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Disabilitare Google SearchWiki
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Per chi volesse visualizzare la propria posizione, estratta utilizzando Google Latitude, sul proprio Google Profile, può seguire una semplice procedura ed abilitare l’integrazione tra questi due servizi.
Vi basterà utilizzare il gadget Google Latitude dalla vostra pagina iGoogle, oppure in modo del tutto automatico direttamente dall’applicazione installata sul vostro telefonino, in grado anche di interfacciarsi con il gps integrato. A quel punto dovrete selezionare “Abilita e mostra solo ad un livello di città” oppure, l’opzione estrema, “Abilita e mostra la migliore posizione disponibile”, in grado di visualizzare pressochè perfettamente la vostra posizione all’interno della mappa di Google. A questo punto, all’interno di Google Profile, non dovrete far altro che abilitare l’opzione di visualizzare la posizione di Google Latitude.
Google ha appena rilasciato una nuova chicca dai sui Labs, Google Fusion Tables. Google Fusion Tables è uno strumento molto semplice nell’utilizzo, ma potenzialmente utili per tutti coloro che svolgono spesso lavori a distanza e soprattutto che utilizzano gli spreedsheet per l’aggregazione dei dati.
Per farne comprendere meglio la funzione lo correleremo ad una simulazione di lavoro a distanza, immagineremo quindi di far parte di un team incaricato di una SEA (Search Engine Analysis). Non esiste una metodologia tipica essendo questa professione agli esordi, quindi porterò la mia personale esperienza non avendo l’arroganza che questa sia universalmente valida.
Immaginiamo dunque un gruppo di 4 persone incaricate di monitorare l’andamento di una tagcloud sui principali motori di ricerca e social network. L’output di ogni lavoro individuale consisterà di uno spreedsheet nel quale verrano aggregate le informazioni reperite sulla base dei campi di interesse e ovviamente del timestamp.
Il coordinatore crea uno spreedsheet condiviso fra i membri del team con diversi fogli assegnati ai singoli membri. Alla fine del processo di monitoraggio i dati raccolti vanno esplicitati in 4 differenti rapporti che a loro volta vanno fusi perché il rapporto finale sia disponibile per il cliente.
Visto il punto interrogativo nell’immagine ad inizio articolo vi starete chiedendo che ci azzeccano a fare Bing e Google. Beh, è nato un sito, appunto BingandGoogle in grado di svolgere le analisi contemporanee in entrambi i motori di ricerca.
Come ben sappiamo Bing è il nuovo motore di ricerca Microsoft, dove dalle verifiche effettuate negli scorsi giorni ci si aspettava sinceramente di più vista l’attinenza e il dettaglio con cui vengono effettuate le ricerche. Mentre Google, si sa, credo sia il top dei motori di ricerca. Qualcuno quindi, ha ben pensato di eseguire una ricerca identica in entrambi i motori per avere un riscontro più esaustivo e dettagliato e quindi avere una maggiore corrispondenza in base alle richieste eseguite.
Se avete bisogno di tradurre spesso dei testi, sia che si tratti di lavoro che di necessità personale, Google mette a disposizione dei propri utenti un nuovo prodotto.
Si tratta di Google Translator Kit, un applicazione on-line lanciata da Google che aiuta nella traduzione dei testi in una gran varietà di lingue differenti.
A differenza dell’oramai noto Google Translator, il nuovo prodotto lanciato dalla Google consente di tradurre direttamente i file presenti sul proprio pc, facilitando notevolmente l’utente nell’operazione, evitando ad esempio il passaggio del copia e incolla.
Google Translator Kit rappresenta dunque una vera e propria suite per la traduzione.
Infatti, utilizzando il toolkit è possibile caricare file in vario formato quali HTML, Microsoft Word, RTF, OpenDocument Text e Plain Text doc per poter effettuare un operazione di traduzione diretta. Tuttavia l’unica pecca sta nel fatto che è possibile caricare file fino ad un massimo di 1 MB.
Molte volte, andando avanti nei propri progetti, cercando di cogliere i propri obiettivi, si incontra il collaboratore giusto, competente, disponibile che fa andare i nostri piani in porto.
Questo Sergei Brin e Larry Page, i fondatori di Google, lo sapevano molto bene, visto che senza Andy Bechtolsheim, Eric Schmidt, Rajeev Motwani e tanti altri Google non solo non sarebbe com’è oggi, ma sarebbe anche fallita tempo fa. Perdendo uno di questi compagni, è come se perdessi una parte del tuo lavoro, dei tuoi sforzi, ma soprattutto del tuo cuore.
Il professore di Computer Science della Stanford University Rajeev Motwani, indiano-americano cresciuto a New Delhi, è stato trovato senza vita la sera del 5 giugno nella piscina della sua villa di Atherton, in California. L’ipotesi più accreditata è che Motwani sia caduto in piscina accidentalmente, e lì sia affogato, visto che non sapeva nuotare. Per ironia della sorte, aveva da poco deciso di prendere lezioni di nuoto.
Il Time dedica un articolo a Twitter e al suo interno pubblica un pezzo intitolato “How Twitter Will Change the Way We Live” (trad.: come Twitter cambierà il modo in cui viviamo). Il sito di “microblogging” viene, così, celebrato sulla copertina più famosa del mondo. Per i pochi che non conoscessero questo servizio, Twitter nasce nel 2006 e permette agli utenti di inviare messaggi di testo, con un massimo di 140 caratteri, tramite il sito stesso, via email, via sms, o utilizzando un servizio di messaggistica istantanea, come msn, skpye o google talk. Ogni messaggio viene poi letto da tutti i follower registrati tramite il sito stesso o tramite sms.
Il famoso settimanale statunitense si sofferma sul modo in cui Twitter ha cambiato, sta cambiando e cambierà il modo di fare informazione online, soffermandosi soprattutto sull’importanza di Twitter come nuovo sistema di comunicazione, come una piattaforma in continua evoluzione e rampa di lancio per rimbalzare informazione di stampo “classico” su altri siti.
Street View spesso non gode di buona popolarità, ma nonostante tutto Google continua ad investire su questo prodotto con nuove interessanti funzionalità.
Al fine di velocizzare la navigazione tra i vari punti, invece di cliccare sulle singole frecce a ripetizione, sarà possibile fare un doppio click con il mouse direttamente sulla strada (quando il cursore assume una forma circolare) nella direzione su cui ci si intende spostare, per arrivare più velocemente direttamente in quel punto. Con un doppio click sulla facciata di un palazzo o di un monumento (quando il cursore assume una forma rettangolare), invece, si potrà fare uno zoom direttamente su di esso.
Queste nuove funzionalità sono state rese possibili da una nuova tecnologia che permette al sistema di capire quale siano le facciate dei palazzi e di trattarla come un oggetto tridimensionale, invece di gestirla come un banale oggetto bidimensionale, come ci si potrebbe aspettare da una semplice foto. Al posto del cursore, infatti, è ora disponibile un rettangolo che si adatta in base alla facciata del palazzo su cui stiamo posizionando il mouse in quel momento. Personalmente, ho testato questa nuova funzione su alcuni palazzi del centro milanese e devo dire che il sistema sembra funzionare abbastanza bene.
Novità ed evoluzioni anche in casa Google. Proprio in questi giorni, infatti, l’indiscusso gruppo ha reso disponibile per tutti, seppur ancora in versione beta, Google Squared, ossia un evoluzione del classico motore di ricerca che struttura in semplici tabelle, facilmente visualizzabili e di facile comprensione, le informazioni più utili, a giudizio di Google, trovate mediante una determinata chiave di ricerca.
Possiamo infatti notare come in Google Squared i risultati vengano elencati come in un foglio di calcolo, in modo tale da poter effettuare velocemente una ricerca riguardo a ciò che più ci interessa.
Con Google Squared non occore più visualizzare singolarmente ciascuna pagina web, il che riduce notevolmente i tempi di lavoro di un utente, poiché grazie alle tabelle di ricerca che vengono create sarà possibile visualizzare in modo veloce ed immediato tutta una serie di informazioni.
Google potrebbe iniziare a vendere eBook entro la fine di quest’anno. La cosa interessante però deriva dal fatto che bigG non ha nessuna intenzione di rilasciare questi libri nel vecchio e scaricabile formato PDF, bensì, come riporta anche il NYT i lettori potranno leggere i loro libri online.
Se non è disponibile un collegamento ad internet sarà possibile accedere ad una versione memorizzata nella cache del browser web.
Pochi giorni fa i presenti al Google I/O, la conferenza per sviluppatori organizzata da Google, hanno ricevuto in regalo 4000 Google Ion, ergo T-Mobile G2, con sopra la nuova versione di Android.
Questa notizia ha fatto un certo buzz sulla rete, scatenando vi lascio immaginare quante invidie. Questi T-Mobile G2 infatti oltre a non essere ancora sul mercato e a montare l’OS tutt’ora inedita Android 1.5, sono brandizzati “I/O Developer Conference” e limitati a 4000 esemplari.
Qualcuno dei presenti alla conferenza ci ha pensato bene, e ha ritenuto che questo oggettino ha tutte le carte in regola per diventare il feticcio del mese mettendolo in vendita su eBay.
Un nuovo interessantissimo servizio di Google permetterà ad ogni webmaster in grado di fare copia/incolla di intergare alcuni fra i più interessanti servizi di Google nel proprio sito.
Grazie a Web Elements, questo il nome della nuova funzione, si potrà scegliere di embeddare fra 8 diversi servizi di Google. Con un semplice Paste&Copy avrete in pochi minuti nel vostro sito un documento Excel di Google piuttosto che una Presentazione o Google Calendar.
Non è esattamente una novità, finora infatti tutto ciò è stato possibile grazie alle API di Google, che pur funzionando efficientemente hanno sempre avuto, come tutte le API, il fastidioso inconveniente di richiedere un po’ di studio, qualche prova e una conoscenza discreta dell’HTML per poter funzionare correttamente.
Adesso tutto ciò che dovrete fare è andare nella homepage di Web Elements e scegliere la funzione che volete embeddare. Da blogger non troppo code oriented la cosa che mi ha dato più soddisfazione è la possibilità di embeddare Google Search senza dover fare tutta la trafila che veniva richiesta prima.
Da un paio di settimane circa Google ha aggiunto un nuovo servizio al suo motore di ricerca che, come prevedibile, ha fatto molto rumore nella blogosfera.
L’aspetto più quotato della nuova funzione “Show Options” di Google è la possibilità di filtrare i risultati della ricerca su base cronologica ed in particolare di effettuare una ricerca in tempo reale sulle parole chiave desiderate.
Nonostante questo aspetto sia sicuramente degno di infiniti post, è mia opinione che se ne sia parlato abbastanza, con tutte le speculazioni del caso sul rapporto fra Twitter e Google, l’effetto che il boom del real-time avrà sull’evoluzione dei motori di ricerca, le ripercussioni macro-sistemiche sul web etc.
In tutto questo motivato furore per la ricerca in tempo reale di Google sono state tralasciate le altre novità introdotte da Google che pur non essendo così rivoluzionarie sono certamente interessanti.
Poiché il servizio di posta elettronica fornito da Google, GMail, è ormai diventato un servizio top utilizzato da milioni di persone in tutto il pianeta, è giusto soffermarsi sulla miriade di funzionalità che permettono di personalizzare a dovere il proprio sistema di gestione dei messaggi di posta. Tra le tantissime funzioni sperimentali fornite dalla scheda d’impostazione Labs, quella che proponiamo oggi unisce l’utile (o meglio, il necessario – ndr) al dilettevole.
Nella fattispecie, attivando la feature denominata “Anteprima di Posta in arrivo” (di Peter B), sarà possibile ottenere una fugace anteprima dei messaggi in giacenza nella cartella “Posta in arrivo”. Ulteriori informazioni sulla procedura di attivazione dopo il more.