Dopo le polemiche relative alla whitelist con le cosiddette pubblicità accettabili, Adblock Plus continua il suo progetto per costruire un Web più “pulito” introducendo nuove funzioni dedicate a Facebook. Il social network più famoso del mondo, infatti, oltre ad essere ricolmo di pubblicità, include anche molti elementi, come consigli e segnalazioni, che spesso rendono noiosa la navigazione all’interno delle sue pagine.
Social Network
Facebook per Windows 8.1 disponibile sul Windows Store
Fra le novità portate sui nostri computer da Windows 8.1, dobbiamo registrare anche il lancio della tanto attesa app ufficiale di Facebook per l’ambiente Modern. Cos’ha di speciale rispetto ai client di terze parti presenti fino ad oggi sul Windows Store? Assolutamente nulla. Come qualsiasi app dedicata a Facebook, permette di visualizzare le notizie postate dai propri amici, postare aggiornamenti di stato, foto e chattare. Ma è ufficiale, finalmente!
Anche Google+ usa foto e nome degli utenti per le pubblicità
Vi abbiamo già parlato della nuova privacy di Facebook. Il social network in blu inviò un’email a tutti gli iscritti per segnalare alcune modifiche e, in pratica, annunciava il modo in cui sfruttava il profilo (foto e nome) degli utenti per le inserzioni. Abbiamo già parlato abbondantemente di questo argomento, ma oggi vogliamo focalizzarci sui nuovi termini di servizio di Google che si appresta a seguire la stessa identica strategia di Mark Zuckerberg.
Facebook: tutti possono trovarvi, il nome non può essere più nascosto
Parliamo ancora della privacy di Facebook. Il social network cerca di accontentare gli utenti con le tante opzioni, ma difficilmente
Tutti i volti di Facebook in un unico sito web: più di 1 miliardo di utenti
Trovare una persona che non sia iscritta Facebook, soprattutto tra i giovani, è divenuta una missione quasi impossibile. Anche se qualcuno cerca di restare fuori dalla rete del social network in blu, molte saranno le tentazioni che lo incoraggeranno ad iscriversi.
Facebook consente di modificare gli Status, anche quelli vecchi!
Attenzione al massimo mentre scrivete un nuovo status su Facebook. Non vorrete mica rischiare di fare qualche errore, vero? Come sicuramente saprete, il social network non consentiva di modificare i messaggi di testo che inserivate sul vostro profilo, dunque, l’imprecisione diventerà indelebile fin quando non rimuoverete l’intero status.
LinkedIn nega le accuse e preannuncia battaglia contro la class action
Il team di LinkedIn non ha alcuna intenzione di continuare ad essere additato per furto di email, account e liste di contatti dei suoi utenti motivo per il quale ha deciso, proprio nel corso delle ultime ore, di fare il punto della situazione.
Il social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti accusato, mediante class action, di aver approfittato dei dati raccolti dai propri utenti ottenuti passando in rassegna tutti gli indirizzi di posta elettronica dei contatti in modo tale da poter poi procedere all’invio di sollecitazioni all’iscrizione al servizio.
Il team di LinkedIn ha però affermato che quelle in questione altro non sono che accuse prive di merito e che la giurisprudenza avrà presto il dovere si smontarle in sede di giudizio.
LinkedIn: sotto accusa per furto di email, account e liste di contatti
Dopo il caso, risalente allo scorso anno, della fuga di milioni di password rubate su LinkedIn nel corso delle ultime ore la questione sicurezza degli utenti e dati d’accesso è tornata a farsi sentire a gran voce seppur sotto altra veste.
Il noto social network dedicato al mondo del lavoro è stato infatti citato in giudizio negli Stati Uniti da vari utenti che hanno accusato la società di essersi appropriata senza autorizzazione delle loro identità virtuali a scopi di marketing, di aver poi hackerato gli indirizzi di posta elettronica e, infine, di aver scaricato la rubrica dei contatti.
La denuncia è stata depostaita presso una corte californiana. Gli utenti coinvolti nella causa chiedono che il social network venga obbligato, in futuro, a non compiere più violazioni del genere. Gli utenti chiedono inoltre un rimborso corrispondente ai ricavi che l’azienda ha ottenuto utilizzato i dati finiti nell’occhio del ciclone.
Facebook testa la riproduzione automatica dei video nella News Feed
Il team di Facebook lavora costantemente sulla piattaforma e usualmente testa delle nuove funzioni che dovrebbero rendere l’esperienza di navigazione ancora più semplice e comoda. Recentemente abbiamo parlato delle nuove Competenze Professionali che sono state aggiunte nella sezione lavoro, ma questa volta vogliamo evidenziare il test che Facebook sta svolgendo sui video.
Google Plus integra Snapseed, il famoso programma di fotoritocco
Esattamente un anno fa Google acquistava Snapseed, app sviluppata da Nik Software. Nessuno rimase particolarmente sorpreso dal comportamento di casa Mountain View che, evidentemente, aveva sentito il bisogno di mettere le mani su un’applicazione del genere come proprio aveva fatto il suo nemico, Facebook, comprando la nota Instagram.
Gli utenti delle pagine bianche e blu attendevano il momento di poter modificare le foto prima di postarle, ma i famosi filtri non hanno mai raggiunto la piattaforma. Al contrario, Google ha deciso di far fruttare il suo acquisto ed ha portato le funzionalità di Snapseed sulla sua piattaforma social, ma solo ed unicamente per gli utenti che utilizzano Chrome.
Facebook come LinkedIn: arrivano le Competenze Professionali
Facebook è il social network più famoso del web, su questo non abbiamo ombra di dubbio. Solitamente i grandi tendono ad ispirare gli altri che tentano di intraprendere la stessa strada. Le pagine bianche e blu, invece, molto spesso prendono le funzionalità degli avversari e le inserisce nella sua piattaforma.
Copiare non gli impedisce di essere il più importante, anzi gli consente di essere sempre più apprezzato dagli utilizzatori.
Le pubblicità di Facebook usano la tua Foto ed il tuo Nome: ecco come tutelarsi
Qualche giorno fa il social network di Facebook ha mandato un’email a tutti i suoi iscritti per segnalare degli l’aggiornamento della sua Privacy. Quello che ci ha subito colpito riguarda la possibilità di capire, finalmente, l’utilizzo che le pagine bianche e blu fanno di alcuni dati degli utenti.
In particolare, la piattaforma ha, tra le tante cose, spiegato come sfruttano il nome e la foto principale del profilo personale di un iscritto. Non ci stupiamo di certo nel sapere che la nostra piccola immagine viene portata in giro per il social network, ma adesso possiamo sapere con precisione (almeno questo è quanto affermano) dove va a finire e, inoltre, evidenzia anche come poterci tutelare.
Facebook testa la sezione “Trending” e somiglia sempre di più a Twitter
Siamo ormai abituati ad utilizzare e a trarre informazioni dagli ormai famosi hashtag. Twitter, come sicuramente saprete, fu il primo ad introdurli e dopo l’uccellino cinguettante anche tutti gli altri social network seguirono questa strada. L’ultimo ad aggiungersi alla lista è stato proprio il più famoso: Facebook.
Le pagine bianche e blu hanno dovuto necessariamente adeguarsi e, ancora una volta, non potevano far altro che prendere ispirazione dal microblogging.
Altra caratteristica vincente di Twitter è la possibilità di scoprire tutte le tendenze del momento. Basta loggarsi al proprio account e visualizzare l’apposito box, presente in basso a sinistra, contenente gli hashtag maggiormente utilizzati nell’ultimo periodo. A quanto pare, anche Facebook vuole sfoggiare lo stesso schemino informativo, ma la casella sarà situata in alto a destra del social network, questa sembra essere l’unica differenza.
Facebook, arrivano gli Album Condivisi
Dopo il rientro dalle vacanze quasi sicuramente creerete un album fotografico su Facebook. Stessa procedura per ogni altro evento importante, in questo modo i ricordi saranno indelebili e alla portata di tutti i vostri amici.
Non sempre sarete gli unici ad aver scattato le foto, quindi prima di caricarle on line dovrete attendere che tutti quanti vi passino le loro, con questo sistema eviterete di fare album troppo simili tra di loro. Una procedura decisamente scomoda, non immediata e anche poco collaborativa.