Con l’imminente arrivo di un nuovo competitor come Beats Music, che dal 21 gennaio entrerà sulla scena portando con sé un catalogo di 20 milioni di brani e un accordo con il carrier americano AT&T per offrire abbonamenti familiari a 15$/mese[1], il mercato della musica in streaming ribolle e continua a mutare i suoi equilibri con cambiamenti che riguardano tutti noi.
Nei giorni scorsi, ad esempio, è arrivata la conferma che Spotify consentirà l’ascolto gratuito di musica dal computer senza limiti di tempo (con intermezzi pubblicitari) mentre ora un altro importante player del settore, Rdio, ha annunciato che farà lo stesso per la sua versione Web.
Gli utenti di Rdio – a patto di sopportare un po’ di pubblicità – potranno dunque ascoltare tutta la musica che desiderano direttamente dal browser senza dover aderire a uno dei piani pay del servizio (che come su Spotify partono da 4,99 euro/mese).
La disponibilità del servizio resta invece invariata su smartphone e tablet, dove Rdio ben prima di Spotify offriva l’ascolto gratuito di musica in modalità shuffle.
La popolarità di Rdio non è ancora arrivata ai livelli di quella che può vantare Spotify e questa mossa non si sa quanto possa cambiare le carte in tavola. Per il momento, la realtà vede un’azienda abbastanza in difficoltà alle prese con licenziamenti e ristrutturazioni. D’altronde perfino Spotify, come vi abbiamo riportato qualche mese fa, che ha fatturati da record, deve combattere con royalties musicali altissime che mettono in discussione il suo stesso modello di business.
[Rdio via TechCrunch]