Pur avendo le idee abbastanza chiare in merito alle caratteristiche distintive dell’oramai celebre melafonino, Apple, nel lontano 2005, non aveva ancora ben definito quello che, invece, sarebbe stato il design dell’iPhone e la sua scheda tecnica.
La dimostrazione più evidente di ciò è data da un prototipo di iPhone emerso in rete proprio nel corso delle ultime ore grazie alle foto fornite da un ex dipendente Apple anonimo che ha seguito i progetti in corso nei laboratori segreti di Cupertino nei primi anni 2000 e che va a configurarsi, appunto, come uno tra i primissimi melafonini.
Il prototipo, dalle dimensioni pari a 12,7×17,8 centimetri e con uno spessore di 5 centimetri, a prima vista tutto sembra fuorchè un iPhone ricordando invece, seppur sempre alla lontana, un tablet e di questo, comunque, ci sarebbe ben poco da stupirsi considerando che non è più un segreto il fatto che Apple pensava all’iPad prima ancora del suo melafonino.
Il prototipo di iPhone, infatti, non è altro che uno schermo touchscreen da 8,6 pollici capace di interagire in modalità multitouch, in grado di far visualizzare una versione molto elementare di OS X, che risulta poggiato su una gabbia metallica ed a cui è stato aggiunto un circuito simile alla scheda madre di un computer.
“Sembra grande oggi, ma all’epoca era davvero impressionante vedere sostanzialmente una versione di OS X in funzione su questo dispositivo“, dichiara l’ex dipendente Apple.
La scheda logica risulta addirittura dotata di porte USB, porte seriali e connettori VGA.
Analizzando la scheda madre del prototipo è poi possibile ottenere ulteriori ed interessanti informazioni che fanno comprendere quanto Apple stesse già guardando lontano nonostante nel 2005 l’era degli smartphone fosse ai suoi albori.
Dall’analisi, infatti, emerge che il sistema monta un chipset ARM, come negli attuali device iOS, prodotto da Samsung e con clock a 200/233 Mhz.
Nel primo iPhone, invece, venne impiegata una versione successiva di quel processore, da 620MHz, ma funzionante alla velocità inferiore di 412Mhz.
[Photo Credits | Ars Technica]