etichette adesive

Etichette adesive online con LabelDoo

Ti sei mai chiesto perché si dica “questioni di etichetta” quando si parla di galateo e di modi garbati, di educazione e di come presentare se stessi agli altri? Semplice, perché l’etichetta, come vocabolo e come oggetto, è la nostra immagine, quello che mostriamo di noi stessi, ciò che chi ci sta guardando vede al primo impatto. Per questo, in ogni settore, l’etichetta ha il suo enorme peso: non per mera formalità, ma perché chi ci osserva possa conoscerci immediatamente nella nostra essenza, scoprire quali sono le nostre caratteristiche, i nostri plus, il nostro vero modo di essere. Tutto ciò è ovviamente ancora più vero in ambito commerciale, quando ci si trova all’interno di un mercato dove qualsiasi dettaglio deve essere curato nel modo più attento per poter prevalere sui propri competitors.

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Foto del padiglione Israele a Expo 2015

Expo 2015, Israele e la Conferenza di Tel Aviv Smart City

Il giorno giovedì 4 giugno 2015 la città di Tel Aviv-Yafo è arrivata a Milano con la Conferenza di Tel Aviv Smart City al Padiglione d’Israele a Expo 2015.

Foto del padiglione Israele a Expo 2015

La conferenza si è tenuta in collaborazione con il Ministro degli Affari Esteri e altri partner. La conferenza ha rappresentato un modo per conoscere meglio Israele, ormai nota come la start-up nation, e in particolar modo la città di Tel Aviv, che ad oggi rappresenta un vero e proprio fulcro in fatto di innovazioni tech e non solo.

Foto di un insegna con su scritto start up

5 interessanti startup israeliane da tenere d’occhio nel 2015

Israele è ormai considerata a pieno titolo come la start-up nation. Attualmente sono infatti tantissime le realtà presenti sul territorio israeliano che praticamente ogni giorno fanno discutere nel mondo e che forniscono in maniera incessante innovazioni tecnologiche d’ogni sorta.
Tutte le più recenti innovazioni e nuove tecnologie frutto del clima favorevole all’innovazione che si respira nel Paese sono inoltre attualmente in mostra a Expo Milano 2015 dove la start-up nation è appunto presente con il padiglione di Israele.

Foto di un insegna con su scritto start up

Pur essendo il panorama delle startup in terra israeliana ormai molto affollato vi sono però cinque recenti realtà che meritano sicuramente di essere tenute d’occhio durante questo 2015 e che in futuro potrebbero riservare non poche sorprese. Scopriamole subito.

Continua il braccio di ferro fra Google e Cina

I rapporti fra Cina e Google sono sempre più difficili e a rincarare la dose contribuisce quest’ultima notizia.

Le cose in sintesi sono andate così: Google ha inizialmente acconsentito alla censura cinese, fino a qualche tempo fa il motore di ricerca più importante del mondo arrivava agli utenti cinesi con qualche differenza, ovvero i risultati segnati dalla censura cinese come vietati non comparivano.

Fin qui le cose andavano fra le proteste dell’opinione pubblica occidentale. In seguito ad un attacco hacker ai danni di alcuni account GMail di attivisti dei diritti umani cinesi Google ha reagito con forza. L’attacco infatti è stato imputato al governo cinese e come conseguenza Google ha trasferito la propria sede ad Honk Kong.

Foxconn è il problema dei suicidi

Foxconn, ne abbiamo già parlato, è la fabbrica con sede in Cina in cui vengono sviluppati alcuni dei più avanzati prodotti tecnologici per la distribuzione di massa. Nokia, HP e tante altre firme importanti si servono di questa fabbrica per sviluppare i loro preziosi gingilli tecnologici.

Foxconn è diventata famosa agli utenti in quanto produttore della linea iPhone ed in particolare del nuovo iPhone 4. Questo modello come si sa ha avuto qualche problema a mantenere la proverbiale discrezione di Apple in merito i propri coming soon.

L’ultima falla nella sicurezza di Apple è avvenuta quando un prototipo di iPhone 4 è giunto nelle mani della redazione di Gizmodo che non ha perso tempo a pubblicarne le specifiche, le foto e tutto il materiale possibile, prima che i suoi server fossero posti sotto sequestro.

Intervista con Matteo Gualano di Seac02

Seac02 è un orgoglio italiano che purtroppo passa inosservato dal momento che l’attenzione dei media, quando si tratta di impresa italiana, si concentra principalmente sulle 3 effe (Fashion, Food e Ferrari). Da circa 18 mesi a questa parte si sente sempre più spesso parlare di Augmented Reality, soprattutto grazie alle sue applicazioni mobile, ma c’è qualcuno che ci lavora già da un po’.

Seac02 è attiva nel settore sin dal 2003, anche se non ha mai lavorato sul mobile, ma si è principalmente riferita al B2B. Se in Italia c’è qualcuno che vende i propri prodotti o i prodotti della propria azienda utilizzando la realtà aumentata, dietro c’è Seac02.

Dai dati fornitici da Seac02, una suo grande cliente, non solo utilizza la realtà aumentata per aiutare i commerciali nell’esposizione dei propri prodotti, ma la utilizza fin dalla fase di packaging migliorando le prestazioni della produzione fino a sei mesi.

CityDeal acquisito da Groupon un business che funziona

All’inizio del web, poco meno di 10 anni fa, la prima intuizione diceva che tutto si sarebbe globalizzato. Chi scriveva sul web preferiva farlo in inglese o in spagnolo, le due lingue di maggior diffusione, spinti dal fatto che i contenuti sul web significano contenuti accessibili da tutto il mondo a prescindere dalla provenienza.

Da allora molte cose sono cambiate e in aprticolar modo è cambiata la fiducia sfrontata nel web come fonte di ricchezza. Dopo al crisi della New Economy la domanda sul come fare soldi col web è diventata più pressante e una delle risposte è venuta dalla socilogia: si dice GLocal.

Per GLocal si intende Globale e Locale allo stesso tempo. Anche se è vero che il contenuto è accessibile da tutto il mondo dimenticarsi dei vincoli territoriali e soprattutto dei network territorializzati è un enorme errore. Groupon è una delle società che lo ha capito, sfruttando il web per la pubblicizzazione di attività locali.

Gamers help Haiti, un’iniziativa degna di nota

La tragedia di Haiti ha scosso le coscienze di molti e non possiamo che essere felici del fatto che negli ultimi anni la sensibilità della “parte fortunata del mondo” è in crescita nei confronti degli orrori da cui il pianeta e l’umanità sono continuamente colpiti.

Che gli Stati inglobino nelle proprie politiche un senso umanitario è importante e il fatto che ciò avvenga non può che rincuorarci, ma ancora di più dobbiamo essere soddisfatti quando vediamo il privato, lo spietato mondo dell’economia capitalistica, spesso l’origine di molti mali, cedere la logica del profitto in cambio di un po’ di umanità.

Non stiamo parlando di grandi multinazionali multimiliardarie e delle loro donazioni detraibili dalle tasse, stiamo parlando di un’azienda media, la DriveThruRPG che ha dato il via ad un’iniziativa, che pur non essendo pienamente tech, è certamente destinata ai cuori di geek e nerd in giro per il pianeta.

Facebook affronta il problema delle identità rubate

identity_theft

La pubblicazione dei nostri dati, dei nostri contenuti, su profili, blog, social network, ha come uno dei suoi risultati qualcosa di scomodo e sempre più preoccupante, il furto di identità.

Uno studio della Sophos ha dimostrato che il 41% del furto d’identità deriva da una cattiva pratica incredibilmente diffusa fra gli utenti di Facebook, ovvero accettare le richieste di amicizia senza troppo badare a chi si stia aggiungendo. Complice la virtualità del tutto e la diffusa sensazione che “queste sono cose che capitano agli altri”.

Secondo la Sophos condividere la propria data di nascita e il proprio indirizzo email rende il furto di identità incredibilmente semplice se unito al nome completo.

Cosa succede ai nostri account dopo la morte

Facebook Memorial Page

Il web è un ambiente frequentato in gran parte da giovani e il problema di cosa accada ai nostri account in caso di decesso, difficilmente ce lo siamo posto e concordiamo con voi nel non volercelo porre a fatto.

Qualcuno però se lo è chiesto, di preciso Jack Cola, di MakeUsOf, che ha redatto un breve vademecum su cosa accade in caso di decesso, per i principali servizi web del momento.

Dobbiamo dire che la differenza di policy è impressionante. Gmail ad esempio permette al vostro parente più prossimo di accedere al vostro account previa presentazione di una documentazione appropriata. In particolare bisogna poter fornire una prova evidente della morte, come un articolo di giornale o un necrologio, ma soprattutto bisogna essere ing rado di fornire almeno un’header completo di una email ricevuta dall’account del deceduto.

Twitter la parola inglese più popolare del 2009

twittter-global-language-monitor

Come è tradizione il Global Language Monitor verso Dicembre rilascia la sua classifica delle parole più popolari dell’anno e noi non potevamo evitare di riproporvela.

Quest’anno infatti la parola più popolare dell’anno è qualcosa che ci è sempre più familiare qui nel Bel Paese, ma che è un vero e proprio tormentone negli Stati Uniti e in molti altri paesi anglosassoni, la parola è appunto Twitter.

Il social network dai 140 caratteri si è mosso davvero bene durante quest’anno, aumentando il numero di utenti, la sua presenza ai principali eventi e raccogliendo da subito un forte bacino di VIP che hanno assicurato al servizio il boost che necessitava per poter crescere fra i papaveri.

Sapevate che “l’inventore” di Bing è italiano?

Lorenzo Thione

Bing è il motore di ricerca semantico di Microsoft che è spuntato fuori da qualche mese a questa parte. Questa la storia che sappiamo tutti e che ormai è entrata a far parte del background culturale della rete.

Quello che non tutti sanno è che Bing nasce vanta sangue italiano. Nasce infatti negli uffici della Powerset, un’azienda creata in California da Lorenzo Thione e altri due partner. Lorenzo Thione al momento è al vertice del progetto Bing dopo aver venduto per 100 milioni di dollari la Powerset alla Microsoft.

In un’intervista ad i-Italy.org, un magazine di cultura italo-americana con sede a New York, ha raccontato un po’ della sua storia, di come la Powerset si è fatta strada nella Silicon Valley a caccia di investitori fino ad arrivare ad essere contesa da alcuni pezzi grossi della Valley, fino ad essere venduta alla Microsoft.

La crescente importanza politica dei social network

Grazie ad un’osservazione di Mashable è stato calcolato il tasso di crescita di Facebook in termini di utenti per giorno. La statistica non è delle più accurate, si basa su una semplice media fatta per l’anno 2008 considerando i dati di Facebook, ma restituisce ugualmente le dimensioni macroscopiche di questo fenomeno, che ormai ha lasciato la gabbia della rete ed è entrato nella cultura di massa.

Al momento il numero di utenti di Facebook è stimato sull’essere maggiore di 325 milioni di utenti, se fosse uno Stato sarebbe uno dei maggiormente popolati al mondo. Considerando i dati dal 26 Agosto 2008 al 6 Novembre 2009 si calcola che Facebook aggiunge ogni giorno poco meno di 500.000 utenti.

Come Mashable giustamente fa notare il tasso di crescita in termini di utenti per giorno è ancora più impressionante se lo si considera fra i mesi di Luglio e Settembre 2009. In questo caso infatti si raggiunge un tasso di crescita pari a 793.650 utenti al giorno, una crescita quasi difficile da immaginare e sulla quale ogni proiezione risulta essere puramente speculativa data l’eterogeneità del target.

Quello che Mashable risparmia e noi non risparmieremo è un piccolo calcolo scientificamente insignificante, ma che aiuta a visualizzare le proporzioni di questo fenomeno. Se si considera il tasso di crescita medio dell’anno 2008, ovvero 500.000 utenti al giorno, e si immagina che questo tasso di crescita si mantenga costante per i prossimi 3 anni, ignorando dunque la tendenza crescente prima osservata ed eventuali considerazioni sulla sostenibilità di questo ritmo, si giunge ad un dato impressionante.

Twitter e Facebook partecipano alla Net-Neutrality

net-neutrality

Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un attacco da parte di Governi, case discografiche e cinematografiche ed in generale di tutta l’industria che si basa sulla certezza del diritto d’autore, al diritto di connessione di ogni privato cittadino.

Mentre l’Unione Europea ha dichiarato che la connessione ad internet è da considerarsi un diritto legale di ogni cittadino europeo (finora solo con la Finlandia ad aver integrato questo regolamento), Francia, Inghilterra ed ora anche USA, stanno introducendo nei propri ordinamenti la possibilità di imporre l’interruzione del collegamento ad internet per quegli individui che violano le regole in termini di copyright.

L’intera rete è particolarmente sensibile a questo argomento, oltre ai discorsi da una parte e dall’altra sul diritto d’autore, in gioco c’è qualcosa di più importante. La possibilità che un atto di governo possa interrompere il collegamento ad internet di una persona è particolarmente paventato dai più. Anche se legato ad una fattispecie ben precisa il solo fatto che un potere del genere sia consentito crea un precedente pericoloso.