Il creatore di Facebook, quello di Twitter e coloro che hanno ideato il noto Dropbox hanno potuto raggiungere la vetta della carriera in età molto giovane. Oltre all’evidente colpo di genio che hanno avuto, dobbiamo ammettere che quasi nulla sarebbe potuto avvenire se non avessero saputo programmare. L’importanza del “codice” diviene fondamentale. Nel nostro paese, e in molti altri, l’educazione informatica non si piazza al primo posto, eppure abbiamo visto che questo è il lavoro che sta assicurando dei posti di lavoro che fanno guadagnare cifre record (non in ogni caso, ovviamente).
Basandosi sul concetto che il codice è importante, code.org ha lanciato un video no-profit che vuole incentivare il suo credo: ogni studente in ogni scuola dovrebbe avere la possibilità di imparare il codice. Forse il filmato sarebbe passato quasi del tutto inosservato se tra i protagonisti non ci fossero dei grandi nomi come Mark Zuckerberg (Facebook), Bill Gates (Microsofot), Jack Dorsey (Twitter) e Drew Houston (Dropbox).
Importanti personalità parlano del loro approccio al codice e diventano i personaggi principali di questo filmato. Intervengono anche persone meno famose di quelle precedentemente elencate, ma tutte si focalizzano sull’importanza del codice e su quando quest’ultimo abbia contribuito a cambiare le loro vite.
La loro partecipazione non è stata retribuita, si sono messi in gioco per spingere gli studenti ad avere voglia di imparare il codice a scuola e soprattutto di stimolare le scuole ad offrire questo tipo di insegnamento. In Italia come siamo messi? La situazione sembrerebbe molto diversa dall’America, i nostri studenti vorrebbero tale rivoluzione?
[ Via | Tech Crunch ]
[ Photo Credits | video Code.org ]
#1davide
Ottima iniziativa! è diventata una cosa fondamentale conoscere anche solo la logica di programmazione!
#2Caygri
basta pensare che in informatica e ing. informatica si laureano solo lo 0,9% dei laureati del totale e programmano veramente poche persone! ma qui siamo in italia e servono solo avvocati e economisti