’intera popolazione della copertura della banda larga base 2 Megabit, vale a dire quella minima per poter usufruire dei servizi digitali, e la messa in atto di un piano nazionale con banda larghissima, 30-100 Megabit, da offrire in una trentina di città della penisola.
Il secondo traguardo, sempre attenendosi a quelli che sono gli obiettivi prefissati, dovrebbe essere raggiunto sia con la fibra ottica sia mediante la diffusione dell’LTE che sino a questo momento si è vista soltanto a Roma, Milano, Napoli e Torino.
Nel corso delle prossime settimane, quindi, saranno avviati bandi con cui operatori fissi e mobili costruiranno reti finanziate sia sfruttando i fondi sia spendendo denaro di tasca propria.
Contro il digital divide ricoprirà un ruolo di particolare improtanza la possibilità di sfruttare l’LTE a 800 Mhz mediante cui sarà possibile dare banda larga alle zone rurali dove, appunto, l’ADSL costituisce ancora un vero e proprio sogno.
Le velocità raggiungibili sfruttando le chiavette LTE, inoltre, cresceranno ma mano che gli operatori sfrutteranno tutte le frequenze utilizzabili.
In tal modo, facendo una stima “al ribasso”, dovrebbe quindi essere possibile navigare, in media, a circa 20-30 Megabit al secondo in download e a circa 10 Megabit in upload.
Nonostante la rivoluzione LTE a fare da colonna portante della banda larghissima del futuro c’è comunque la fibra ottica necessaria non soltanto perché l’unica in grado di dare 100 Megabit e oltre alle famiglie ma anche perché le stazioni radio base LTE necessitando di essere collegate in fibra per garantire una buona velocità reale.
Per il momento Telecom e Fastweb sono in prima fila per la rete di tipo Vdsl2, basata su fibra ottica ma solo fino alle cabine in strada, mentre Metroweb, che è un operatore all’ingrosso, è al lavoro per la rete a 100Mbps con fibra fino nelle case.
Certo in altre locazioni geografiche, come ad esempio in USA e in Asia, o, ancora, in alteri paesi europei, come la Francia e la Germania, obiettivi di questo tipo sono stati raggiunti già da diverso tempo a questa parte tuttavia il ritardo italiano, causato in primis da scelte politiche passate, può ora essere colmato, o almeno si spera, confidando in un migliore contesto sia a livello politico sia a livello industriale.
Photo Credits | FreeDigitalPhotos
Via | La Repubblica
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