Apple ebook accordo UE

Apple, accordo con l’UE per chiudere l’indagine Antritrust sugli eBook

Apple ebook accordo UE

La notizia non è ancora stata confermata ufficialmente ma la probabilità che questo avvenga è molto elevata: le autorità di regolazione dell’Europa sarebbero sul punto di accettare una proposta avanzata da Apple e da alcune società editoriali (Harper Collins, Hachette, Macmillan e Simon & Schuster) al fine di mettere un punto alla spinosa faccenda del cartello sugli ebook e, di conseguenza, all’indagine condotta sui prezzi dei libri digitali.

Qualora la cosa fosse confermata Apple eviterebbe di andare incontro a ben più gravose sanzioni.

Apple, infatti, era stata accusata di aver stretto accordi con un gruppo di case editrici allo scopo di favorire la crescita sul mercato di iPad a scapito di Kindle di Amazon, procurando, di fatto, un incremento dei prezzi degli ebook utilizzando il modello “di agenzia” in base al quale il prezzo finale dei libri digitali viene stabilito dagli editori.

Amazon, in sviluppo due sistemi di pagamenti mobili

Amazon, rimborsi in arrivo per gli utenti vittima del cartello degli ebook

Amazon rimborso ebook

In seguito all’indagine condotta, non molto tempo addietro, dal Dipartimento di Giustizia staunitense e conseguenzialmente alle varie grane emerse facenti riferimento agli editori è ora giunto il momento di mettere la parola “fine”, o almeno così sembrerebbe, al presunto cartello istituito nella vendita dei libri digitali.

Durante le ultime ore, infatti, Amazon ha fatto sapere ai suoi utenti, mediante l’invio di apposite e-mail, che presto verrà reso disponibile un rimborso per tutti coloro in possesso di un account che tra aprile 2010 e maggio 2012 abbiano effettuato l’acquisto di ebook distribuiti dalle case editrici Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster.

Le tre case editrici in questione hanno infatti deciso di patteggiare portando i giudici ad emettere una sentenza grazie alla quale potrà essere messo un punto alla vicenda.

Il fatto che le case editrici in questione abbiano deciso di patteggiare si traduce, per gli utenti, in un rimborso risarcimento tra 0,30 e 1,32 dollari.

Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google Books, accordo raggiunto con gli editori statunitensi

Google books accordo editori stati uniti

È oramai da anni che big G e, sopratutto, il suo Google Books sono al centro di una complessa e spinosa vicenda giudiziaria che va a coinvolgere diversi paesi del globo terrestre e di cui, appunto, si parla da mesi e mesi.

Google, nel dettaglio, è stata accusata dagli editori di aver digitalizzato migliaia di testi senza aver previamente ottenuto un’esplicita autorizzazione da parte degli aventi diritto ragion per cui tutto il materiale elaborato risulta essere stato impiegato per andare ad arricchire il già ampio archivio online di Google Books.

A giugno dell’anno corrente era poi stato trovato un punto d’incontro tra big G e gli editori e gli autori francesi.

Flipbook Builder, trasformare file di testo in ebook con effetti 3D

Quando ci si ritrova ad avere a che fare con file di testo dai contenuti particolarmente estesi leggerli può diventare, in alcune situazioni, particolarmente problematico.

Onde evitare di andare incontro ad eventuali fastidi di vario tipo convertire i propri file di testo in un ebook con effetti 3D potrebbe però essere un’ottima idea.

Per poter eseguire l’operazione in questione è posibile ricorrere all’utilizzo di una pratica ed apposita applicazione quale Flipbook Builder.

Questo software, completamente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows, permette, appunto, di convertire un qualsiasi file di testo in un file in formato ebook 3D nel giro di pochi click consentendo, inoltre di specificare il nome del libro, quello dell’autore, di selezionare uno specifico font, la larghezza e l’altezza delle pagine e molto altro ancora.

Google Books fair use Stati Uniti

Google, il fair use potrebbe salvare Google Books negli Stati Uniti

Google Books fair use Stati Uniti

Un ulteriore capitolo della battaglia legale in corso tra Google e l’Authors Guild, l’associazione degli autori statunitensi, ha avuto inizio.

Nel corso delle ultime ore, infatti, i legali del gran colosso di Mountain View hanno chiesto al tribunale federale di New York di respingere la denuncia presentata, non molto tempo addietro, dagli scrittori e dagli editori americani contro il progetto oramai ben noto a tutti come Google Books o, per dirla alla nostrana, Google Libri.

Big G, infatti, sostiene che la digitalizzazione delle opere letterarie non punta in alcun modo alla sostituzione dei ben più classici libri in formato cartaceo.

Google, quindi, chiede di poter digitalizzare ulteriori milioni di opere tirando in ballo il cosiddetto “fair use” ovvero l’utilizzo legittimo dei contenuti previsto dalle regole sul copyright in terra a stelle e strisce.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google Books e lo storico accordo con gli autori e gli editori francesi

Google Books Francia

Interessanti novità per Google e per i suoi utenti sono in arrivo dalla Francia poiché proprio nel corso delle ultime ore la ben nota azienda di Mountain View ha stretto uno storico accordo con le associazioni degli autori e degli editori francesi, il Syndicat national de l’èdition (SNE) e la Société des gens de lettres (SGDL), andando a decretare la fine di una battaglia legale in corso già da qualche tempo a questa parte e che andava a prospettarsi come particolarmente onerosa anche per un colosso quale big G.

Nello specifico, Google era stata accusata dagli editori francesi di aver digitalizzato migliaia di testi senza aver previamente ottenuto alcuna esplicita autorizzazione da parte degli aventi diritto ragion per cui, sempre secondo quanto sostenuto dagli editori, il materiale elaborato era stato riutilizzato per andare ad arricchire il già vasto archivio online di Google Books.

Al fine di mettere da parte ogni tipo di controversia il nuovo accordo siglato ha invece stabilito che Google, d’ora in avanti, potrà digitalizzare le pubblicazioni e gli aventi diritto potranno invece commercializzare le proprie opere e trattenere la maggior parte dei ricavi ottenuti andando quindi a dare una notevole spinta al mercato degli ebook in Francia, o almeno così dovrebbe essere.

Google Play Libri

Su Google Play la sezione ebook è ora disponibile anche in Italia

Google Play Libri

Google ha deciso di rendere disponibile anche in Italia, soltanto da poche ore a questa parte, Google Libri ovvero l’apposita sezione di Google Play, l’ex Android Market, che sino a ieri pomeriggio risultava accessibile soltanto da alcuni paesi esteri e grazie alla quale gli utenti del Bel paese potranno ora acquistare e scaricare eBook direttamente sul proprio device Android o dal browser web.

Google Libri risulta già comprensivo di un ampio numero di titoli (sono ben 2 milioni per essere precisi!) la maggior parte dei quali di gran successo che contribuiscono, unitamente alle nuove uscite, agli autori emergenti e ai libri gratuiti, a fare della novità targata big G il più grande ebookstore italiano, così come descritto dalla stessa società.

Microsoft partnership Barnes & Noble

Microsoft e la partnership con Barnes & Noble

Microsoft partnership Barnes & Noble

Anche Microsoft, al pari di varie altre ben note società appartenenti al mondo dell’IT, ha mosso un passo molto importante nel mondo degli ebook stringendo accordi con Barnes & Noble e stabilendo con quest’ultima un rapporto di partnership che, a quanto pare, è destinato ad andare ben oltre la semplice collaborazione.

Secondo quanto reso noto, infatti, i due gruppi, d’ora in avanti, uniranno le proprie forze e, sopratutto, i propri capitali per dar vita ad un ulteriore nuovo gruppo che va ad assumere, almeno per il momento, il nome di Newco ed il cui scopo sarà quello di accelerare la transizione alla lettura digitale e agli ebook.

Nel dettaglio, per Microsoft l’investimento corisponde a circa 300 milioni di dollari ottenendo in tal modo il 17,6% della proprietà mentre Barnes & Noble avrà a disposizione l’82,4% della joint venture mettendo a disposizione l’intero catalogo dei propri contenuti e tutto quanto facente riferimento al marchio Nook.

Apple, la risposta alle accuse sugli ebook

Apple risposta cartello ebook

Nel corso delle ultime ore il Dipartimento di Giustizia statunitense ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti nella faccenda relativa al cartello degli ebook ma, a distanza di poco tempo dalle accuse, l’azienda della mela morsicata più celebre al mondo ha già avuto modo di dire la sua.

Apple, infatti, ha risposto alle accuse di aver costruito un cartello intorno al mercato degli ebook sfruttando, in particolare, quello che viene oramai comunemente identificato come modello di agenzia definendole semplicemente come non vere ed andando inoltre a sottolineare come il lancio di iBookstore, avvenuto nel 2010, abbia soltanto contribuito a portare innovazione e competizione facendo cadere il monopolio detenuto in tal ambito da Amazon e permettendo agli utenti di beneficiare degli ebook che ora sono più interattivi e coinvolgenti.

Apple, l’Antitrust USA contro il cartello degli ebook

Apple cartello ebook

Della spinosa questione facente riferimento ad Apple ed al cartello degli ebook se ne parla già da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore sembrerebbero esserci stati ulteriori e significativi sviluppi della vicenda.

Infatti, dopo le critiche mosse dalla Commissione Europea il Dipartimento di Giustizia USA ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti (Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck) con l’accusa di aver provveduto alla costruzione di un cartello attorno al mercato degli ebook e, nello specifico, sfruttando quello che, comunemente, viene identificato come modello “di agenzia”.

Tuttavia, tra gli editori coinvolti Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster sono già riusciti a raggiungere un accordo per uscire dalla causa.

L’Antitrust USA vuole fare chiarezza sul cartello Apple degli ebook

Apple cartello eBook

Le critiche mosse, qualche tempo addietro, dalla Commissione Europea in merito alla politica di Apple sugli eBook hanno iniziato a diramarsi anche nel Dipartimento di Giustizia statunitense che, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili, starebbe infatti preparando le carte necessarie per procedere alla denuncia della ben nota azienda di Cupertino unitamente a cinque diversi editori (Simon & Schuster, Hachette, Penguin, Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck GmbH e Harper Collins) con l’accusa di aver creato un cartello per mantenere più alti del dovuto i prezzi dei libri elettronici.

La questione, nel dettaglio, fa riferimento al prezzo degli eBook degli editori coinvolti presenti nello store online di Apple ed il loro scontrarsi con le regole del mercato relativamente alla concorrenza.

A creare problemi, infatti, sarebbe stato il modello d’agenzia impiegato secondo cui il prezzo degli eBook risulta stabilito dagli stessi editori coinvolti i quali vanno inoltre a cedere il 30% del guadagno al rivenditore.

Amazon: eliminati oltre 4000 eBook dal Kindle store

Amazon rimuove oltre 4000 eBook dal Kindle Store

Il settore degli eBook è andato incontro, nel corso delle ultime ore, a quella che potrebbe essere definita come la prima grande scossa della sua storia: Amazon, infatti, ha rimosso oltre 4000 titoli dal suo Kindle Store tra cui risultano compresi anche diversi bestseller ampiamente conosciuti in tutto il mondo.

Il motivo della decisione in questione risulta imputabile, a quanto pare, alle controversie tra l’IPG (Independent Publishers Group) ed Amazon in merito ad alcune eventuali modifiche nel contratto che li lega.

Nello specifico, in seguito alle pressioni da parte di Wall Street, Amazon, nel tentativo di migliorare quelli che riconosce come i suoi punti deboli, si è impegnata nel mettere i libri digitali in catalogo al prezzo più basso possibile in modo tale da poter continuare a detenere il predominio dei suoi device Kindle.

Chiuso Library.nu, cancellati migliaia di eBook pirata

Chiusura Library.nu

Dopo la chiusura, avvenuta ieri, dei siti ScaricoLibero e FilmGratis.tv per ricettazione e violazione delle norme sul diritto d’autore, nel corso delle ultime ore la medesima sorte è toccata anche a Library.nu, la baia degli eBook pirata, e di ifile.it, il relativo servizio di hosting.

L’ufficializzazione della chiusura giunge direttamente dall’Associazione Italiana Editori (AIE) che, dopo aver puntato il dito, non molto tempo fa, contro la pirateria in quanto ostacolante per l’affermazione del mercato nascente degli eBook in Italia, mediante un apposito comunicato ha annunciato di aver preso parte ad un’azione internazionale che ha portato alla chiusura del celebre sito e del servizio di hosting ad esso correlato impiegati per il download di eBook pirata.

Italia: la pirateria sta mettendo a rischio il mercato degli eBook

eBook pirateria Italia

Come già denunciato dai detentori dei diritti musicali e cinematografici anche gli editori stanno iniziano a puntare il dito contro la pirateria ed a lanciare l’allarme è stato Marco Polillo, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), dichiarando “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli ebook in Italia, non possiamo non combatterla“.

Infatti, nonostante quello degli eBook vada a configurarsi come un settore che nel Bel paese risulta essere ancora ai suoi albori, sarebbe già in difficoltà, al pari di altri, con il mercato dell’illegalità che ne impedisce la trasformazione da nicchia editoriale a prodotto destinato ad un ben più ampio mercato di massa.

Secondo quanto indicato dall’AIE, infatti, su 25 best seller in classifica la scorsa settimana già il 75% sarebbe stato disponibile sotto forma di materiale pirata il che, andando ancor più nel dettaglio, sta a significare circa 7 eBook su 10 nella top ten.

Analizzando altri numeri disponibili ne emerge poi che su circa 19 mila eBook disponibili a fine 2011 sarebbero in circolazione ben 15 mila titoli in relase non autorizzata, buona parte dei quali concentrati, almeno apparentemente, su pochi servizi di hosting.