L’integrazione dei dati biometrici nell’utilizzo dei pagamenti elettronici è in continuo aumento. Secondo numerose ricerche, nei prossimi anni il numero di persone che effettuerà transazioni utilizzando software di riconoscimento facciale raddoppierà, raggiungendo quota 1,4 miliardi.
Tale innovazione rappresenta un ulteriore e importante passo avanti in campo tecnologico, ma è bene considerare anche tutte le problematiche connesse con l’aumento dell’uso dei dati biometrici, che richiedono un certo livello di prevenzione tramite l’impiego di figure altamente specializzate nel settore cybersecurity.
Riconoscimento facciale
Entro il 2025 è stato stimato un aumento dell’utenza del 120% per il pagamento tramite Face-ID (riconoscimento del volto o dell’iride). Oltre al riconoscimento facciale e alle impronte digitali vi sono moltissimi sistemi capaci di identificare un individuo: anche il meno noto riconoscimento vocale sta guadagnando sempre più utenza nell’ultimo periodo.
Juniper Research, società multinazionale che si occupa di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ha stimato che in futuro questo mercato genererà un giro d’affari di circa 3mila miliardi di dollari.
Si tratta di un settore estremamente innovativo e in enorme sviluppo, che però richiede al tempo stesso una sempre maggiore forza lavoro, soprattutto per quanto concerne il settore della cybersecurity. I rischi che questa nuova applicazione comporta per la privacy non sono da sottovalutare, e ciò vale non solo per le singole persone, ma anche per contesti come aziende e centri di ricerca.
I possibili rischi legati alla privacy
Un utilizzo inconsapevole di questi nuovi utili e avanzati strumenti di pagamento può comportare diversi rischi, sia a livello economico sia di tutela della privacy. I dati biometrici, infatti, non possono essere cambiati come i pin o le password, ed è proprio per questo motivo che, se vengono hackerati, il loro riutilizzo non è più sicuro.
La copia di un’informazione biometrica durante un ipotetico data breach comporta anche la violazione della privacy e la perdita parziale della propria identità. Il dato personale costituisce infatti un valore assoluto della persona, ed è quindi fondamentale una sua tutela a livello normativo, per evitarne la perdita definitiva.
Le possibilità lavorative nel comparto sicurezza
In un contesto in continua evoluzione come quello attuale, non è difficile capire come mai gli esperti in cybersecurity siano molto ricercati nel mondo del lavoro. Come detto, l’aumento delle minacce informatiche sta rendendo necessario l’inserimento nelle aziende di personale tecnico specializzato, che conosca a fondo i rischi legati all’uso di queste tecnologie e sappia prevenire e affrontare eventuali attacchi.
Per acquisire le competenze necessarie per lavorare in quest’ambito è opportuno intraprendere dei percorsi formativi appositamente pensati. Una realtà in grado di fornire una preparazione completa è Epicode, la quale propone un interessante corso di sicurezza informatica completamente accessibile online. Corsi di questo tipo consentono di sviluppare le abilità richieste facendo pratica sin da subito su progetti reali, andando quindi oltre la semplice formazione teorica.
Le alte possibilità occupazionali date dal possesso delle competenze tecniche necessarie per ricoprire ruoli connessi alla cybersecurity non sono da sottovalutare in un contesto come quello italiano. Nonostante ci siano stati alcuni segnali di ripresa, infatti, l’occupazione dei più giovani (laureati e non) rappresenta un problema per il quale non si intravede ancora una soluzione duratura ed efficace.