Yahoo!, traffico internet criptato per garantire la massima sicurezza

Yahoo!, traffico internet criptato per garantire la massima sicurezza

Yahoo!, traffico internet criptato per garantire la massima sicurezza

Yahoo! ha compiuto un ulteriore ed importante passo finalizzato a garantire la massima sicurezza per i suoi utenti.

In seguito alla diffusione delle notizie relative allo scandalo NSA in base alle quali era emerso che la National Security Acengy intercettava le comunicazioni generate attraverso le reti che collegano i datacenter di Yahoo! e di Google Marissa Mayer, il CEO del colosso in viola, aveva promesso di mettere al sicuro gli utenti entro la fine del mese di marzo. Così è stato e proprio nel corso delle ultime ore l’azienda di Sunnyvale ha annunciato mediante la pubblicazione di un apposito post sul suo blog ufficiale che a partire dal 31 marzo 2014 tutto il traffico scambiato tra i datacenter di Yahoo! risulta totalmente criptato.

Amazon Web Services

Amazon Web Services: tutti i dettagli sulle cause dei problemi a Netfix, Instagram e Pinterest

 Amazon Web Services

Durante le ultime ore Amazon ha pubblicato un dettagliato resoconto relativo agli eventi che si sono verificati lo scorso fine settimana e che hanno causato l’interruzione dei servizi offerti da Netfix, Instagram e Pinterest conseguenzialmente ad una violenta tempesta che ha colpito la zona nord della Virgina.

Stando a quanto reso noto la piattaforma cloud di Amazon, unitamente alle problematiche facenti riferimento alla mancanza di elettricità, ha avuto ulteriori intoppi dovuti al riavvio dei server.

Nel dettaglio, i data center che costituiscono l’infrastruttura degli Amazon Web Services sfruttano un sistema di alimentazione a doppio backup e quando si verifica un’interruzione di corrente o un picco di tensione così come quello dello scorso week end entrano in funzione prima i generatori di corrente e, eventualmente, gli UPS che sono collegati ai server.

La scorsa settimana, però, un data center è rimasto senza alimentazione per circa una decina di minuti poiché il generatore non ha fornito una tensione stabile e gli UPS si sono esauriti nel giro di poco tempo.

I 10 minuti in questione hanno causato non pochi problemi ad Amazon: le istanze EC2 sono infatti tornate online soltanto diverse ore dopo a causa di un collo di bottiglia nel processo di boot dei server ed i volumi di storage EBS sono stati attivati circa 60 minuti dopo.

Facebook acquisizione brevetti Microsoft

Facebook, il primo centro dati europeo aprirà in Lapponia

Facebook aprirà il suo primo datacenter europeo in Lapponia, le temperature fredde garantiranno il funzionamento ottimale dei server

Nella città svedese di Lulea, in Lapponia, a circa 100 chilometri dal circolo polare artico, verrà edificato il primo centro dati di Facebook collocato al di fuori degli Stati Uniti ed il cui costo stimato dovrebbe essere pari a circa 153 milioni di dollari.

Stando a quanto rivelato dal quotidiano svedese Norrbottens Kuriren sarebbero quindi queste le attuali intenzioni del team di Facebook.

Il nuovo centro dati, dunque, andrà a configurarsi come una sorta di immessa biblioteca digitale utilizzata per archiviare foto, video messaggi ed altri innumerevoli informazioni relative ai circa 800 milioni di utenti del celebre social network in blu.

Google non raffredderà un suo nuovo Data Center

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Google aprirà l’ennesimo datacenter in giro per il mondo per potenziare la sua struttura tecnica che è in costante evoluzione. Più precisamente lo localizzerà in Belgio, scelto, oltre ai classici parametri tecnico-economici, anche per le sue particolari condizioni climatiche: temperature generalmente fredde, ma non eccessivamente (la media di temperatura della zona in cui verrà installato il datacenter è compresa tra i 17 e i 21 gradi e i server dovrebbero avere una temperatura interna di circa 26 gradi).

L’aria dell’ambiente dovrebbe, infatti, garantire per tutto l’anno la possibilità di raffreddamento senza l’utilizzo di alcun impianto di aria condizionata. Nel caso le temperature della zona dovessero aumentare oltre ad un livello critico, Google provvederà a spostare il lavoro presso altri datacenter in altri parti del mondo in modo del tutto automatico. Il risparmio che è possibile ottenere da una simile tecnica è sicuramente notevole e l’ambiente ringrazierà per il minor apporto di CO2 che verrà introdotto in atmosfera grazie ad un minor consumo di energia elettrica.