Eric Schmidt commercializzazione Google Glass

Eric Schmidt e il misterioso viaggio nella Corea del Nord

Eric Schmidt viaggio Corea del Nord

La notizia è dell’ultim’ora ed è stata appresa da alcune fonti anonime ma considerate estremamente attendibili: Eric Schmidt, l’ex CEO di Google ed attuale chairman del gruppo, ha in programma un viaggio in Corea del Nord in compagnia di Bill Richardson, l’ex governatore del Nuovo Messico.

Le ragioni del viaggio non sono ancora state comunicate ma lo stato in questione è noto come uno tra quelli in cui vige un ferreo controllo sull’attività in rete degli utenti al punto tale che soltanto un ristretto numero di persone ha la possibilità di accedere ad internet.

A tale situazione appare poi necessario sommare i rapporti praticamente “congelati” che intercorrono tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Eric Schmidt commercializzazione Google Glass

Eric Schmidt, la guerra dei brevetti nuoce agli utenti e all’innovazione

Eric Schmidt guerra brevetti

È oramai da tanto, troppo tempo che le guerre a colpi di brevetti che in più occasioni hanno visto coinvolte Apple, Samsung, Google e vari altri colossi dell’IT vanno avanti ed Eric Schmidt, il presidente esecutivo di big G, ha ora voluto dire la sua a riguardo.

Eric Schmidt, infatti, intervenuto al Grand Intercontinental di Seoul per annunciare il lancio del tablet Nexus 7 in terra coreana, ha espresso le sue preoccupazioni in merito ai possibili effetti disastrosi che le guerre brevettuali potrebbero avere sui consumatori di tutto il mondo.

Secondo Schmidt, infatti, questa continua patent war limiterebbe le possibilità di scelta offerte agli utenti andando, di conseguenza, ad ostacolare l’innovazione.

salute Larry Page

Larry Page è tornato alla guida di Google

salute Larry Page

Qualche settimana fa aveva aveva destato particolare preoccupazione la notizia relativa all’afonia di Larry Page e da allora non erano state più fornite ulteriori notizie in merito alla salute dell’ad di Google.

Da pochissimo, però, è stato reso noto che il CEO di big G, dopo un periodo di assenza durato quasi un mese, è finalmente tornato al suo posto e a darne conferma è Eric Schmidt, ex-CEO del gruppo e guida pro-tempore dell’azienda in assenza di Page.

Schmidt ha infatti dichiarato che “Larry si sta rimettendo, sta molto meglio” aggiungendo inoltre che “Lunedì ha partecipato a una riunione in sede e riesce a parlare, anche se a bassa voce“.

Google e le trattative con l’Antitrust Europa

Google trattative antitrust europa

Recentemente Google ha inviato alcune proposte alla Commissione Europea miranti a chiudere l’indagine Antitrust continentale e mediante le quali cercare di passare oltre le accuse di abuso in merito alla sua presunta posizione dominante in fatto di motori di ricerca e di pubblicità in rete.

A maggio, infatti, Joaquin Almunia, presidente dell’Autorità Europea garante per la concorrenza, aveva lanciato un ultimatum a big G su quattro punti fondamentali che avrebbero messo a repentaglio la condizione del gran colosso delle ricerche in rete in Europa.

Google, a sole poche ore dallo scadere delle condizioni, ha deciso di rispondere mediante un’apposita lettera, firmata direttamente da Eric Schmidt, per proporre una soluzione su quattro aree di potnziale interesse e per offrire la propria disponibilità a cooperare proficuamente.

Nella lettera, infatti, sono contenute tutta una serie di apposite proposte miranti a far cadere le accuse e, ovviamente, a chiudere lo spinoso caso.

Larry page salute voce

Larry Page ha perso la voce, dubbi sulla salute dell’ad di Google

Larry page salute voce

Ogni anno gli azionisti di Google si riuniscono attorno ad un tavolo per poter discutere di quelle che saranno le prossime strategie finanziare da adottare con la supervisione di Larry Page e Sergey Brin, i due fondatori del gruppo.

Questa volta, però, Larry Page non è riuscito a presenziare all’assemblea… il motivo? A quanto pare sarebbe da ricercare in un problema di salute.

Nonostante a Wall Street siano stati in parecchi a pensare che sia una cosa seria trattasi invece di un momentaneo episodio di afonia a causa del quale, appunto, Larry Page sarebbe stato impossibilitato a poter prendere parte all’assemblea e, di conseguenza, ad intervenire nel corso delle discussioni tenute attorno al tavolo, così come reso noto da Eric Schmidt, tornato temporaneamente in sella per l’occasione.

Stando a quanto reso noto dall Wall Street Journal e da Reuters Larry avrebbe inoltre lasciato un memo interno all’azienda sottolineando il fatto di non aver nulla di grave e che continuerà a dirigere l’azienda senza problemi anche se attnenedosi a quelle che sono le ultime informazioni disponibili pare proprio che il co-fondatore di big G non prenderà parte neppure al Google I/O 2012.

Google sta per aprire il suo primo negozio a New York?

Google e l’accusa di abuso di posizione dominante: ultimatum dall’UE

Google Commissione Europea

Joaquín Almunia, l’attuale vicepresidente della Direzione per la Concorrenza nella Commissione Europea, ha inviato, proprio nel corso delle ultime ore, una lettera aperta a Google invitando Eric Schmidt e soci ad intraprendere tutta una serie di apposite misure correttive nei sempre più ampi mercati del search e della pubblicità online al fine di evitare di incorrere in uno specifico provvedimento di addebiti legato alle inflazioni antitrust.

La lettera, inviata conseguenzialmente a 18 mesi di approfondimenti sulle attività di Google e relativamente a tutta una serie di denunce depositate presso la Commissione Europea per presunto abuso di posizione dominante, invita big G a rispondere alle domande poste dalle autorità europee cercando una collaborazione onde evitare di incorrere in spiacevoli e fastidiose situazioni.

Eric Schimdt, in arrivo l’anti iPad di Google

Eric Schimdt dichiarazioni tablet Google anti iPad

Grandi novità in arrivo dal fronte tablet poiché, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili, Google, tra non molto, rilancerà il suo impegno in tal ambito.

La notizia è dell’ultima ora, o quasi, e le informazioni in questione arrivano direttamente da Eric Schimdt, l’ex CEO di Google, che, in una recente intervista rilasciata al nostrano Corriere della Sera, ha dichiarato la volontà del gruppo di voler immettere sul mercato un tablet di altissima qualità che farà la sua comparsa durante i prossimi sei mesi e che sarà in grado di contrastare il modello dell’iPad.

Google non favorirà Motorola, parola di Eric Schmidt

Eric Schmidt

Soltanto recentemente Google ha completato l’acquisizione, del valore totale di 12,5 miliardi di dollari, del comparto mobile di Motorola e le voci relative agli eventuali favoritami che Big G, per quanto concerne Android, potrebbe avere nei confronti della nota azienda statunitense hanno già iniziato a circolare.

Eric Schmidt, numero uno di Google, mediante un’intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha però provveduto a metter fine alle voci in questione rendendo nota la volontà del gran colosso delle ricerche online di non apportare modifiche rilevanti alle regole del gioco per cui Android resterà sempre e comunque, almeno allo stato attuale delle cose, un sistema operativo aperto a tutti senza alcun favoritismo, nonostante l’acquisizione.

Larry Page è il nuovo CEO di Google


Cambio ai vertici di Google: dopo dieci anni di indiscutibili successi, Eric Schmidt lascia la poltrona da CEO per assumere il ruolo di Executive Chairman. Al suo posto arriva un altro dei co-fondatori del motore di ricerca più famoso del mondo, Larry Page.

L’avvicendamento non sarà subitaneo ma avrà luogo solo il prossimo 4 aprile. Tuttavia, Page ha deciso di portarsi in un certo qual modo avanti col lavoro e ha commentato la sua promozione ad Amministratore Delegato di Google con le seguenti parole:

Eric ha chiaramente fatto un lavoro eccezionale alla guida di Google negli ultimi dieci anni. I risultati parlano da soli […] È un ottimo capo e ho imparato tantissime cose da lui. I suoi consigli e il suo supporto saranno indispensabili per me per iniziare con questo nuovo incarico. Google ha ancora tante incredibili opportunità – siamo solo all’inizio e non vedo l’ora di mettermi al lavoro.

Chrome OS, i netbook costeranno 300-400 dollari. Troppi?

Dopo un lungo periodo di silenzio, finalmente qualcuno torna a parlare di Chrome OS. Si tratta di Eric Schmidt, CEO di Google, che nel corso dell’Atmosphere Cloud Computing Forum ha annunciato i prezzi dei futuri netbook equipaggiati con il sistema operativo del colosso di Mountain View.

«I netbook con Chrome OS costeranno dai 300 ai 400 dollari. Questo – ha spiegato Schmidt – significa che i loro prezzi saranno relativi esclusivamente all’hardware di cui dispongono. Il software con cui verranno equipaggiati sarà gratuito ed open source, come previsto».

Quanto alla diffusione del sistema, il CEO di Google (nel video qui sotto) ha auspicato che molte delle aziende produttrici di computer aiutino il progetto integrando Chrome OS nei loro notebook e netbook. Per il momento, un sì deciso è arrivato solo da Acer, che produrrà computer portatili con il sistema di “big G” non appena questo diverrà disponibile.

Google: possiamo sapere tutto di tutti. Ma va?

Se il darsi la zappa sui piedi fosse uno sport olimpico, Eric Schmidt avrebbe già vinto una bella medaglia d’oro. A pochi giorni dalla querelle relativa alla privacy violata in Google Buzz, il CEO di Google è infatti intervenuto al Mobile World Congress 2010 di Barcellona (una delle manifestazioni più importanti nel mondo della telefonia mobile) sparando una frase di quelle che non si scordano facilmente: «se lo volessimo, potremmo conoscere letteralmente tutto di tutti».

Certo, direte voi, nulla di nuovo sotto il sole. Sappiamo tutti che “big G” ci osserva continuamente e ci conosce meglio dei nostri amici, ma sentire le ammissioni di un “reo confesso” fa sempre un certo effetto. Ciò detto, forse adesso è meglio andare a contestualizzare il discorso e vedere dov’è che il buon Schmidt è “incespicato”.

L’argomento trattato dal guru di Mountain View nel suo keynote è stato, inevitabilmente, quello del micro-blogging in tutte le sue sfaccettature (quello che permette di fare Google Buzz, detto in parole povere). Secondo il CEO di Google, questi social network sono “così intrusivi che, se lo volessimo, potremmo conoscere letteralmente tutto di tutti. Cosa stanno facendo le persone in un determinato momento, i loro interessi e molto altro ancora”.

Google: volete la privacy? Allora avete qualcosa da nascondere. E Mozilla s’infuria

Se avete paura che in casa vostra possano entrare dei ladri, evidentemente qualcosa da rubare c’è. Potremmo tradurre così, forzando un po’ la mano, le clamorose dichiarazioni rilasciate dal CEO di Google Eric Schmidt all’emittente americana CNBC.

«Se volete nascondere qualcosa, probabilmente è perché questa cosa non andrebbe proprio fatta». Questa la frase incriminata con cui uno dei grandi capi di ‘bi G’ si è – a detta di molti – giocato un bel pezzo di reputazione, propria e della società che comanda.

Nonostante un bieco tentativo di giustificazione da parte dell’AD di Google (“Google, come qualsiasi altro motore di ricerca, deve sottostare a leggi come il Patrioct Act, che mette i dati dei cittadini USA nelle mani delle autorità”), nei meandri della Silicon Valley si è scatenato un vero e proprio putiferio che ha visto soggetti come Mozilla assumere posizioni a dir poco sorprendenti.

Google ed Apple sono nemici, adesso è ufficiale

Google ed Apple sono due aziende concorrenti, adesso è ufficiale. Forse, visto l’andazzo generale, si trattava del più classico dei “segreti di Pulcinella” ma dobbiamo ammettere che fa sempre un certo effetto leggere notizie quali l’abbandono del CDA Apple da parte di Eric Schmidt, CEO di Google, o la cancellazione di “Google Voice” dall’App Store. Soprattutto quando, non più di un anno fa, alcuni analisti ipotizzavano vere e proprie alleanze di ferro tra il colosso di Cupertino e quello di Mountain View.

Ma cosa è successo affinché lo scenario informatico mondiale cambiasse così radicalmente? Semplice, è successo che Google ha deciso di sfidare tutto e tutti dando vita prima ad Android, sistema operativo per cellulari in netta concorrenza con l’iPhone di Apple, e poi a Chrome OS, sistema operativo per computer che, in un modo o nell’altro, potrebbe arrecare danni al gruppo di Steve Jobs (così come a Microsoft e al mondo Linux più in generale).

E per avere un’ennesima conferma di questo stato di “guerra fredda” tra le due aziende americane, basta volgere lo sguardo verso Google Latitude, la prima delle applicazioni sviluppate da “big G” a non essere supportata nativamente da iPhone (come erano e sono tutt’ora supportati servizi quali YouTube, Google Maps e Google Earth), bensì solo accessibile via browser (che, a causa dell’impossibilità del melafonino di eseguire applicazioni in background, viene resa inabile a fornire dati aggiornati in tempo reale).

Quindi, è davvero tutto finito? Apple e Google non collaboreranno mai più?

Yahoo! ora ci si mette anche Google

Yahoo! ora ci si mette anche Google

Yahoo, Yahoo ed ancora Yahoo nella rete ormai è qualche giorno che non si parla d’altro, ovvero dell’acquisto da parte di Microsoft dell’ex colosso della ricerca. Avevo scritto qualche giorno fa anche un post sull’argomento. E mentre oramai tutti si sprecavano a fare previsioni future o a pensare come si sarebbe chiamata la società che sarebbe nata dalla fusione, ecco la mossa che non ti aspetti.

Questa mossa si chiama Google, che prima critica ufficialmente una possibile acquisizione da parte di Microsoft, attaccando pubblicamente la politica applicata dal big di Redmond nel mondo dei sistemi operativi. Inoltre secondo il New York Times, il numero uno di Google Eric Schmidt avrebbe contattato già venerdì sera il collega di Yahoo!, , offrendo una possibile partnership tra le due società per far cadere nel nulla l’offerta da 44,6 miliardi di dollari lanciata da Microsoft e consentire al tempo stesso a Yahoo di rimanere indipendente.