Fadi Chehade, il capo dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha confermato, proprio nel corso delle ultime ore, che entro la fine dell’anno corrente faranno la loro comparsa sul web suffissi ben diversi dal classico .com.
Nei prossimi mesi, quindi, sarà possibile ottenere l’assegnazione di suffisi di aziende e privati, in lingua inglese e probabilmente anche cinese.
I marchi più importati, ovviamente, hanno già provveduto a fare le loro mosse, in tal senso, da tempo, come ad esempio nel caso di Apple.
Tutti gli altri titolari di marchi avranno la possibilità di registrare nomi entro il 26 marzo e nel caso in cui una società decida di non registrare il nome l’ICANN provvederà a notificare quando qualcun altro cercherà di farlo (da notare che tale sistema non blocca l’assegnazione del nome ragion per cui le parti dovranno risolvere le controversie esternamente per conto proprio).
Nel caso dei suffissi generici, come ad esempio .tech e .app, sarà tuttavia necessario attendere più tempo considerando il gran numero di richieste effettuate sugli stessi nomi.
Stando a quelli che sono gli ultimi dati forniti quasi 2.000 aziende e gruppi hanno presentato proposte riguardanti circa 1400 nomi diversi ciascuno dei quali può essere ottenuto versando la somma di 150 dollari.
Tale espansione che, così come sottolineato anche dall’ICANN, non comporta alcun tipo di problema tecnico ai computer e ai motori di ricerca, mira a due importanti obiettivi, uno organizzativo, l’altro commerciale.
Resta comunque fermo il fatto che l’assegnazione dei domini personalizzati porterà in maniera inevitabile alla formazione dei cosiddetti “quartieri online”.
Aziende e gruppi di aree specifiche occuperanno la rete in base a macro indicizzazioni e macro affluenze, un dato questo che, tuttavia, non piace ad alcuni osservatori convinti del fatto che dividere il web in “quartieri” vada contro quello che è il mero spirito del web.
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