Quello che stanno attraversando i piani alti di Amazon non può essere esattamente descritto come un momento sereno.
Il colosso dell’e-commerce, infatti, recentemente si è ritrovato a dover fare i conti con la morsa del fisco anglo-francese e a dover fronteggiare diverse polemiche inerenti il maltrattamento di numerosi suoi lavoratori stagionali.
Alla già non semplice situazione è andato poi a sommarsi, proprio durante le ultime ore, un nuovo e spinoso caso antitrust in merito alle policy imposte dalla divisione tedesca di Amazon a migliaia di rivenditori terzi.
Nel dettaglio, le autorità tedesche hanno aperto le indagini sulle condizioni contrattuali tra Amazon e gli oltre 2400 distributori indipendenti che hanno deciso di aderire ai meccanismi del colosso delle-commerce.
Stando a quelle che sono le accuse dell’antitrust Amazon obbligherebbe i suoi vendor tedeschi a non fissare prezzi più bassi, tenendo anche conto di eventuali promozioni e sconti, su piattaforme diverse da quella in questione.
Detta in termini più semplici Amazon, in tal modo, vorrebbe assicurasi che i propri prezzi restino i migliori in assoluto evitando quindi che i prodotti commercializzati sul celebre servizio di e-commerce vengano venduti a prezzi scontati su eventuali siti web differenti.
Germania a parte anche in terra a stelle e strisce sono state mosse accuse analoghe nei confronti di Amazon.
A New York, infatti, è stata depositata una class action di Book House of Stuyvesant Plaza, Fiction Addiction e Posman Books.
L’accusa nei confronti di Amazon, unitamente a quelle di altri sei colossi dell’editoria, è di aver creato una sorta di cartello nel mercato librario.
Al momento non risultano disponibili ulteriori informazioni ma di certo non mancheranno commenti da parte di Amazon nel corso dei prossimi giorni.
Via | The Next Web – PCMag