wordpress attacco brute force

WordPress, allarme attacco brute force

wordpress attacco brute force

La cosa non è sicuramente passata inosservata agli occhi di molti, in primis di coloro che gestiscono un proprio spazio online mediante WordPress: nel weekend alcuni esperti di sicurezza e CloudGlare e HostGator, due importanti fornitori di hosting, hanno rilevato un massiccio attacco informatico contro i siti web e i blog basati sul celebre CMS.

Nel dettaglio, un’enorme botnet costituito da più di 90 mila computer è stato sfruttato da un gruppo di cybercriminali per mettere a segno attacchi di tipo brute force consistenti nel tentativo di penetrare nelle installazioni WordPress facendo uso dello user-id di accesso standard admin unitamente ad una lista di password di uso comune.

Lo scopo, dunque, è stato, a quanto pare, quello di tentare di individuare le password associate agli account predefiniti admin.

A preoccuparsi dovrebbero quindi essere soprattutto quegli utenti che sul proprio spazio online basato su WordPress si servono di password troppo semplici e facilmente identificabili mediante scansioni automatizzate.

Linux e il trojan che non ti aspetti

Linux è un sistema sicuro, molto sicuro, ma non invulnerabile. Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, ecco arrivare una storia abbastanza illuminante sulla questione.

Sono le ore 9:17 am del 12 giugno 2010 e sul forum di UnrealIRCd, piattaforma IRC abbastanza nota e utilizzata, compare il seguente messaggio: “Abbiamo scoperto che il file Unreal3.2.8.1.tar.gz presente nei nostri mirror è stato sostituito con una versione non autorizzata contenente una backdoor (trojan). Gelo. Panico. Paranoia.

Il trojan, presente solo nella versione di UnrealIRCd per Linux pubblicata a novembre 2009 (la 3.2.8.1.), permetterebbe ai malintenzionati di lanciare qualsiasi tipo di comando sui sistemi infetti. Ma per fortuna degli utenti che avessero installato il software “incriminato” sulla loro Linux box, questo non sembra in grado di ottenere autonomamente i privilegi da amministratore.

Morale della favola? Usare Linux è diventato “periglioso” come usare Windows? Tutti gli amici di Tux dovranno munirsi di antivirus il più presto possibile? No. Molto più semplicemente, ci sarebbe bisogno che tutti quegli utenti Linux convinti dell’invulnerabilità del loro OS scendessero dal piedistallo su cui si sono accomodati frettolosamente.