Se avete visto il film “Her” e – una volta smaltita la cotta per Samantha – avete provato a chiedere qualcosa al vostro smartphone, vi saranno sicuramente cadute le braccia per terra. È normale. In realtà però gli assistenti virtuali di cui disponiamo oggi sono molto avanzati tecnologicamente (roba che fino a qualche anno fa sembrava fantascienza) e le loro potenzialità sono ancora in gran parte inespresse.
A dimostrare la vitalità del settore c’è anche la nuova scommessa di Microsoft, che con la neonata Cortana ha lanciato il suo guanto di sfida verso Siri e Google Now.
Messi da parte i pensieri peccaminosi su Scarlett Johansson, proviamo dunque ad analizzare lo stato dei personal assistant che “vivono” sui nostri device tramite un video-confronto realizzato da “Neowin” in cui sono state inoltrare alcune richieste basilari a Windows Phone, iOS e Google per testarne le reazioni. Scopriamo subito com’è andata a finire.
Sulle previsioni meteo tutti e tre gli assistenti hanno svolto correttamente il proprio lavoro. Stesso discorso vale per la ricerca dei ristoranti presenti nei paraggi (anche se Cortana pare abbia fornito risultati meno numerosi).
Windows Phone e iOS sono andati bene anche quando è stato chiesto loro di aprire Twitter e cercare dei tweet, mentre Android ha “steccato” mostrando una ricerca generica su Google.
Cortana ha invece fallito quando si è trattato di impostare un reminder relativo alle chiamate e di fornire informazioni sulla data di svolgimento di una partita di football. Anche nell’apertura della app Messaggi Windows Phone non se l’è cavata benissimo, così come Google Now.
Ricapitolando, dunque, tutti e tre i servizi sono abbastanza affidabili. Siri viene premiato per la maggiore maturità (anche se come tutti noi ben sappiamo non funziona sempre come dovrebbe), Google Now è più o meno sullo stesso livello mentre Cortana presenta qualche pecca di gioventù che – si spera – verrà corretta con il tempo.