
In tutto il parlare che facciamo di Twitter si capisce che ancora non è chiara la sua funzione e la chiave del suo successo sul web. Twitter è sempre visto come un elogio al minimalismo, liberato di ogni altra funzione tutto quello che vi permette di fare è aggiornare uno status update per un massimo di 140 caratteri. Ma è davvero così semplice?
Il fatto che circa 17 milioni di utenti abbiano deciso di frequentare questo social network lascia pensare che ci sia qualcosa di più che aggiornare uno status update, soprattutto considerando che un’attività del genere preferireste farla in un luogo, come Facebook, dove i vostri amici sicuramente lo leggeranno. Ma allora perché tutti si ostinano ad aggiornare il proprio account su Twitter?
Per rispondere a questa domanda proviamo a dare uno sguardo allo stream comune e vediamo di cosa sono composti questi misteriosi status update. Innanzitutto abbiamo i buzz, tweet che rimbalzano, spesso in automatico, titoli e link ad articoli in giro per il web; quindi gli status update nel senso classico della parola, che descrivono cosa sta facendo l’utente, dove si trova, lo stato d’animo etc. Queste due tipologie di tweets potremmo definirle di massa essendo dirette a tutti i followers dei twitters in questione. Il modo in cui un tweet si diffonde oltre i followers di chi lo ha postato per primo è il ReTweet, niente altro che una sintassi comunemente riconosciuta che compone lo status update in questo modo: RT “+” tweet che si vuole replicare. In questo modo un’informazione salta da un gruppo all’altro di followers estendendosi attraverso la rete di Twitter.
Altra tipologia di tweet, meno evidente al primo impatto con questa piattaforma, è quella determinata dalle @replies. Si tratta sempre di una sintassi di Twitter, con la quale un qualunque utente, inserendo all’interno del tweet @username si assicurerà che l’utente citato dopo la chiocciola sarà avvisato del tweet che lo menziona. Il tweet va comunque nello stream pubblico, ma questa sintassi si utilizza, fra le varie cose, per portare avanti conversazioni fra gli utenti. Per i giovanissimi questo potrà sembrare incomprensibile, perché si dovrebbe chattare con qualcuno e rendere la conversazione pubblica? I vari client di IM ci hanno abituato a conversazioni prevalentemente one to one o dove i partecipanti alla conversazione sono tutti esplicitamente invitati.