Mostra su Msn, Skype e Gtalk, il video che stai guardando su You Tube o altri siti

Se sei un amante degli istant messenger, e sei stato uno dei primi a condividere i tuoi gusti musicali mostrandoli nel tuo stato di msn, non potrai fare a meno di questo nuovissimo plugin per Firefox.

Si chiama Now Playing X, un add-ons che permette di trasmettere a Windows Live Messenger, Msn, Aol, Gtalk, Skype e Yahoo Messenger il video che state vedendo in uno dei tanti siti alla You Tube.

Il procedimento è lo stesso di quando mostrate la canzone che ascoltate, come potete vedere nello screenshot superiore, si visualizzerà sotto il vostro nick, il nome del sito con il titolo del video che guardate.

Internet e politica sempre più a braccetto

Elezioni

MySpace ed Mtv hanno annunciato ieri che ospiteranno, sui propri siti, una serie di dibattiti con i candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Il primo, che si terrà il 27 settembre prossimo presso l’Università del New Hampshire e vedrà protagonista il democratico John Edwards, sarà moderato da un giornalista di Mtv News e uno del Washington Post.

La novità, appunto, è che i dibattiiti andranno in onda contemporaneamente anche su MySpace e Mtv.com con gli utenti che, nel frattempo, saranno in grado di scrivere commenti, rispondere a sondaggi e di inviare le proprie domande in tempo reale. La parte forse più interessante dei dibattiti è quella del sondaggio, che permetterà attraverso un widget, di inviare in tempo reale la propria approvazione o disapprovazione alle risposte del candidato.

La piaga dei falsi click sulle pubblicità e altre storie

AdSense

Google AdSense, uno dei sistemi pubblicitari più diffusi sul web, perderebbe circa un miliardo di dollari americani ogni anno per falsi o invalidi click. E le aziende, che si affidano a “Big G” per pubblicizzare su internet i loro prodotti corrono all’attacco, chiedendo maggiore trasparenza e metodi più sicuri nel riconoscimento dei click invalidi. È indubbio che il servizio si basa sulla fiducia dei publishers, che inseriscono gli annunci nei propri siti e che poi, però, non devono fare click (o non devono dire ai propri amici di farlo) per guadagnare qualche soldino in più. La piaga, però, esiste e almeno per il momento è incontrollabile, nonostante le norme anche troppo dure (di cui parleremo più avanti) inflitte da Google.

Il tasso di click non validi, spiega l’azienda, dal momento del lancio di AdWords nel 2002 non è mai salito al di sopra del dieci per cento del numero globale di click. Ogni punto percentuale di click invalido, però, rappresenta per Google 100 milioni di dollari all’anno in potenziale guadagno volato via, spiega alla testata canadese Cbc Shuman Ghosemajumder, business product manager di Google. Ma cosa accade quando si fa click su link invalidi? Chi paga? Come fa ad accorgersene la compagnia? E soprattutto: perché sempre più spesso webmaster assolutamente in buona fede si sono trovati di punto in bianco esclusi dal programma pubblicitario?

Ci voleva Google per dare la caccia ai delinquenti?

GoogleMaps

Probabilmente, negli ultimi mesi, avrete sentito notizie del genere: “Evasori fiscali beccati grazie a Google Maps”, “Con Google Earth si contrasta l’abusivismo edilizio”, e così via. Da qualche tempo, infatti, le autorità di tutto il mondo hanno iniziato ad utilizzare i servizi di mappe forniti da Google&co. per gli usi più disparati.

L’ultima notizia in ordine di tempo viene dal Wisconsin, negli Stati Uniti, dove grazie alle mappe di Google la polizia ha scoperto che un uomo stava coltivando ettari di marijuana all’interno del proprio terreno. Almeno per ora è impossibile dire quante autorità utilizzino ogni giorno Google Earth, ma una cosa è certa: questo tipo di servizi non costa praticamente nulla ed è più conveniente (in termini di denaro e anche di comodità) che prendere elicotteri o noleggiare costosissimi aerei. In tempi di ristrettezze economiche succede anche questo.

Adsense per cellulari disponibile da oggi anche per l’Italia

Dopo solo 2 mesi di prove riservate a pochissimi beta tester americani, da poche ore Adsense per Cellulari è disponibile per tutti anche in Italia.

Se avete un sito ottimizzato per i cellulari, scritto in WML, XHTML o cHTML, potrete cominciare a guadagnare online come fate normalmente con il vostro sito, anche sulla rete wap riservata ai cellulari.

Oltre ai famosi annunci contestuali, il nuovo servizio di pubblicità per il mercato Mobile, avrà un elemento fondamentale e rivoluzionario, il click-to-call, che permetterà durante la navigazione di avviare una chiamata con un semplice click, collegando telefonicamente l’utente all’azienda che ha fatto pubblicità nell’annuncio.

Google vuole unificare le diverse regole mondiali sulla privacy

Privatezza

Unificare le regole che, nei diversi paesi del mondo, disciplinano la privacy. Un sogno di molti che però si è, fino ad ora, rivelato solamente un’utopia. E se a riuscirci, invece, fosse il gigante Google? Ne parla approfonditamente un articolo del quotidiano spagnolo El Mundo che spiega come tre paesi su quattro non abbiano alcuna legislazione sulla tutela dei dati personali online, mentre le norme del restante 25 per cento dei paesi sono riduttive o insufficienti a far fronte alla continua crescita della rete.

Per questo motivo Google, società vista da molti come un “Grande Fratello” per la quantità di informazioni private che deve trattare ogni giorno, ha iniziato una campagna per cercare di convincere i governi di tutto il mondo a creare uno standard globale sulla privacy. La notizia è passata un po’ sotto silenzio, ma i primi contatti sono già avvenuti.

Le 10 migliori funzioni esclusive di Opera Browser

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Nonostante il non entusiasmante 2% di fetta di mercato conquistata, il browser gratuito norvegese Opera è un software davvero eccezionale!
Oltre alla velocità e alla sicurezza, punti principali di questo programma sono le innumerevoli funzioni disponibili. Senza dover installare nulla di aggiuntivo (come accade in IE e Firefox), è infatti possibile fare praticamente di tutto in pochissimi click. Vediamo quindi insieme dieci funzioni utilissime che, attualmente (a parte estensioni di non perfetta riproduzione funzionale) nessun altro browser incorpora:

1. Cache per le immagini: Ogni sito web, contiene dozzine di immagini di ogni tipo: banner, sfondi, pulsanti, pubblicità e così via. Tutti questi elementi, vengono caricati ogni volta che si accede alla relativa pagina web e, inesorabilmente portano ad un inutile consumo di banda. Proprio per evitare tutto questo, Opera include una funzione chiamata “cached image” con la quale, il browser carica intelligentemente le immagini dalla propria cache e non le riscarica dal web.
2. Vai all’URL: In giro per il web si trovano indirizzi scritti senza hyperlink. Con questa funzione, bastano due click nel menu contestuale e si va all’indirizzo selezionato, anche senza la presenza di link!
3. Crea motori di ricerca: Opera permette di aggiungere qualsiasi motore di ricerca (posizionandosi sulle barre di ricerca contenute nelle pagine web) alla barra di ricerca veloce. Bastano un paio di click nel menu contestuale ed il gioco è fatto.
4. Ricerca nella barra degli indirizzi: In Opera è possibile ricercare qualsiasi cosa direttamente dalla barra degli indirizzi. Basta creare delle lettere chiave ed anteporle ad i termini da ricercare (ad esempio se per Google impostiamo la lettera chiave “g”, per effettuare la ricerca dovremo scrivere “g termine da ricercare”).

I documenti scritti con Google Docs? “Big G” può farci tutto ciò che vuole

GoogleDocs

Adorate Google Docs&Spreadsheets, o, come è stato tradotto in italiano, “Google Documenti e Fogli di lavoro”? Lo utilizzate sempre per scrivere i vostri documenti perché ne apprezzate il fatto che sia gratuito, accessibile da ogni dove o la possibilità di collaborare con altri?

Bene, forse non sapete, però, che da contratto Google può disporre come vuole dei vostri elaborati. Avete capito bene. Utilizzando e inserendo contenuti all’interno dei servizi di Google, si legge nei termini di utilizzo, garantite al fornitore del servizio la licenza di riprodurre, adattare, modificare, pubblicare in tutto il mondo i vostri contenuti a fini promozionali.

Ciò vuol dire, in poche parole, che se Google volesse potrebbe ad esempio, nel pubblicare degli screenshot, utilizzare proprio il foglio di calcolo o la pagina di testo da voi appena scritta.

Le migliori 10 start pages in ajax

NetVibes

In molti oramai utilizzano le start pages, ovvero, quelle pagine che si impostano come home nel nostro programma di navigazione preferito e che, all’avvio di quest’ultimo ci permettono di avere a portata di mouse ogni tipo di informazione a noi utile.

Il bello di queste speciali super-pagine è che sono personalizzabili in ogni loro minimo aspetto, sia estetico che di contenuti. Da news di ogni genere a meteo, giochi, e-mail, chat, podcast passando per ogni altro tipo gadget (alcuni di utilità molto dubbia!), è possibile avere praticamente ogni informazione ed accesorio dove e come vogliamo.

Adesso quindi, vediamo insieme alcune di queste home page personalizzabili. Precisamente le maggiori 10 in ajax, in modo da poter scegliere al meglio quella che più rispecchia i vostri gusti ed esigenze:
  • Netvibes: Uno dei leader del settore. La sua interfaccia chiara e pulita, è il risultato di anni di esperienza e risulta davvero facile ed immediata da usare per chiunque.
  • Pageflakes: Altro “pezzo da 90” del settore. Ha una fase di setup in 3 passi davvero facile da portare a termine. La personalizzazione la fa anche qui da padrone e, di recente introduzione altro pilastro di questo servizio web, sarà sicuramente il social network annesso.
  • Protopage: Bello da vedere, forse un pò meno da usare rispetto alla concorrenza, ma la sua interfaccia formata da finestrelle fluttuanti in stile “sticky note” lo rende davvero caratteristico.
  • iGoogle: Ha bisogno di presentazioni? Si tratta della pagina personalizzata del noto motore di ricerca. Semplice, facile da usare e personalizzabile con centinaia di gadget è sicuramente una delle più usate.
  • MyYahoo: Pagina personalizzabile del celebre motore di ricerca. Istituzionale ed un pò meno personalizzabile rispetto alla concorrenza, presto si rinnoverà diventando sicuramente una delle migliori del settore.

I 10 motivi (di Microsoft) per cui le imprese non dovrebbero usare Google Apps

GoogleMicrosoft

La guerra tra Microsoft e Google è destinata a giocarsi principalmente sul campo delle applicazioni da ufficio. La suite di Google, Google Apps sembra stia prendendo sempre più piede nei confronti del rivale Microsoft Office (soprattutto per il fatto di essere gratuita), e così Microsoft è corsa ai ripari stilando una classifica dei dieci motivi per cui le aziende non dovrebbero utilizzare i prodotti Google.

Una scelta molto probabilmente presa dopo l’importante accordo di partnership tra Big G e CapGemini, che aiuterà Google a vendere Google Apps Premier Edition (Gape) alle imprese. Andiamo a vedere, dunque, alcune tra “le dieci domande che le imprese dovrebbero porsi nel passare a Google Apps” (=ovvero, i dieci motivi, secondo Microsoft, per non passare).

Groovle, mettere uno sfondo personalizzato a Google!

Groovle

Avanti, parliamoci chiaramente, la grafica di Google non è un gran spettacolo: certo, è semplice ed essenziale, ma il solito sfondo bianco “senza significato” ha stancato abbastanza, non trovate?
Perchè allora non impostare un bellissimo wallpaper, un bel paesaggio, un idolo dello sport, una celebrità, e, perchè no, una bella ragazza, e rendere la pagina iniziale di Big G davvero “nostra”!?

Questo è possibile, grazie ad un servizio neonato, Groovle, che ci permette di creare una pagina Google, con il motore di ricerca, ovviamente, e con uno sfondo a nostra scelta!
Come già detto prima, possiamo mettere un bel paesaggio o uno sfondo naturale, il nostro idolo sportivo, il logo della nostra squadra del cuore, e tantissimo altro!

Fà davvero un bel effetto, credetemi, una volta abituati, sarà difficile tornare alla vecchia pagina!

Come anonimizzare la barra di ricerca di Google in Firefox

Google

L’amico Phoenix ha creato questa interessantissima guida dove ci spiega  come anonimizzare la Google Search Bar di Firefox.
Se ci tenete alla vostra privacy, da bravi geek quali siete, non potete assolutamente mancare l’applicazione di quanto scritto.

Come ben sapete, Firefox include una barra delle ricerche in alto a destra che vi permette di utilizzare i più importanti motori di ricerca velocemente. Forse però non sapevate che questa piccola search bar, quando viene utilizzata, invia a Google delle informazioni che per l’ utente medio sono irrilevanti, ma che per un utente più smaliziato ed alla ricerca di anonimato, sono importanti. Facciamo una prova: andiamo sul sito di Google e cerchiamo la parola cane. L’ indirizzo che appare nella barra di Firefox è questo. Ora proviamo a cercare la parola cane utilizzando la search bar di Firefox. L’ indirizzo che appare sul mio computer è questo.
In pratica la search bar di Google ha inviato informazioni sul browser e sistema operativo che utilizzo, inoltre il parametro aq=t indica che la ricerca è stata fatta attraverso la barra inclusa in Firefox. Per molti potrà sembrare una cosa irrilevante, invece dovete sapere che la search bar di Firefox riesce anche a bypassare sistemi evoluti come Tor.

Anche connettendomi con Tor, infatti, se effettuo una ricerca tramite la search bar di Firefox, uscirà lo stesso indirizzo e quindi Google avrà informazioni su browser e sistema operativo che utilizzo.
Come evitare che la search bar di Firefox invii queste informazioni a Google? Il file che dobbiamo modificare è google.xml che su Ubuntu si trova nella cartella /usr/share/firefox/searchplugins. Su Windows dovrebbe stare nell cartella c:\Program Files\Mozilla Firefox\searchplugins. Prima di fare qualsiasi modifica al file, assicuratevi di averne fatto una copia. Il file dovrebbe essere a sola lettura, quindi su Linux basterà digitare il comando sudo chmod u+w /usr/lib/firefox/searchplugins/google.xml da terminale. Apriamo il file con un editor di testo (su Linux sudo gedit/usr/share/firefox/searchplugins/google.xml) ed eliminiamo le seguenti righe:
01p.png

clicca sull’ immagine per ingrandirla

Utilizzare Google per entrare in siti a pagamento o a registrazione

Grazie a questo tips segnalatomi da Riccardo, potremo usare il famoso motore di ricerca Google per entrare in siti che normalmente sarebbero a pagamento o a registrazione. La maniera è semplice e legale, ecco a voi i passaggi da seguire tratti direttamente dall’articolo di Salmo 69:

Vi siete mai chiesti come fa Google ad indicizzare le pagine di quei siti che necessitano di registrazione o che, addirittura, sono a pagamento? Perchè LUI sì e noi no?
A tutto o quasi esiste una risposta.
Il motore di ricerca, al momento della scansione, viene riconosciuto dal sito, che quindi gli dà l’autorizzazione ad entrare.