Sono ormai mesi e mesi che Google continua ad attirare l’attenzione dell’UE relativamente alla questione dati personali e privacy ma questa volta la situazione sembra esser divenuta ancor più seria che in passato.
Ricordiamo che la questione ha avuto origine lo scorso anno quando Google ha introdotto la cosiddetta policy unificata avente come obiettivo quello di permettere la gestione della privacy degli utenti su oltre 60 servizi e piattaforme made in Mountain View, una decisione questa che ha suscitato non pochi fastidi e preoccupazioni che hanno portato i Garanti a richiedere maggiori delucidazioni in tal senso.
La risposta di Google è stata tuttavia ritenuta tanto incompleta quanto insoddisfacente impedendo quindi l’eventuale raggiungimento di un buon compromesso.
Ora le autorità garanti di sei paesi europei hanno comunicato di essere pronte a passare dalle parole ai fatti, di voler applicare pesanti sanzioni nei confronti di Google per non aver fornito delle risposte esaurienti relativamente alle modalità della gestione dei dati personali dagli utenti.
A guidare l’iniziativa è la Francia con il CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) che ha descritto come infruttuoso l’incontro avvenuto tra i piani alti di big G.
Al fianco della Francia sono poi presenti l’Olanda, la Spagna, la Germania, alcune associazioni britanniche e l’Italia che agiranno andando a valutare l’entità delle multe tenendo conto delle normative che vigono nei vari territori interessati.
Da notare che la notizia è stata diffusa proprio a poche ore dalle dimissioni del Director of privacy Alma Whitten che, dopo ben dieci anni di onorato servizio, a partire dal mese di giugno dell’anno corrente verrà sostituita da Lawrence You.