Un nuovo anno è appena cominciato e, a quanto pare, anche tutta una serie di nuove polemiche hanno iniziato a circolare online, e non solo.
Nel corso delle ultime ore, infatti, sono finiti nell’occhio del ciclone l’iPhone, l’App Store e… i volatili (canarini, corvi, acquile e pennuti di qualsivoglia specie!) per la cui sussistenza, a detta di alcuni, il tanto chiacchierato melafonino e le app per il birdwatching risulterebbero dannosi.
La questione, finita addirittura sul The Wall Street Journal, ha origine da una recente mania quale quella di includere, direttamente all’interno delle app dedicate al birdwatching, registrazioni e richiami per uccellini. Questo sta a significare che anziché dover attendere per ore, stesi al suolo tra l’erba, l’apparizione di un volatile gli appassionati hanno la possibilità di accelerare l’avvistamento riproducendo a ripetizione quanto salvato.
La pratica in oggetto avrebbe quindi mandato su tutte le furie l’American Birding Association, ora intenzionata a riscrivere da zero, o quasi, le norme etiche sul birdwatching escludendo il ricorso a qualsiasi tipo di device mobile e soprattutto di iDevice.
Le motivazioni alla base di tale decisione sarebbero tutte da ricerca nel fatto che la presenza di richiami territoriali avrebbe effetti stressanti sugli animali i quali potrebbero decidere di adottare dei comportamenti rischiosi per la loro incolumità. La sovraesposizione auditiva potrebbe indurli a ignorare anche i richiami reali e non solo quelli riprodotti da un device elettronico. Il rischio è inoltre quello che i volatili non siano più in grado di riconoscere i predatori e dunque di finire decimati, molto più rispetto a quanto imposto dalla normale catena alimentare.
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Via | 9to5Mac