Sta facendo discutere la decisione da parte del Giurì, che in queste ore ha deciso di accogliere la richiesta da parte di Iliad in merito ad una campagna pubblicitaria di Tre concepita per l’iPhone 11. Quest’ultimo operatore, infatti, avrebbe omesso alcune informazioni importanti per i potenziali acquirenti, al punto che l’intera pubblicità potrebbe essere definita ingannevole, almeno stando all’interpretazione del suo competitor.
I 4 punti contestati a Tre sulla campagna per l’iPhone 11
A tal proposito, è importante analizzare in primis quali siano i quattro punti che sono stati contestati a Tre nell’ambito di questa discussa campagna sull’iPhone 11, se non altro perché ha portato effettivamente alla sospensione del suddetto spot:
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Attivando un piano tariffario Tre Free o All-In;
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Acquistando solo alcune versioni dell’iPhone 11 (quelle con memoria da 64 e 128GB, ma non quello da 256GB);
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Attivando un finanziamento con una società di credito al consumo che prevede una struttura di pagamento predefinito (29 rate mensili e rata finale) e nella quale l’addebito automatico delle rate è previsto su conto corrente o carta di credito;
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senza poter usufruire dell’ulteriore piano di acquisto rateale di Tre (che invece prevede un anticipo).
Staremo a vedere nei prossimi giorni quale sarà la presa di posizione di Tre, sia sulla scelta di Iliad di segnalare la campagna in questione, sia soprattutto sulla valutazione del Giurì, che ha deciso di accogliere la richiesta imponendo in questo modo lo stop allo spot dedicato allo stesso iPhone 11.