Dopo il rientro dalle vacanze quasi sicuramente creerete un album fotografico su Facebook. Stessa procedura per ogni altro evento importante, in questo modo i ricordi saranno indelebili e alla portata di tutti i vostri amici.
Non sempre sarete gli unici ad aver scattato le foto, quindi prima di caricarle on line dovrete attendere che tutti quanti vi passino le loro, con questo sistema eviterete di fare album troppo simili tra di loro. Una procedura decisamente scomoda, non immediata e anche poco collaborativa.
Il social network in blu ha deciso di lanciare una funzione che permette proprio di potenziare le opzioni degli album su Facebook, infatti, questi ultimi diventano condivisi! Questo significa che l’aggiunta delle foto non dovrà essere eseguita da un singolo utente, ma il creatore potrà indicare il nome delle persone che avranno la possibilità di arricchire i contenuti dell’album.
In totale ci potranno essere 50 collaboratori per ogni raccoglitore ed ognuno avrà la possibilità di caricare sino ad un massimo di 200 foto. Questo significa che ogni album potrà contenere fino a 10.000 immagini! Prima di questa nuova funzione, invece, il singolo utente (unica persona in grado di aggiungere le foto) poteva caricare solo fino a 1.000 elementi.
Inoltre, il creatore sarà l’unico che potrà settare la privacy: contenuti pubblici, disponibili solo per gli amici e gli amici dei collaboratori e, infine, album visualizzabile solo dai collaboratori.
Gli album condivisi di Facebook sono stati ufficialmente lanciati lunedì, ma al momento sono disponibili solo per alcuni utenti americani. In futuro, la funzionalità si espanderà a livello internazionale.
[ Via | The Next Web | Mashable ]
#1Aston
Si potranno rendere condivisi album già esistenti?
#2Desiree Catani
Al momento non abbiamo quest’informazione. Proviamo ad informarci 🙂
#3Desiree Catani
Il social network, nelle indicazioni per creare un album condiviso, specifica di “Raggiungere l’album creato” e poi tramite un’apposita voce sarà possibile aggiungere i collaboratori. Queste linee guida fanno pensare che sarà possibile operare anche su quelli già esistenti, ma non abbiamo la conferma ufficiale 🙂