Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore Spotify, il colosso della musica in streaming, potrebbe ritrovarsi a dover pagare sanzioni pari a ben 150 milioni di dollari per mancato pagamento delle royalty a chi detiene i diritti d’autore di una parte dei brani riprodotti.
La piattaforma ha infatti ammesso pubblicamente di non aver ottenuto tutte le licenze necessarie alla trasmissione delle canzoni. Le multe potrebbero dunque variare da 750 a 30.000 dollari per ogni violazione fino ad arrivare a 150.000 dollari per una singola canzone messa a disposizione degli utenti in maniera non autorizzata.
Alcuni dei pezzi citati dalla documentazione sono “King of Bakersfield” e “Tonight I Cross the Border”, entrambi estratti dall’album “Berkeley to Bakersfield” del 2014 e già eliminati dal catalogo del servizio.
Tutto ha avuto inizio con l’accusa nei confronti del servizio mossa da David Lowery, musicista e cantante statunitense che milita nelle band Cracker e Camper Van Beethoven, presso la Central District Court of California.
Da notare che la presa di posizione di David Lowery va a sommarsi a quelle di altri artisti come Adele e Taylor Swift, che hanno scelto di non rendere disponibili le proprie opere in streaming.
Come si evolverà effettivamente la vicenda al momento non è ancora chiaro. Per saperne di più sarà quindi necessario attendere i prossimi giorni. Ad ogni modo quella in oggetto va a configurarsi come l’ennesima dimostrazione di come, sebbene la musica in streaming rappresenti una grandiosa opportunità per l’intera industria discografica, attualmente sia ancora necessario trovare il giusto equilibrio tra proteste ed effettiva retribuzione.
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Via | Billboard