Balloons, il social network mobile non direzionale

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Vi starete chiedendo che sarà mai un social network non direzionale, niente di che, semplicemente un modo come un altro per complicare le cose utilizzando nuove parole. Polemiche a parte, Balloons è un progetto davvero carino che, in qualche modo, porta con se il vecchio spirito con cui la chat si è alimentata e cresciuta, ovvero la voglia di instaurare nuove connessioni.

Tramite Balloons infatti sarete in grado di inviare un messaggio con una foto, in forma di pallone, a spasso per il social network dell’applicazione. Funziona in questo modo:

scaricando l’applicazione gratuita Balloons Lite(iTunes link), potrete inviare palloni nel cielo, lo stesso concetto del messaggio nella bottiglia, ma con palloni virtuali pieni d’elio al posto della bottiglia e il cielo al posto del mare. Sfruttando i servizi di localizzazione dell’iPhone, Balloons fa muovere virtualmente ed in balia del vento (casualmente) il vostro pallone dal momento in cui l’avete lanciato, per tutto il globo. Quando un utente che si trova nelle vicinanze del vostro pallone, utilizza la seconda funzione di Ballons, “Catch a Balloon” (afferra un pallone), fra le possibilità ci sarà il vostro messaggio.

Knocking Live Pic Sharing per condividere foto da iPhone ad iPhone

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Una delle deficienze dell’iPhone è nella connettività device-to-device. Pur essendo dotato, infatti, di tutti i requisiti hardware e di una serie di applicazioni che permettono il trasferimento via Blootooth o Wifi, le sue capacità in questi termini appaiono mediocri calate nel contesto di iPhone OS, che offre delle eccellenze che già hanno segnato la storia del mobile.

La maggior parte delle app non sono vere e proprie piattaforme di condivisione in tempo reale, ma più che altro dei siti di photo-hosting, semplificati al midollo così dall’essere il più usabili sia possibile da un dispositivo mobile.

Knocking Live Pic Sharing affronta la questione facendo del suo punto di forza la condivisione in tempo reale. Due utenti iPhone che avranno installato l’applicazione Knocking Live Pic Sharing sui rispettivi iPhone, saranno in grado di navigare l’uno nel Rullino Fotografico dell’altro.

OOMouse, il mouse a 18 bottoni

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Ad Orvieto il 6 Novembre è stato annunciato dalla WarMouse un mouse da 18 bottoni, una levetta analogica e una rotellina per lo scorrimento. Questa la risposta OpenSource alla guerra non dichiarata dei mouse.

Più precisamente il mouse in questione si chiama OOMouse, dove OO sta per OpenOffice, il dispositivo infatti è stato annunciato in partnership con OpenOffice.Org. I 18 bottoni servono ad interfacciarsi più velocemente con applicazioni che richiedono frequentemente operazioni più complesse di un semplice menù a scorrimento.

Anche se presentato in partnership con OpenOffice, OOMouse è qualcosa di più. Al suo interno infatti ci sono 512k di memoria flash, che gli consentono di registrare fino a 63 profili differenti da utilizzarsi con altrettante differenti applicazioni. Nel comunicato stampa la WarMouse cita gli esempi di Adobe Photoshop come di AutoCAD, ed altre applicazioni che solitamente richiedono un uso intensivo della tastiera oltre che al dispositivo di puntamento ottico.

Il canale HTML5 di YouTube

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Lo standard web del prossimo futuro è l’HTML5, la nuova versione del linguaggio semantico che ha reso il web ciò che è, l’HTML. Da troppo l’HTML era inadeguato ai nuovi standard, standard per lo più introdotti da altri linguaggi che l’HTML si è limitato ad integrare attraverso embed e objects.

Di questo avviso sono i grandi dell’informatica da tutto il mondo, l’HTML andava ripensato, aggiornato alle nuove necessità degli utenti ed alla spinta multimedialità della navigazione. Inoltre la quantità di plugin e add-on necessari per una navigazione fluida, sono il principale motivo di crash, conflitti e più in generale di frustrazione per molti utenti.

Senza andare a scavare nei tecnicismi, che pure sarebbe interessante esplorare, ma lo faremo in altra sede, basti dire che con l’HTML5 nascono nuove tag, e di conseguenza servono browser in grado di interpretare correttamente queste ultime. Safari e Chrome sono decisamente all’altezza, mentre Firefox ancora stenta a conformarsi correttamente con il nascente standard.

La crescente importanza politica dei social network

Grazie ad un’osservazione di Mashable è stato calcolato il tasso di crescita di Facebook in termini di utenti per giorno. La statistica non è delle più accurate, si basa su una semplice media fatta per l’anno 2008 considerando i dati di Facebook, ma restituisce ugualmente le dimensioni macroscopiche di questo fenomeno, che ormai ha lasciato la gabbia della rete ed è entrato nella cultura di massa.

Al momento il numero di utenti di Facebook è stimato sull’essere maggiore di 325 milioni di utenti, se fosse uno Stato sarebbe uno dei maggiormente popolati al mondo. Considerando i dati dal 26 Agosto 2008 al 6 Novembre 2009 si calcola che Facebook aggiunge ogni giorno poco meno di 500.000 utenti.

Come Mashable giustamente fa notare il tasso di crescita in termini di utenti per giorno è ancora più impressionante se lo si considera fra i mesi di Luglio e Settembre 2009. In questo caso infatti si raggiunge un tasso di crescita pari a 793.650 utenti al giorno, una crescita quasi difficile da immaginare e sulla quale ogni proiezione risulta essere puramente speculativa data l’eterogeneità del target.

Quello che Mashable risparmia e noi non risparmieremo è un piccolo calcolo scientificamente insignificante, ma che aiuta a visualizzare le proporzioni di questo fenomeno. Se si considera il tasso di crescita medio dell’anno 2008, ovvero 500.000 utenti al giorno, e si immagina che questo tasso di crescita si mantenga costante per i prossimi 3 anni, ignorando dunque la tendenza crescente prima osservata ed eventuali considerazioni sulla sostenibilità di questo ritmo, si giunge ad un dato impressionante.

Identificato un Worm per iPhone Jailbroken

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Se siete proprietari di un iPhone proteste aver deciso di superare i blocchi DRM di Apple che non permettono di eseguire applicazioni che non siano certificate preventivamente da Apple, e che siano distribuite attraverso canali diversi dell’App Store di iTunes Store di Apple.

Per superare tali blocchi è necessario sbloccare l’iPhone, o come è divenuto gergo comune, jailbreakkare l’iPhone, permettendo dunque al vostro device di eseguire qualunque tipo di applicazione compatibile con il sistema operativo. Questo ha fatto nascere un universo parallelo di applicazioni per iPhone da cui ogni giorno moltissimi utenti attingono.

I pro e i contro dei DRM di Apple sono noti e ampiamente discussi. Nonostante sia impossibile riassumere in poce parole la discussione che ruota intorno questo tema, proveremo ad essere ermetici, concentrandoci sull’aspetta che più concerne questo post.

Google Chrome preinstallato su alcuni PCs

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Nella guerra dei browser iniziata con la sfida di Mozilla Firefox contro il monopolista, Internet Explorer, è entrato circa un anno fa Google, con il suo Google Chrome.

Il browser della grande G lascia ancora parecchi dubbi, intanto l’eterogeneità delle sue distribuzioni, da subito disponibile e stabile per Windows, ma solo poche settimane fa per Mac, per non parlare di Linux, tristemente trascurato da Google, che all’open source deve tanto. Nonostante i dubbi riguardanti la sua stabilità e ancora di più il rispetto della nostra privacy gli utenti Chrome sono aumentati giorno dopo giorni fino a raggiungere una ragguardevole fetta di mercato.

Adesso Google promette di diffondere ancora di più il suo browser attarverso accordi presi con diverse OEM. Uno di queste è la Sony che sta spedendo i nuovi Sony Vaio con Windows 7 pronto all’uso, ma non con Internet Explorer come browser predefinito, bensì Google Chrome. A sentire gli executives di Google questo è solo uno di molti accordi presi con le case produttrici di Hardware.

Twitter integra ufficialmente i ReTweet

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In questi giorni Twitter sta introducendo numerose novità che vanno a “complicare” o “completare”, le funzioni di questo social network, che giorno dopo giorno guadagna maggiore popolarità e si sta affermando come uno dei principali centri della rete.

Il ReTweet è semplice nella sua sostanza. E’ una sintassi che gli utenti hanno inventato e che in breve tempo sì è affermata in tutta la community. Quando un utente legge un tweet che gli interessa e che gli piacerebbe diffondere fra i propri followers, retweetta quel messaggio, ovvero lo copia integralmente aggiungendo “RT” all’inizio del messaggio e una @reply all’utente che ha originato il tweet.

Finora questa pratica non è mai stata ufficialmente accolta da Twitter, anche se ormai la maggior parte delle applicazioni di terze parti, i client che tanto hano contribuito al successo di Twitter, includevano fra le loro funzioni quella di ReTweet, compilando in automatico la sintassi necessaria.

Digg introduce i Trending Topics

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Fra i servizi web più attivi del momento, in termini di aggiornamenti e novità, c’è Digg. Abbiamo più volte trattto degli importanti aggiornamenti di Digg e veniamo a voi con questo ulteriore segno della sua trasformazione.

Digg ha visto tempi migliori di quelli che sta attualmente vivendo. Il traffico in entrata è purtroppo drasticamente calato da quando sulla scena hanno fatto la loro comparsa servizi di micro-blogging, come Twitter per intenderci, i più tradizionali servizi di tracking delle news hanno subito un duro colpo.

L’attenzione degli utenti sempre maggiormente si sposta su questo nuovo modo di fare social network, abbandonando progressivamente il modello di condivisione di Digg. Nonostante ciò lo staff di Digg non crede sia ancora detta l’ultima parola e si sta dando da fare per fare entrare il social network in questa nuova era del web.

Prima con novità sul fronte degli Ads e della moentizzazione del servizio, col quale Digg ha attirato un buon numero di investitori ed è riuscito a dare nuova linfa alle sue casse. Grazie a questa manovra Digg ha potuto procedere all’introduzione di funzioni proprie del micro-blogging, tentando in questo modo di guadagnare un nuovo charme.

Volete provare Windows 7, installatelo sul vostro Mac

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Per molti Apple-addicted questo post è una bestemmia, ma in un mondo ideale dove i fanatismi si evitano anche nelle cose più futili, poter disporre di due sistemi operativi è certamente utile. I tre principali sistemi operativi in circolazione sono Windows, arrivato alla sua ultima versione con Windows 7, Linux, disponibile in una miriade di distribuzioni e Mac OS X, il sistema operativo di Cupertino.

Tralasciando inutili polemiche e le considerazioni, tutte plausibili, sulla qualità o meno di questi sistemi operativi, ci limiteremo a dire che ci sono alcuni casi in cui avere Windows è strettamente necessario, altri invece in cui non si vuole rinunciare al sistema operativo che ha accompagnato l’ingresso nel mondo dell’informatica per la maggior parte di noi ed altri in cui semplicemente piace e lo si vuole usare.

Ammettendo che abbiate scelto di passare a Mac dunque, ma ancora vorreste la possibilità di utilizzare Windows, cosa particolarmente richiesta nella fase di transizione da un sistema operativo all’altro, dovrete installare sul vostro Mac un secondo sistema operativo, nel nostro caso Windows 7.

La prima scelta da compiere è se si voglia installare Windows 7 su di una seconda partizione, oppure ci si accontenta di utilizzarlo attraverso un terminale virtualizzato. Nella prima ipotesi dovremo scegliere al boot se accedere ad una partizione piuttosto che un’altra; la seconda ipotesi invece ci permette di avviare Windows 7 direttamente da Mac OS X, utile in termini di praticità, ma ovviamente nulla a che vedere con le prestazioni che un’installazione nativa ci offre.

Twitter introduce il suo terzo linguaggio

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Twitter il social network dai 140 caratteri che sta lentamente, ma non troppo, conquistando una buona fetta della rete continua nel favorire la sua espansione facilitando l’accesso dell’utenza. Dopo aver introdotto la lingua giapponese, preso accordi con compagnie telefoniche indiane ora introduce la terza versione in lingua del suo portale, più precisamente, Twitter in spagnolo.

L’annuncio della presenza di una nuova opzione nei Settings è stato fatto tramite il blog ufficiale di Twitter. Nel messaggio, completamente in spagnolo, sono in primo piano i ringraziamenti a tutti i volontari che hanno contribuito alla sua traduzione, quindi l’annuncio:

[…] Twitter está ahora oficialmente disponible en español.

Prima Orkut ora Google Friend Connect

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Google è certamente l’azienda più di successo sulla rete, ma ci sono fette del web che non gli appartengono, la più importante, Google non ha le mani sul social networking, il quale invece è concentrato nel colosso Facebook e nell’aspirante rivale Twitter.

Un efficace metodo di diffusione di Facebook è stato attraverso Facebook Connect. Con le sue API, sempre più semplici da implementare, che permettono agli utenti di loggarsi con il proprio account Facebook su siti di terze parti e il contenuto di questi siti che sfrutta Facebook come network di diffusione, prima del previsto Facebook si sta affermando come standard di connessione.

Google non accetta di buona voglia questo e parte al contrattacco. Meno di un anno fa introdusse sulla scensa Google Friend Connect, un set di API che non fa riferimento ad un social network centrale, ma fornisce agli amministratori di un sito di includere facilmente funzioni social, sfruttando la cloud di Google.

Twitter Lists, qualche dettaglio in più

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A distanza di qualche giorno dal rilascio delle Twitter Lists a tutti gli utenti, incominciamo ad essere più esperti e superato lo stupore iniziale possiamo dedicarci ai dettagli.

Cosa sono le Twitter Lists lo abbiamo detto più volte, ma lo ripeteremo. Questa nuova funzione di Twitter permette di creare un bundle di utenti che a sua volta può essere seguito da altri utenti. Seguendo una List si riceveranno i feed di tutti gli utenti che fanno parte della List, o meglio, che la List segue.

Nel caso di utenti con updates protetti, solo coloro che hanno accesso a tali update, mentre per gli altri utenti saranno sottratti al feed della List. Rimanendo in ambito di privacy, le Lists possono essere settate come Private o Pubbliche; Private saranno visibili solo su invito, mentre Pubbliche va da sé.

Recensione Panoramatic 360° per iPhone

L’introduzione sul mercato di dispositivi portatili in grado di connettersi alla rete e di condividere on the go contenuti sta cambiando, non troppo lentamente, la sostanza stessa della rete.

Una tipologia di contenuti che ha riscosso un immediato ed esplosivo successo è la fotografia mobile. I più popolari siti di photosharing hanno subito un incremento della quantità di materiale condiviso direttamente proporzionale alla diffusione degli iPhone.

Nonostante le digressioni sulla fotografia mobile e il valore della sua scarsa qualità, resta il fatto che le fotocamere di questi dispositivi, ed in particolare dell’iPhone 3GS, pongano dei grossi limiti all’inventiva degli utenti. Il limite meno evidente, ma spesso il più influente, è la larghezza di campo di questi obiettivi.

Molte volte avrete sicuramente cercato di ritrarre un paesaggio senza poter includere tutta la composizione, altre probabilmente avete rinunciato a degli scatti senza neanche accorgervene. In aiuto viene a noi un’applicazione pubblicata nella sezione Fotografia dell’App Store di Apple pochi giorni fa, Panoramatic 360° (iTunes link).

Panoramatic 360° è un’applicazione di photostitch, ovvero è in grado di fondere più fotografie in modo da generare un’immagine uniforme che comprenda tutti i soggetti delle foto. Molto utile nei casi prima citati, paesaggi, foto di gruppo, etc. Ma questo basterebbe a chiamare l’applicazione Panoramatic, per aggiungere 360° bisogna parlare della funzione “Make 360°”, che vi permette di elaborare foto 3D (per intenderci sul modello di Google Street View).