Microsoft avviso di garanzia ballot screen

Microsoft e la questione dell’interoperabilità: la sentenza è stata confermata

Microsoft multa antitrust europa

Al centro della questione, in corso oramai da diversi anni a questa parte, vi sono i tassi di non remunerazione non ragionevoli facenti riferimento all’accesso alle informazioni relative all’interoperabilità dei prodotti compatibili e ad essere condannata, in tal senso, è Microsoft.

Il Tribunale UE, proprio nel corso delle ultime ore, ha infatti confermato la decisione della Commissione europea con cui Microsoft era stata condannata a pagare una multa per non aver permesso ai suoi concorrenti di avere accesso, a condizioni ragionevoli, alle informazioni relative all’interoperabilità.

Il caso aveva avuto inizio nel 2004, quando la Commissione, su iniziativa del Commissario per la concorrenza guidata, all’epoca, da Mario Monti, contestò l’abuso di posizione dominante da parte di Microsoft e inflisse alla società un’ammenda da circa 500 milioni di euro.

Poi, nel 2006, la Commissione inflisse una nuova mula a Microsoft poiché, secondo Bruxelles, la redmondiana non aveva fornito una versione precisa e completa delle informazioni facenti riferimento all’interoperabilità entro il termine fisato dalla decisione precedentemente presa chiedendo inoltre ai concorrenti un prezzo ingiusto per poter accedere ai dati.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google e l’accusa di abuso di posizione dominante: ultimatum dall’UE

Google Commissione Europea

Joaquín Almunia, l’attuale vicepresidente della Direzione per la Concorrenza nella Commissione Europea, ha inviato, proprio nel corso delle ultime ore, una lettera aperta a Google invitando Eric Schmidt e soci ad intraprendere tutta una serie di apposite misure correttive nei sempre più ampi mercati del search e della pubblicità online al fine di evitare di incorrere in uno specifico provvedimento di addebiti legato alle inflazioni antitrust.

La lettera, inviata conseguenzialmente a 18 mesi di approfondimenti sulle attività di Google e relativamente a tutta una serie di denunce depositate presso la Commissione Europea per presunto abuso di posizione dominante, invita big G a rispondere alle domande poste dalle autorità europee cercando una collaborazione onde evitare di incorrere in spiacevoli e fastidiose situazioni.

Apple, la risposta alle accuse sugli ebook

Apple risposta cartello ebook

Nel corso delle ultime ore il Dipartimento di Giustizia statunitense ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti nella faccenda relativa al cartello degli ebook ma, a distanza di poco tempo dalle accuse, l’azienda della mela morsicata più celebre al mondo ha già avuto modo di dire la sua.

Apple, infatti, ha risposto alle accuse di aver costruito un cartello intorno al mercato degli ebook sfruttando, in particolare, quello che viene oramai comunemente identificato come modello di agenzia definendole semplicemente come non vere ed andando inoltre a sottolineare come il lancio di iBookstore, avvenuto nel 2010, abbia soltanto contribuito a portare innovazione e competizione facendo cadere il monopolio detenuto in tal ambito da Amazon e permettendo agli utenti di beneficiare degli ebook che ora sono più interattivi e coinvolgenti.

Apple, l’Antitrust USA contro il cartello degli ebook

Apple cartello ebook

Della spinosa questione facente riferimento ad Apple ed al cartello degli ebook se ne parla già da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore sembrerebbero esserci stati ulteriori e significativi sviluppi della vicenda.

Infatti, dopo le critiche mosse dalla Commissione Europea il Dipartimento di Giustizia USA ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti (Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck) con l’accusa di aver provveduto alla costruzione di un cartello attorno al mercato degli ebook e, nello specifico, sfruttando quello che, comunemente, viene identificato come modello “di agenzia”.

Tuttavia, tra gli editori coinvolti Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster sono già riusciti a raggiungere un accordo per uscire dalla causa.

Motorola blocco Microsoft Germania

UE: Motorola accusata da Microsoft ed Apple per abuso sui brevetti

Motorola indagine UE

Stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili la Commissione Europa potrebbe provvedere, tra non molto, ad effettuare l’apertura di un apposito fascicolo contro Motorola Mobility e nell’occhio del ciclone vi sarebbero, a quanto pare, il prezzo imposto per le licenze di alcun propri brevetti.

Motorola Mobility è stata acquisita qualche mese addietro da Google ma, nonostante la protezione del gran colosso delle ricerche in rete, si ritrova ora a dover fare i conti tanto con Microsoft quanto con Apple.

Nello specifico, la celebre azienda redmondiana ha contestato royalty fino a 22,50 dollari per la vendita di laptop di media caratura, le lamentele da parte di Cupertino, invece, fanno riferimento alla richiesta del 2,25% degli introiti per ogni unità distribuita andando quindi ad ostacolare l’utilizzo di brevetti fondamentali per la produzione di prodotti compatibili con iPhone, iPad, Windows e Xbox.

Apple perde il ricorso al TAR: confermata la multa italiana da 900 mila euro

Apple perde ricorso garanzia TAR

L’esito della vicenda non è stato esattamente quello che Apple, non molto tempo fa, aveva auspicato in merito alla situazione facente riferimento al non rispetto delle normative, sia nazionali sia europee, relative ai tempi ed alle modalità di garanzia per i suoi prodotti poiché, nel corso delle ultime ore, sono state confermate le multe del valore totale di ben 900 mila euro inflitte dall’Antitrust ad Apple conseguenzialmente alla messa in evidenza di quelle definite come pratiche commerciali scorrette ed a danno dei consumatori.

Apple, in parole ben più semplici, ha perso il ricorso.

A stabilire ciò è stata la prima sezione del TAR del Lazio che fatto sapere che non può essere accolta la richiesta da parte della società di Cupertino di sospendere la delibera dell’Antitrust che condanna la stessa al pagamento della massiccia multa per mancata informazione sui diritti di garanzia per il secondo anno sui suoi prodotti e per avere fornito informazioni tali da portare i consumatori a sottoscrivere l’utilizzo di Apple Care facendo in tal modo sovrapporre, seppur parzialmente, la garanzia legale gratuita prevista dal codice del consumo con un servizio aggiuntivo e, per di più, a pagamento.

Apple e UE: rispetto per le leggi a tutela dei consumatori

Apple 2 anni garanzia

Altroconsumo, dopo aver scoperto che Apple continua a non dar conto a quelli che sono i diritti dei consumatori per quanto concerne la garanzia europea della durata di 24 mesi, unitamente ad altre 11 associazioni di Olanda, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Germania, tutte coordinate da BEUC, ha provveduto ad inviare alla ben nota azienda della mela morsicata una diffida così da fare in modo che quest’ultima si adegui alla normativa europea in materia di garanzia.

La medesima questione era stata sollevata in Italia qualche mese addietro sottoponendo Apple ad una condanna seguita poi dall’indagine avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e successivamente alla quale la rinomata azienda di Cupertino è poi stata multata per 900 mila euro ed obbligata a correggere i punti relativamente ai quali era in difetto nei confronti dei consumatori del Bel paese.

Private Outlet oscurato dall’Antitrust, ingannati una moltitudine di utenti italiani

Private Outlet oscurato dall'Antitrust

Oscurato a causa di gravi ed invasivi comportamenti nei confronti dei consumatori italiani il sito web Private Outlet, molto noto nel mondo del commercio elettronico, è giunto all’attenzione dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM) che lo ha messo completamente, almeno per il momento, fuori gioco risultando ora irraggiungibile dagli internauti del Bel paese tramite il sequestro di tutti i domini ad esso relativi.

Il blocco è scattato il 12 Marzo scorso, data a partire dalla quale l’AGCM ha obbligato i molteplici provider italiani a bloccare tutti gli accessi alla piattaforma di e-commerce ed il motivo, stando a quanto dichiarato nel corso delle ultime ore, risulta imputabile all’aver diffuso contenuti idonei ad indurre in errore i consumatori in merito alla disponibilità dei prodotti offerti in vendita.

L’Antitrust USA vuole fare chiarezza sul cartello Apple degli ebook

Apple cartello eBook

Le critiche mosse, qualche tempo addietro, dalla Commissione Europea in merito alla politica di Apple sugli eBook hanno iniziato a diramarsi anche nel Dipartimento di Giustizia statunitense che, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili, starebbe infatti preparando le carte necessarie per procedere alla denuncia della ben nota azienda di Cupertino unitamente a cinque diversi editori (Simon & Schuster, Hachette, Penguin, Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck GmbH e Harper Collins) con l’accusa di aver creato un cartello per mantenere più alti del dovuto i prezzi dei libri elettronici.

La questione, nel dettaglio, fa riferimento al prezzo degli eBook degli editori coinvolti presenti nello store online di Apple ed il loro scontrarsi con le regole del mercato relativamente alla concorrenza.

A creare problemi, infatti, sarebbe stato il modello d’agenzia impiegato secondo cui il prezzo degli eBook risulta stabilito dagli stessi editori coinvolti i quali vanno inoltre a cedere il 30% del guadagno al rivenditore.

Antitrust: Samsung viene indagata per abuso di brevetti

Samsung indagine abuso brevetti

Nel corso delle ultime ore la sezione Antitrust della Commissione Europea ha aperto un’indagine formale nei confronti di Samsung al fine di scoprire se la ben nota azienda sudcoreana abbia utilizzato o meno i propri brevetti per cagionare distorsioni a carico del mercato mobile e, di conseguenza, per “manomettere” la normale competizione con gli altri brand presenti sulla piazza.

A scatenare la questione sarebbero stati, a quanto pare, gli accordi presi con l’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) nel 1998 con cui Samsung si era impegnata nel non ostacolare le licenze relative ai componenti, sia per quanto concerne l’hardware sia per quanto riguarda il software, considerati standard relativamente settore della telefonia mobile.

Secondo la UE, però, Samssung potrebbe aver violato tali accordi ricorrendo ad un utilizzo eccessivamente estensivo delle clausole sulle licenze e negando quindi l’accesso a tecnologie chiave per quanto riguarda lo sviluppo del settore degli smartphone.

Google Search plus Your World, i problemi con l’Antitrust e quelli con la privacy

Google Search plus Your World

Per quanto bella ed utile possa risultare Search plus Your World, la nuova funzionalità di ricerca, tanto social quanto personale, annessa a Google vi è però da considerare anche il fatto che la nuova proposta di big G ha già creato non pochi fastidi in un lasso di tempo estremamente ridotto.

A tal proposito, infatti, ha già fatto sentire la sua voce Twitter ritenendo che la nuova funzionalità di Google non soltanto andrà a danneggiare l’azienda ma, per di più, i cambiamenti apportati a Google Search andranno anche a nuocere tanto alle persone quanto agli editori, così come anche alle agenzie di stampa e agli utenti del ben noto servizio di microblogging.

Unitamente alla disapprovazione di Twitter ad aver fatto sentire la sua è anche la EPIC (Electronic Privacy Information Center) che ha segnalato alla Federal Trade Commission il caso della nuova funzionalità di ricerca chiedendo quindi di indagare in modo tale da poterne verificare l’effettiva correttezza di Search plus Your World e che non vi sia alcuna violazione delle norme Antitrust.

L’Antitrust multa Estesa Limited per la truffa Italia-Programmi.net

Antitrust multa truffa Italia-Programmi.net

Nel corso delle ultime ore l’Antitrust ha comunicato di aver stabilito una sanzione pari 1,5 milioni di euro per la Estesa Limited, ovvero l’azienda avente sede alle Seychelles responsabile della truffa, di ben 2,4 milioni all’anno, relativa ad Italia-Programmi.net.

L’azienda, che almeno per il momento non ha cercato di difendersi in alcun modo, è infatti colpevole di aver aggirato circa 25 mila consumatori sfruttando pratiche commerciali ingannevoli messe a punto mediante il sito web www.italia-programmi.net, altrimenti noto anche come ex Easy Download.

I software scaricabili dal sito web, infatti, pur promossi come gratuiti risultavano tali soltanto in apparenza poiché, in realtà, il consumatore, previa immissione dei propri dati personali, sottoscriveva, senza avere la possibilità di visionare i termini contrattuali e le modalità di pagamento e, di conseguenza, in maniera del tutto inconsapevole, un contratto d’abbonamento avente la durata di due anni con importo annuo pari a 96 euro.

Dopo circa una decina di giorni dal processo di sottoscrizione la società iniziava poi ad inviare, sia tramite e-mail sia mediante vere e proprie lettere, solleciti di pagamento in cui, unitamente all’importo da versare mediante bonifico bancario, non mancavano eventuali toni minacciosi e costi aggiuntivi con tanto di avvertimenti di un’azione legale verso il consumatore.

Prezzi troppo alti per gli LCD: i colpevoli pagheranno 553 milioni di dollari

Multa contro cartello LCD

Sette tra i giganti dell’elettronica di consumo, tra cui anche Samsung e Sharp, erano finiti nel mirino dell’antitrust di ben otto stati statunitensi (Arkansas, California, Florida, Michigan, Missouri, New York, West Virginia e Wisconsin) accusati di aver messo in piedi un vero e proprio cartello per la vendita di monitor LCD ma, stando a quanto annunciato dal procuratore di New York, nelle ultime ore è stato possibile giungere ad un accordo per una sanzione pari a 553 milioni di dollari.

Le aziende coinvolte avranno ora la possibilità di liquidare, previo pagamento della sanzione in questione, enti governativi ed associazioni di consumatori mettendo quindi fine ad una storia che, stando a quelle che sono le informazioni attualmente disponibili, è iniziata nel 1999 ed è poi sfociata, nel 2006, in una denuncia partita in Giappone e in Corea.

La battaglia contro un trust sospettato di aver mantenuto i prezzi alti dei monitor LCD contro le leggi della concorrenza avrebbe causato, attenendosi alle stime, circa un miliardo di dollari di danni all’economia statunitense.

Apple trimestre record

Apple: multa italiana da 900 mila euro

Apple multa italiana 900 mila euro

Conseguenzialmente alle indagini dell’Antitrust circa le presunte pratiche commerciali scorrette messe in atto da Apple nella vendita dei propri prodotti per quanto concerne il territorio italiano la ben nota azienda di Cupertino si ritrova adesso a dover fare i conti con una multa pari a ben 900 mila euro.

Tocca ora ad Apple regolarizzare quanto prima la propria posizione e rendere nota la sanzione in questione alla vasta utenza mediante il proprio sito web ufficiale.

Ad essere finita sotto accusa è la politica adottata da Apple nel gestire la garanzia dei propri prodotti.