Nei giorni scorsi è stata diffusa online la notizia riguardante la sottoscrizione di un accordo economico tra Microsoft e le banche inglesi e statunitensi per continuare a ricevere gli aggiornamenti di Windows XP anche dopo l’8 aprile in attesa che il processo di upgrade a Windows 7 venga completato entro i prossimi tre anni.
Tenendo conto dei costi elevati dell’operazione altre organizzazioni finanziarie pare invece abbiano scelto di adoperare Linux per i propri ATM.
In prossimità della fine del ciclo di vita del glorioso sistema operativo di casa Microsoft alcune aziende sono state spinte a cercare una soluzione alternativa a Windows poiché intenzionate a sincronizzare i cicli di aggiornamento hardware e software. Attualmente, invece, il controllo degli upgrade è totalmente, o quasi, nelle mani della redmondiana. A render nota la cosa è stato, proprio nel corso delle ultime ore, David Tente, executive director della ATM Industry Association (ATMIA).
Il 95% degli ATM nel mondo esegue Windows XP e oltre il 60% dei 400.000 ATM negli Stati Uniti eseguirà ancora Windows XP dopo l’8 aprile. Il Payment Card Industry Security Standards Council (PCI SSC), il responsabile della supervisione sul rispetto degli standard di sicurezza, ha già evidenziato che tutti gli ATM basati su Windows XP dovranno essere aggiornati. Considerando però che l’installazione di Windows 7 richiede un upgrade hardware e considerando che non tutte le banche hanno le risorse tecniche ed economiche per rispettare i tempi dello switch alcuni istituti finanziari avrebbero dunque scelto Linux poiché perfettamente compatibile anche con i vecchi ATM, esente da costi di licenza e più sicuro di Windows in quanto piattaforma aperta.
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Via | TechCrunch
#1qwe\qwe\
Ma io dico, si sapeva da anni che Win Xp sarebbe stato abbandonato da MS, perché aspettare all’ultimo? Dovevano prevvedere un piano anni or sono…
#2Raziel
A parte, ma quando si dice che le banche non hanno i fondi necessari per un upgrade mi sale una rabbia….
#3alberto
Le banche non hanno soldi per cambiare un pc da 200 €? Boh
#4ATMuser
Prima di scrivere un articolo, sarebbe opportuno informarsi invece che fare copia incolla di notizie false prese chissà dove.
secondo l’autrice Linux sarebbe “perfettamente compatibile anche con i vecchi ATM” – FALSO per la presenza di periferiche costruite ad-hoc presenti sugli ATM come la stampante per le ricevute, il lettore di carte e il distributore di banconote. I driver di questi dispositivi sono stati scritti per Windows dai produttori e non esistono corrispondenti per altri sistemi operativi. La sola riscrittura dei driver potrebbe avere costi più alti che l’aggiornamento del Sistema Operativo.
Linux sarebbe “esente da costi di licenza” – FALSO, questo vale per le istallazioni casalinghe non per quelle Enterprise dove i costi di licenza e assistenza sono paragonabilli a quelli di Windows. Andate a cercare sul sito di RedHat per esempio. O pensate che una banca possa installare su un ATM un sistema operativo senza supporto?
Linux sarebbe “più sicuro in quanto piattaforma aperta” – FALSO, questa affermazione sarebbe bello approfondirla con l’autrice dell’articolo. Che relazione ci sarebbe secondo lei tra la sicurezza e la piattaforma aperta??? sinceramente fatico a trovarla. E premetto che lavoro sui server Windows e Linux in ambito Enterprise da 15 anni.
Detto questo è possibile che alcune organizzazioni stiano valutando la fattibilità economica e i rischi del passaggio a Linux, ma da qui a darlo come alternativa più economica è una bella favoletta.
#5Antonioerre
Ma che scemenze. Non esiste alcuna banca seria disponibile ad adottare Linux e, tra l’altro, non si evince dall’articolo nessun dato certo su questo. Titolo tendenzioso e propagandistico che riflette più opinioni personali del redattore che della realtà.
“alcuni istituti finanziari avrebbero dunque scelto Linux” NON CORRISPONDE A “le banche scelgono Linux per i Bancomat”. Fantasie.