Foto che mostra il logo di Google su un edificio

Google progetterà chip per smartphone?

Al momento non vi sono ancora certezze a riguardo ma stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore sembrerebbe che Google abbia dato il via ad una trattativa con alcuni chipmaker per convincerli a realizzare processori basati sul proprio design.

Foto che mostra il logo di Google su un edificio

L’obiettivo di Google sarebbe quello di ridurre il più possibile la frammentazione di Android e quindi provare a rendere il sistema operativo dl famoso robottino verde più competitivo con i device Apple.

Foto di una donna che indossa i Google Glass

Google Glass, il prossimo modello avrà un chip Intel

Al momento non vi sono ancora notizie certe ma stando a quanto riportato dal Wall Street Journal nel corso delle ultime ore pare proprio che sarà Intel a fornire il processore che andrà ad alimentare il prossimo modello dei Google Glass, previsto in uscita durante il 2015.

Foto di una donna che indossa i Google Glass

La mossa in questione sarebbe parte di una ben più ampia strategia che recentemente ha visto Intel al lavoro per entrare nel segmento degli indossabili. Infatti, sul Wall Street Journal si legge: “Intel ha preso di mira gli indossabili con prodotti che comprendono un processore x86 particolarmente piccolo, chiamato Quark, un minuscolo circuito per dispositivi wereable denominato Edison e un chip chiamato SoFIA che combina un processore con comunicazioni cellulari”.

Intel, in primavera tanti tablet Android a 64-bit

Intel, in primavera i primi tablet Android a 64-bit

Intel, in primavera i primi tablet Android a 64-bit

A quanto pare i primi tablet Android basati sui processori quad core a 64-bit Intel Bay Trail faranno la loro comparsa sul mercato giusto in tempo per la primavera.

A render nota la cosa è stato Brian Krzanich, il CEO di Intel, nel corso di una conferenza dedicata agli azionisti tenutasi proprio qualche giorno fa. Intel, quindi, è sulla buona strada per essere il primo produttore di chip a rilasciare un dispositivo Android a 64-bit.

I nuovi tablet Android saranno disponibili subito dopo i dispostivi basati su Windows per i quali la versione Bay Trail è già prevista entro il trimestre corrente. Brian Krzanich, a tal proposito, ha inoltre sottolineato che i piani originali prevedevano la costruzione di processori Bay Trail unicamente per la piattaforma Windows ma è evidente il fatto che alla fine c’è stato un cambio di programma.

Motorola sperimenta tatuaggi e pillole come password del futuro

Motorola, tatuaggi e pillole come password del futuro

Motorola sperimenta tatuaggi e pillole come password del futuro

Questa non è sicuramente la prima volta che si sente parlare di sistemi innovativi per l’autenticazione con servizi online o dispositivi ma le soluzioni proposte da Motorola sono senza alcun dubbio molto originali.

Nel corso delle ultime ore, infatti, Motorola ha fatto sapere di aver dato il via ad una collaborazione con MC10 per la realizzazione di chip da impiantare temporaneamente sulla pelle e che al loro interno contengono tutte quelle che sono le informazioni necessarie per poter effettuare l’autenticazione.

I chip possono ad esempio essere applicati sulla cute o sull’avambraccio ed all’occhio appaiono come dei piccoli tatuaggi.

I chip possono essere completamente deformati senza subire rotture.

Per potersi servire degli innovativi chip è sufficiente avvicinarli al lettore a cui è necessario inviare la password.

Apple: in cantiere un rivale di Spotify e un'app iTunes per Android?

Apple vuole abbandonare Samsung per la produzione delle future CPU

Apple TSMC produzione CPU

La cosa era stata ipotizzata già da diverso tempo a questa parte ma stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili Apple è effettivamente intenzionata a ridurre all’osso o, addirittura, ad eliminare completamente la sua dipendenza da Samsung andando ad affidare ad un’altra azienda la produzione dei chip per i propri iDevice.

Complice, quasi sicuramente, la “scaramuccia” di fine estate e le sempre maggiori tensioni con la celebre azienda sudcoreana, Apple, attenendosi a quanto reso noto da diverse fonti vicine al gruppo, è ora intenzionata ad affidare la produzione dei microprocessori alla taiwanese TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company).

La migrazione dall’una all’atra azienda, però, non sarà un processo immediato e quasi sicuramente verrà articolato in più fasi durante le quali Apple riceverà simultaneamente microprocessori sia da Samsung sia da TSMC.

Come saranno fatti i computer del futuro? Probabilmente avranno microchip chimici, magnetici o ottici

Chip

Come saranno i computer del futuro? Di quali materiali saranno costruiti? E quanto saranno veloci? Capita che ci poniamo spesso questa domanda, pensando agli anni a venire. Ebbene: alcune ricerche ultimamente pubblicate stanno dando luogo a un lungo dibattito nella comunità scientifica, perché pare davvero che nel giro di qualche decennio i microchip (che regolano la vita di tutti i nostri sistemi elettronici) potranno essere magnetici, chimici o ottici. Secondo la legge di Moore, il numero di transistor in un chip raddoppia ogni 18 mesi, e di pari passo vanno le prestazioni di un computer. Questa equazione, però, sta per raggiungere i suoi limiti perché la capienza massima dei chip sta per essere raggiunta.

E così, molto presto – addirittura nel giro di un paio di decine di anni – i nostri processori tradizionali fatti di silicio sono destinati completamente a sparire. A favore, ad esempio, dei microchip magnetici. Invece di utilizzare il movimento degli elettroni per elaborare le informazioni, il che dissipa tra l’altro molta energia, c’è chi sta pensando a sfruttare altre caratteristiche degli atomi. Un esempio concreto sono i cosiddetti “computer quantici”, in cui si utilizzano atomi “intrappolati” che variano il loro stato energetico, o quelli “a spin” che utilizzano una particolare proprietà magnetica delle particelle. Questo modo di elaborare le informazioni permetterebbe di effettuare molti più calcoli nella stessa unità di tempo.

Il Lettore Mp3 da 500.000 GB

Il più capiente lettore MP3 può memorizzare all’incirca 40.000 canzoni. Supponendo una durata media di 3, 30 minuti a canzone sono circa 97 giorni di riproduzione consecutiva, insomma, una bella cifra.
Ma secondo gli scienzati dell’ Università di Glasgow non è abbastanza, hanno infatti annunciato la creazione di una nuova tecnologia in grado di incrementare la capacità di memorizzazione di più di 150.000 volte.

Questo significherebbe sfiorare i 500.000 GB di memoria su un singolo chip delle dimensioni di 2,5 centimetri quadrati.
Ciò che ha reso realtà un progetto che fino a qualche anno fa rientrava nell’ ambito della fantascienza è stata la creazione di uno “switch” delle dimensioni di una molecola. “Abbiamo trovato un modo per incrementare la capacità di memorizzazione in maniera radicale, assemblando un nanocluster che integra due gruppi in grado di donare elettroni posizionati precisamente a 32 nm di distanza l’uno dall’altro. Il risultato è un modello molecolare che può essere applicato alle periferiche di memorizzazione rivoluzionario ed innovativo, grazie al quale si può aumentare vertiginosamente la quantità dei dati in trasferimento nei tradizionali semiconduttori.” afferma il Prof. lee Cronin dell’ Università di Glasgow.