Mercato Browser Gennaio 2011: Chrome supera il 10%, Internet Explorer continua a scendere


Nel mese che dovrebbe vedere il rilascio (più sperato che certo) della versione definitiva di Firefox 4.0, arrivano dei dati sul mercato dei browser che sorridono più che mai a Chrome.

Secondo i dati di NetMarketShare relativi a gennaio 2011, il browser di Google ha raggiunto e superato la soglia psicologica del 10%, riuscendo ad accaparrarsi una quota di mercato pari al 10.70% (+0.72% rispetto a dicembre 2010). Decisamente meglio di Firefox, che nonostante la bontà delle beta di FF4, fa un piccolo balzo indietro e passa dal 22.81% di diffusione di dicembre al 22.75% attuale.

Internet Explorer per la prima volta sotto il 50% di diffusione nel mondo, in Europa ancora peggio

Tappi di champagne saltano, festoni vengono appesi nelle case degli utenti linuxiani, il suono di alcune vuvuzelas redivive dai mondiali di Sudafrica riecheggia nei vicoli di diverse città europee: Signore e Signori, Internet Explorer è sceso per la prima volta sotto il 50% di diffusione su scala globale.

Secondo i dati pubblicati da ‘StatCounter’, il browser di Microsoft ha “bruciato” la bellezza di 8.5 punti percentuali nella sua quota di mercato in soli dodici mesi, passando dal rassicurante 58.37% di diffusione di settembre 2009 all’attuale 49.87%: una manciata di decimali in meno rispetto alla soglia psicologica del 50%, poco per i dati a cui era abituato IE non più di due anni fa ma comunque accettabile, vista la sempre più agguerrita concorrenza nel mondo dei navigatori Web.

In Europa, poi, la situazione è ancora più critica e vede la percentuale di diffusione di Internet Explorer scendere fino al 40.26% (rispetto al 46.44% di un anno fa).

Mercato Browser Agosto 2010: IE di nuovo giù insieme ad Opera

Puntuali, come una bolletta del telefono, ecco arrivare sulle nostre scrivanie digitali le ultime statistiche relative al mercato dei browser Web.

Essendo quello di agosto un mese fiacco per antonomasia, anche in questo settore non ci sono stati grandi sconvolgimenti: Internet Explorer ha smesso di crescere ed è tornato indietro di qualche passo, Opera continua a sprofondare, mentre Safari e Chrome tornano a sorridere. Firefox rimane stazionario.

Prima di andare sui numeri veri e propri, però, facciamo una panoramica generale della situazione guardando insieme il grafico di NetMarketShare:

Firefox 4.0 sempre più simile a Chrome, arriva anche l’aggiornamento “silenzioso”

Se avevate ancora dei dubbi a riguardo, per lo sviluppo del suo Firefox 4.0 il team di Mozilla si sta ispirando fortemente a Chrome, il navigatore di Google che con il suo costante successo (la sua diffusione è calata solo una volta da quando è uscito) e la sua disarmante semplicità ha messo in apprensione tutti i player del mercato dei browser Web.

Oltre all’interfaccia utente, davvero troppo simile a quella di Chrome, pare, infatti, che il nostro amato panda rosso mutuerà anche la funzionalità di aggiornamento silenzioso dal suo rivale realizzato a Mountain View. Cos’è l’aggiornamento silenzioso? Quel servizio (“GoogleUpdate” nel caso di Chrome) che si avvia automaticamente in background, in base a una pianificazione, e che provvede ad aggiornare il browser all’ultima versione disponibile senza dire nulla all’utente. Almeno nel navigatore di Google, perché in Firefox potrebbe essere leggermente diverso.

Browser War: IE risorge, Firefox crolla e gli altri vivacchiano [mercato]

Ci spiace per gli avversatori di Internet Explorer, ma al contrario di quanto si potesse immaginare fino a un paio di mesi fa, difficilmente la quota di mercato del browser Microsoft scenderà velocemente al di sotto del 50%.

Secondo le statistiche di luglio fornite da Net Applications, pare infatti che dopo la débâcle di maggio, in cui IE aveva toccato il fondo del 59.75% di diffusione, il navigatore redmondiano si sia ripreso e negli ultimi 60 giorni sia stato protagonista di una risalita che l’ha riportato ad una quota di mercato molto più consona ai suoi standard, pari al 60.74%.

Dall’altra parte del mondo virtuale, quella rappresentata da Firefox, le cose, invece, non vanno per nulla bene. Con un tonfo facilmente definibile come senza precedenti, il browser del panda rosso è dirupato dal 23.81% di diffusione di giugno 2010 all’attuale 22.91%, con una diminuzione pari a quasi un punto percentuale: il pane per un software che si danna l’anima per rosicchiare fette di mercato a IE.

Firefox 4.0 non basterà a fermare Chrome: ecco perché (in 10 motivi)

Con la sua fetta di mercato del 23.81%¹, Firefox è attualmente il secondo browser più utilizzato al mondo, alle spalle del sempre meno apprezzato Internet Explorer (60.32%) e davanti a Chrome, che è in continua ascesa ed è già in possesso di una quota di mercato pari al 7.24%.

Come tutti voi ben saprete, è in dirittura d’arrivo Firefox 4.0, la nuova versione del browser di Mozilla sviluppata con l’intento di mantenere questo vantaggio sulla concorrenza e assottigliare le distanze da IE: le premesse per fare ciò, vista la prima beta del programma, non sembrano mancare, ma non tutti sono d’accordo.

Per i redattori di eWeek, ad esempio, Firefox 4.0 non riuscirà ad arrestare la crescita di Google Chrome e le motivazioni di ciò sono ben 10. Che ne dite di leggerle tutte e discuterne insieme a noi attraverso i commenti?

  1. Caricamento troppo lento: uno dei principali difetti che Firefox si porta dietro da quando è nato, è l’eccessiva lentezza nell’aprirsi rispetto agli altri browser. Nella versione 4.0 sono stati fatti diversi passi in avanti in questo senso, ma ancora non basta. Se le persone avranno bisogno di visualizzare un sito “al volo”, continueranno a usare soluzioni di più rapido avvio, come Chrome.
  2. Navigazione lenta: come sopra. Firefox 4.0 migliora anche nella velocità di navigazione, che tuttavia rimane inferiore a quella di Chrome (che la gente potrebbe preferire, proprio per questo).

Browser Performance Test: ecco la nuova graduatoria dei browser secondo Lifehacker

Vista la recente prolificità delle software house produttrici di browser per il Web, Lifehacker ha ben pensato di fare un altro dei suoi test e confrontare le ultime versioni di tutti i navigatori più popolari del momento: Safari 5, Opera 10.6 Beta, Internet Explorer 8.0.7600.16385, Firefox 3.6.6 e Chrome nelle versioni 6.0.477.0 Dev e 5.0.375-86 stabile.

Le prove sono state effettuate su un laptop ThinkPad T61p con processore Intel Centrino Duo da 2.0 GHz, 2 GB di RAM e Windows 7 come sistema operativo. Al posto del task manager di Windows, per misurare il consumo di memoria da parte dei vari browser è stata usata la funzione about:memory di Chrome. Nei grafici, che stiamo per vedere insieme, le barre colorate in verde sono quelle relative ai software usciti vittoriosi dai test. Ecco tutto in dettaglio:

Avvio a freddo e a caldo

Quando si parla di avvio veloce, è difficile immaginare browser come Firefox e Internet Explorer che primeggiano. Eccoci infatti qui a parlare di una ottima prestazione di Opera, che si è avviato a freddo – quindi per la prima volta – in circa 3 secondi (meno di tutti gli altri), e di un’altrettanta buona prova di Chrome 5, che per riavviarsi dopo un primo avvio ha impiegato meno di un secondo.

Firefox detiene il 30% del mercato dei browser, parola di Mozilla. Chrome non fa paura?

Malgrado i continui passi in avanti del giovane virgulto Chrome, il buon Firefox resiste e mantiene la sua quota di mercato del 30%. Ecco quanto emerge dall’ultimo rapporto di casa Mozilla, la quale ha combinato i dati provenienti da diverse fonti tra le più attendibili (tatCounter, Quantcast, Net Applications ed altre) e ci ha fornito un quadro completo sulla diffusione del browser del panda rosso in tutto il mondo.

La relazione, che è scaricabile da qui (in formato PDF e in lingua inglese), contiene anche diverse informazioni statistiche davvero curiose. Ad esempio, sapevate che il sistema di personalizzazione Personas è più usato in Sud America che in qualsiasi altro luogo del mondo? E del fatto che l’Antartide sia al primo posto nell’utilizzo delle estensioni, con i suoi 538 add-on per soli 1.000 utenti, che ne dite? E poi no, non diteci che voi non usate oltre 600 schede contemporaneamente come il tizio scovato dalle statistiche di Mozilla!

Mercato: Windows 7 cresce, OS X va giù. IE in declino, Chrome in ascesa


Quale miglior modo per iniziare un nuovo mese se non quello di dare una sbirciatina alle statistiche sulla diffusione di sistemi operativi e dei browser del mese precedente? Nessuna. Quindi non perdiamoci in inutili chiacchiere ed andiamo subito a vedere cosa il mercato di febbraio 2010, secondo i dati di Netmarketshare, ha riservato ai principali OS e navigatori del momento rispetto al mese precedente. Ne scopriremo delle belle.

Iniziamo dal mondo dei sistemi operativi, dove la corsa di Windows 7 non sembra trovare ostacoli. In un solo mese, la fetta di mercato dell’ultima creatura di Microsoft è infatti passata dal 7.57% all’8.92%, sancendo una storica diminuzione dell’affetto degli utenti verso l’immortale Windows XP, che passa dal 66.15% al 65.49%, e accompagnando per mano il lento declino di Vista, usato dal 17.47% dell’utenza a gennaio e dal 16.51% a febbraio.

In leggera flessione Mac OS X (10.5 e 10.6), che nonostante l’hype mediatico dettato dal lancio di iPad, vede la sua fetta di mercato passare dal 4.17% di gennaio 2010 al 4.09% di febbraio 2010. Nulla per cui strapparsi i capelli, insomma.

Google Chrome: 5 buoni motivi per metterlo nella calza della Befana

Buona Epifania a tutti, cari amici geek. Allora, cos’avete trovato questa mattina dentro la fatidica calza? Dolciumi? No, perché bisogna stare a stecchetto dopo le abbuffate natalizie. Giochi o film? Ma no, per quelli ci sono i siti torrent.

OK, abbiamo capito, quest’anno la classica calza della Befana non ha fatto breccia nei vostri cuori. Che ne direste, quindi, di optare per una ‘calzetta virtuale’ e riempirla con una copia di Google Chrome? Che ci crediate o no, questa potrebbe essere la migliore soluzione possibile.

E sì, perché il browser di ‘big G’, quello che ha superato Safari in soli 16 mesi, è ormai pronto per fare il grande salto. È pronto a diventare il navigatore predefinito nei PC di milioni di utenti. Di seguito trovate 5 motivazioni che lo dimostrano (da aggiungere a quelle ormai storiche per cui varrebbe la pena abbandonare Firefox in favore di Chrome). Leggetele e diteci cosa ne pensate.

È maledettamente veloce

All’uscita di ogni nuova versione, tutte le software house tendono a farci credere che il loro browser sia il più veloce del mondo. Mentono. Tutte. Tranne Google, che con Chrome ha dato vita ad un vero e proprio fulmine di guerra. Che si parli di tempi di avvio o di velocità di navigazione, non c’è storia: quello di ‘big G’ è il navigatore più veloce del west.

6 buoni motivi per abbandonare Firefox in favore di Google Chrome

Grazie al suo appeal e alla vera e propria rivoluzione che è riuscito a portare nel mercato dei browser, Firefox si è presto accaparrato una sorta di aura che, agli occhi di molti geek, lo ha sopraelevato ad un qualcosa che va oltre al semplice concetto di programma per navigare sulla grande rete.

Proprio per questo ci è sembrata estremamente interessante l’analisi fatta dai colleghi del blog americano”MakeUseOf.com“, i quali hanno elencato – provocatoriamente6 buoni motivi per abbandonare Firefox in favore di Google Chrome, probabilmente l’unico navigatore attualmente in grado di togliere fette di mercato ad Internet Explorer e Firefox contemporaneamente.

Noi adesso ve le riportiamo tutte, a voi l’analisi.

Task manager: il tanto lodato Firefox può andare in crash e può bloccarsi, inutile negarlo. E quando ciò si verifica, per l’utente sono cavoli amari, gli toccherà infatti attendere ore ed ore affinché il browser si riavvii e carichi nuovamente le schede aperte prima del blocco/crash. In Google Chromenonostante errori e freeze possano capitare, come in ogni altro programma – la situazione è di molta più facile gestione grazie al task manager, uno strumento integrato nel programma che consente di vedere quale scheda consuma più RAM/CPU ed eventualmente forzarne la chiusura senza essere costretti a riavviare il navigatore. Uno strumento pressoché indispensabile per chi lavora con i browser e di cui, diciamolo, si sente fortemente la mancanza in Firefox.