Non si sblocca la questione del ban TikTok con Trump

Non si è ancora risolta la questione relativa al ban TikTok che, ancora oggi, possiamo constatare in alcune aree del mondo. Sostanzialmente, TikTok ha dovuto fare i conti con un altro rinvio del divieto perché Trump non riesce a raggiungere un accordo con la Cina, nonostante gli sforzi diplomatici delle parti coinvolte.

ban TikTok
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Gli ultimi aggiornamenti sulla questione del ban TikTok

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede di estendere l’imminente divieto di TikTok per altri 75 giorni, riporta il Wall Street Journal. Si tratterà della terza proroga da quando Trump è entrato in carica a gennaio. La seconda proroga concessa da Trump a TikTok scadrà il 19 giugno e non sembrano esserci progressi verso un accordo con la Cina, quindi TikTok ha bisogno di una terza proroga per continuare a operare negli Stati Uniti.

TikTok è stato vietato negli Stati Uniti dopo l’entrata in vigore del Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act, avvenuta il 19 gennaio, ma Trump ha ordinato al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di non applicare la legge per il momento.

Da gennaio, Trump sta lavorando per sottrarre le attività di TikTok al controllo cinese, stabilendo una proprietà statunitense. Il team di Trump ha valutato le offerte di Oracle, Perplexity e Amazon, oltre a quelle di personaggi come Jimmy Donaldson (noto come MrBeast), il conduttore di Shark Tank Kevin O’Leary, il fondatore di Employer.com Jesse Tinsley e il miliardario Frank McCourt.

Trump ha bisogno di collaborare con la Cina per ottenere l’approvazione dell’accordo su TikTok, ma la Cina non sta collaborando a causa delle tensioni commerciali in corso, create dai dazi imposti da Trump sui prodotti cinesi. TikTok continua a essere disponibile per il download al momento. Non è ancora chiaro quando l’app potrebbe essere acquisita negli Stati Uniti, ma con le continue estensioni, non corre il rischio di essere rimossa dall’App Store.

A partire dal 19 gennaio 2025, TikTok è stato di fatto bandito negli Stati Uniti. Questa decisione deriva dalle profonde preoccupazioni del governo statunitense riguardo alla potenziale raccolta di dati degli utenti e alle possibili operazioni di influenza da parte del governo della Repubblica Popolare Cinese attraverso la piattaforma.

La legge che ha portato a questo ban imponeva a ByteDance, la società madre cinese di TikTok, di vendere le operazioni statunitensi dell’app a un’entità non legata al governo cinese. In caso contrario, l’applicazione sarebbe stata bandita dal territorio statunitense.

Gli utenti americani hanno reagito in vari modi, con molti che si preparavano a dire addio alla popolare applicazione attraverso trend sarcastici e contenuti ironici. Molti hanno anche iniziato a migrare verso altre piattaforme social.

La questione ha visto un lungo iter legale, con ByteDance che ha presentato ricorso alla Corte Suprema. Tuttavia, la Corte Suprema ha sostenuto la legge, stabilendo che essa non viola il Primo Emendamento della Costituzione americana sulla libertà di espressione. Vedremo come evolverà la storia del ban TikTok.

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