I Google Glass possono essere controllati col pensiero grazie a un'app

I Google Glass possono essere controllati col pensiero grazie a un’app

I Google Glass possono essere controllati col pensiero grazie a un'app

Da diversi giorni a questa parte è disponibile una nuova app per i Google Glass grazie alla quale è possibile controllare con il solo pensiero gli occhiali per la realtà aumentata del colosso delle ricerche in rete.

L’app è denominata MindRDR, è stata sviluppata dallo studio This Place e funziona in abbinamento con l’auricolare NeuroSky MindWave EEG che ha un prezzo di 89 euro.

Google Plus

Google+, adesso è possibile utilizzare gli pseudonimi

Google+, adesso è possibile utilizzare gli pseudonimi

Sin dalla sua nascita Google+, il social network del colosso delle ricerche in rete, si è distino dai competitors per alcune scelte operate da Google tra cui anche l’obbligo imposto agli utenti di utilizzare il nome reale al momento della registrazione. La scelta in questione venne fatta al fine di garantire l’esclusione dalla community di coloro che avrebbero preferito l’anonimato al dover “mettere la faccia”.

Tuttavia nel corso degli ultimi giorni qualcosa è cambiato: Google ha fatto dietrofront riguardo la decisione inizialmente presa sui nickname e mediante la pubblicazione di un apposito post sul social network ha infatti reso nota l’applicazione di una modifica radicale della policy in base alla quale d’ora in avanti sarà possibile registrarsi a Google+ anche scegliendo uno pseudonimo.

Al lancio di Google+, oltre tre anni fa, c’erano molte restrizioni sul nome da utilizzare per il profilo. Questo ha contribuito alla creazione di una community formata da persone reali, ma al tempo stesso ha escluso coloro che desiderano farne parte senza utilizzare il nome reale.

Immagine che mostra i Google Glass in primo piano

I Google Glass saranno più piccoli e più comodi da indossare

I Google Glass saranno più piccoli e più comodi da indossare

Durante la Wereable Technologies Conference di San Francisco Babak Parviz, il direttore del laboratorio segreto Google X e l’ideatore del progetto riguardante gli occhiali per la realtà aumentata, è intervenuto per parlare dei difetti e delle potenzialità dei Google Glass per anticipare che tra le intenzioni del colosso delle ricerche in rete vi è anche quella di rendere gli oramai celebri occhiali smart più piccoli e più comodi da indossare.

La tecnologia integrata nei Google Glass risulta infatti troppo vistosa facendo apparire chi li indossa un vero e proprio nerd. Google vorrebbe dunque migliorare il design del dispositivo in modo tale da rendere la tecnologia utilizzata non invasiva oltre che più pratica da indossare, proprio come accade con gli occhiali tradizionali.

Gli sforzi futuri di Google saranno quindi concentrati soprattutto sul form factor al fine di rendere gli occhiali più confortevoli e nel tentativo di permettergli di operare risparmiando energia per offrire una maggiore autonomia d’uso.

Chromebook touch screen

I Chromebook stanno per arrivare anche in Italia

I Chromebook stanno per arrivare anche in Italia

Mediante un apposito post apparso proprio nel corso delle ultime ore sulle pagine del blog ufficiale dedicato a Google Chrome il colosso delle ricerche in rete ha annunciato il debutto dei Chromebook, i laptop basati su Chrome OS, in nuovi paesi quali Nuova Zelanda, Filippine, Norvegia, Danimarca, Messico e Cile.

Nel post in questione è però presente un’informazione che risulta particolarmente interessante anche per il Bel paese e per i suoi abitanti. Google ha infatti confermato che i Chromebook arriveranno presto anche in Belgio, Spagna e… Italia!

Android TV, Google prepara una nuova piattaforma per conquistare i nostri salotti

Android TV

A Google non basta essere il fulcro delle nostre attività online. Vuole diventare anche la regina incontrastata dei nostri salotti e – secondo quanto riportato da indiscrezioni piuttosto insistenti delle ultime ore – potrebbe farlo tramite Android TV, una nuova piattaforma per produttori di TV e set-top box progettata con l’obiettivo di mettere al centro di tutto i contenuti (anziché le app) strizzando l’occhio al gaming.

Google Glass: problemi di privacy al ristorante, problemi di recensioni

Google Glass: problemi di privacy al ristorante, problemi di recensioni

Google Glass: problemi di privacy al ristorante, problemi di recensioni

Il binomio Google Glass e privacy è oramai sulla bocca di tutti da tempo ed è in grado di destare non poche preoccupazioni. Ad avvalorare ulteriormente la cosa ed in particolare il fatto che la fotocamera annessa ai Google Glass potrebbe rappresentare un rischio in alcune situazioni vi è quanto recentemente verificatosi a New York.

Il mese scorso Katy Kasmai si è seduta al tavolo del Feast, un ristorante di NYC, ma anziché ordinare e consumare un pasto la donna ha raccontato di essere andata via immediatamente. Katy Kasmai ha scelto di andare via poichè il personale del ristorante l’ha invitata a togliere i Google Glass perchè identificati come un dispositivo potenzialmente pericoloso per la privacy e poiché in altre occasioni alcuni clienti hanno raccontato di non sentirsi a loro agio in presenza degli occhiali per la realtà aumentata di Big G.

Dopo essere uscita dal locale la donna ha dunque provveduto a lasciare una recensione negativa al locale su Google assegnandogli una sola stella e spiegando di non essere stata servita perché indossava i Google Glass. Altri Explorer hanno seguito l’esempio di Kasmai e nel giro di breve tempo il voto medio assegnato all’attività è stato notevolmente ridotto. La vicenda ha fatto rapidamente il giro di New York e dell’intero web al punto tale che il numero complessivo delle recensioni è salito a oltre 500 con una valutazione media pari a 4,6 stelle.

I Google Glass sono stati banditi dai cinema del Regno Unito

Google Glass, anche la Polizia di Dubai ne sperimenta l’uso

Google Glass, anche la polizia di Dubai ne sperimenta l'uso

I Google Glass, ormai è un dato di fatto, sono un dispositivo estremamente versatile. Così com’è stato possibile constatare sino ad ora grazie ai report forniti da hostess di compagnie aeree, Vigili del Fuoco e chirurghi gli occhiali per la realtà aumentata del colosso delle ricerche in rete possono infatti rivelarsi adatti per l’esecuzione di molteplici attività.

Proprio in virtù di ciò alla già folta schiera di coloro che hanno scelto di sfruttare i Google Glass per ottimizzare il proprio operato va ora ad aggiungersi anche il corpo della Polizia di Dubai che, seguendo la falsariga della Polizia di New York, ha comunicato di aver cominciato ad utilizzare i tanto chiacchierati occhialini per il controllo delle strade nel tentativo di porre un freno alle infrazioni degli automobilisti.

Google Glass e mal di testa, la parola all'esperto

Google Glass e mal di testa, la parola all’esperto

Google Glass e mal di testa, la parola all'esperto

È oramai più di un anno che gli Explorer hanno tra le loro mani i Google Glass e da altrettanto tempo il team di Big G si ritrova a dover fare i conti con feedback riguardanti software e design ma anche con quelli relativi a ciò che sembrerebbe essere un disturbo correlato all’utilizzo dell’oramai celebre gadget tech: il mal di testa!

Della questione se ne era già parlato nei mesi scorsi quando Chris Barrett, il filmaker salito agli onori della cronaca per aver filmato l’arresto di alcuni ragazzi con i Google Glass, aveva raccontato di ave avvertito forti emicranie dopo aver indossato gli occhiali del colosso di Mountain View.

In questi giorni, però, la questione è tornata a galla. Google, infatti, ha deciso di prendere la cosa di petto affidandosi all’optometrista Eli Peli di Harvard, ingaggiato dall’azienda proprio al fine di seguire gli sviluppi del progetto da un punto di vista prettamente medico.

Partendo dal presupposto che l’angolo superiore laterale, ovvero quello ove risiede il dispositivo, è l’unica alternativa praticabile e che richiede comunque un movimento poco naturale degli occhi il disturbo avvertito da vari utenti deriverebbe proprio da ciò.