Utilizzare password complesse per ciascun servizio in rete impiegato, specie qualora questi permettano di accedere a tutti quelli che, comunemente, vengono definiti come “dati sensibili”, risulta di fondamentale importanza.
Nonostante molti utenti siano ben consapevoli di ciò la recente classifica fornita da SplashData sembrerebbe dimostrare tutt’altro.
Infatti, nelle ultime ore, la sopracitata società, impegnata nel fornire servizi e software di sicurezza, ha condotto un’interessante analisi che mette in risalto come, allo stato attuale delle cose, vi siano tutta una serie di password semplicissime che vengono impiegate comunemente da un gran quantitativo di persone.
Si tratta, complessivamente, di parole d’uso comune e di semplici sequenze di lettere e numeri che, inevitabilmente, risultano estremamente deboli rendendo facilmente accessibili ad eventuali malintenzionati gli account oggetto dell’attenzione.