Si chiama Ana Avatar ed è un super robot che è stato realizzato con un obiettivo davvero pazzesco, ovvero fare in modo che il teletrasporto diventi accessibile praticamente a tutti. Un progetto che è nato interra giapponese e che fa riferimento ad un insieme di tecnologia che dà una grande mano a tutti coloro che non hanno la possibilità di viaggiare, facendo in modo che questi ultimi possano avere accesso sia a competenze che a cure.
Lo scopo del progetto Ana Avatar è quello di provvedere all’integrazione di un insieme di tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale e quella aptica, ma anche la realtà virtuale. Per che cosa? Per offrire la possibilità alle persone di poter vedere, ma anche ascoltare e interagire in modo del tutto libero all’interno di un ambiente remoto, in presa ovviamente diretta. Insomma, se non è teletrasporto è qualcosa che ci somiglia davvero moltissimo.
Un progetto certamente molto ambizioso quello di Ana Avatar. Sono due gli ingegneri nipponici che stanno organizzando tale iniziativa e hanno svelato il progetto proprio durante la quarta edizione del Congresso Internazionale sulle cure palliative pediatriche, che è stato messo in piedi dalla Fondazione Maruzza in quel di Roma. Spesso, nel momento in cui si parla di cure palliative, il pensiero corre subito verso tutti quei trattamenti che vengono eseguiti quando il paziente si trova in fin di vita. Ci sono diversi casi, però, in cui le cure palliative tornano utili per aggredire patologia croniche piuttosto quelle da cui è quasi impossibile guarire. Stando ad una ricerca che è stata svolta da parte di Ansa, pare che sul territorio italiano ci siano più di 35 mila bambini che ne avvertirebbero la necessità.
Non credete che un progetto del genere, però, sia tanto lontano dall’essere realizzato. Al giorno d’oggi l’intelligenza artificiale ben presto “contagerà” ogni ambito della nostra vita e della quotidianità. Provate a pensare ad una cosa divertente, ma impegnativa come il gioco del poker. Ci sono tante persone che si cimentano nei casinò online, come ad esempio su Casinoeslot.it, ma in pochi sono quelli che riescono ad ottenere effettivamente dei risultati importanti. Certo, avendo dalla propria parte un sistema basato sull’intelligenza artificiale potrebbe rendere tutto più facile. Libratus, ad esempio, è stato realizzato da parte di un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University e può vantare un primato niente male. Ovvero, Libratus è riuscito ad avere la meglio su quattro autentiche “divinità” nel mondo del poker. Stiamo parlando di Dong Kim, Jason Les, Jimmy Chou e Daniel McAulay, in una sorta di maratona di No-Limit Texas Hold’Em durata una ventina di giorni.
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