Google permette di cercare e trovare contenuti di Drive, Plus e Gmail

Google, polemiche sul termine ogooglebar

Google googlare ingooglabile

Che la parola “googlare” sia oramai comunemente impiegata dalla stragrande maggioranza degli internauti vi sono ben pochi dubbi così come anche sul fatto che il suo utilizzo nel vocabolario comune sia frutto del trionfo di big G nella cultura sociale.

Nel corso del tempo, infatti, Google è diventato un successo a livello globale tale da rendere il verbo googlare, che corrisponde esattamente all’effettuare ricerche online, un elemento parte integrante dei codici comunicativi in adozione.

Se però la parola googlare è stata ben accolta da big G stesso, il termine “ingooglabile”, che fa invece riferimento a qualcosa che non può essere trovata sul web tramite l’utilizzo del motore di ricerca, non è stato visto di buon occhio tanto da spingere Google stessa a far richiesta di rimuovere tale terminologia allo Språkrådets, ossia l’istituto svedese per i neologismi corrispondente all’italiana Accademia della Crusca.

nascondere risultati ricerca google

Hide Unwanted Results of Google Search, nascondere i risultati di ricerca indesiderati

nascondere risultati ricerca google

Chi esegue numerose ricerche online e, sopratutto, chi, tra voi lettori di Geekissimo, si ritrova spesso ad avere a che fare con risultati indesiderati che per un motivo o per un altro sarebbe preferibile non visualizzare potrebbe essere particolarmente felice, quest’oggi, di fare la conoscenza di una risorsa ad hoc quale Hide Unwanted Results of Google Search.

Ma di che cosa si tratta? Scopriamolo immediatamente!

Hide Unwanted Results of Google Search è un add-on per il browser web Mozilla Firefox che, così come suggerisce lo stesso nome, dopo essere stato installato permette di nascondere i risultati di ricerca indesiderati che vengono visualizzati con Google in maniera semplice, veloce e, sopratutto, reversibile.

Rumor Motorola Google X-Phone

Motorola X Phone, arriverà a novembre con specifiche da top di gamma

Rumor Motorola Google X-Phone

Continuano a circolare in rete le indiscrezioni relative all’X-Phone, il fantomatico super smartphone conosciuto anche come Motorola X o come Motorola X Phone su cui Google e la sua acquisita sarebbero al lavoro e che, a quanto pare, sarà in grado di dare del filo da torcere all’iPhone ed al nuovissimo Galaxy S4.

Infatti, stando a quelli che sono i rumors più recenti, provenienti da una fonte ben informata sul progetto, il device verrà immesso sul mercato a novembre dell’anno corrente e sarà dotato di specifiche tecniche caratteristiche di uno smartphone top di gamma.

Quindi, secondo le indiscrezioni, il Motorola X dovrebbe essere dotato di un display da 4,8 pollici in Full HD realizzato sfruttando una fibra di vetro e zaffiro mentre gli angoli della scocca dovrebbero essere rifiniti con una gomma speciale in grado di garantire una protezione estremamente efficace contro eventuali urti.

La parte posteriore del dispositivo, invece, pare verrà costruita in fibra di carbonio.

Eric Schmidt commercializzazione Google Glass

Eric Schmidt usa uno smartphone BlackBerry, gli piace la tastiera

Eric Schmidt usa smartphone BlackBerry

Nella vita non bisogna dare mai nulla per scontato o almeno così dovrebbe essere e di certo la scoperta fatta nel corso delle ultime ore ne è la conferma più evidente.

Eric Schmidt, l’ex CEO di Google, è stato avvistato, durante il suo intervento alla conferenza Activate in India, in possesso di uno smartphone BlackBerry (si, esatto, avere proprio capito bene!).

Chi si aspettava quindi che Eric Schmidt utilizzasse uno smartphone Android di ultima generazione e, perchè no, un bel device appartenente alla gamma Nexus, quella proprietaria di Google, si è sbagliato di grosso!

Interrogato sulla “stranezza”, se così si suol dire, Schmidt ha risposto semplicemente Mi piace la tastiera.

Google Glass brevetto domotica

Google Glass, utilizzarli per controllare gli oggetti di casa

Google Glass brevetto domotica

I Google Glass, oramai lo sappiamo, non potranno essere utilizzati dai consumatori prima del prossimo anno quando, appunto, gli occhiali per la realtà aumentata di Google faranno la loro comparsa sul mercato.

Frattanto, però, big G è al lavoro per cercare di offrire ai propri futuri clienti il maggior numero di features una volta che i tanto chiacchierati occhiali avranno fatto il loro debutto ufficiale.

Tra le varie funzionalità che andranno a caratterizzare i Google Glass e che abbiamo avuto modo di apprendere a più riprese qui su Geekissimo, gli occhiali per la realtà aumentata di big G saranno caratterizzati anche da alcune funzioni in grado di portare la domotica ad un livello tutto nuovo.

Google+: filtrare i risultati per visualizzare solo i post contenenti foto

Con l’arrivo del social network di Google, il settore è divenuto ancora più competitivo. Molte volte abbiamo evidenziato le statistiche che incoronano costantemente Facebook e Twitter, mentre Google Plus non riesce a scalare la vetta del successo.

Etichettato come “la città fantasma” (definizione che attualmente ha perso valore), il social firmato da Mountain View non preoccupa la creature di Mark Zuckerberg, ma la sua nascita ha sicuramente costretto gli avversari a rinnovarsi. Non a caso sono arrivate le liste di Facebook e, soprattutto, le gallerie fotografiche degli altri servizi hanno subito forti modifiche.

Google smart watch

Google è al lavoro su uno smart watch Android

Google smart watch

A quanto pare a pensare al lancio di uno smart watch non sono soltanto Apple, così come si vocifera da qualche tempo a questa parte, e Samsung, come confermato dagli stessi piani alti dell’azienda, ma, stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili, anche Google.

Ebbene si, dopo i Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata, e la Talking Shoe, la scarpa da ginnastica intelligente, parlante e capace di reagire ai movimenti dell’utente, big G è pronta a far discutere di sé con lo sviluppo di un orologio intelligente, un obiettivo questo che nel corso degli ultimi mesi sembra essere diventato una vera e propria mania per i colossi dell’IT.

Una fonte, naturalmente anonima ma molto vicina ai piani alti dell’azienda, ha infatti riferito alla redazione del Financial Times che anche Google è al lavoro su uno smart watch.

Il team scelto per la realizzazione dell’orologio intelligente non sarebbe però lo stesso dei Google Glass bensì quello di Android.

L’informazione in questione porta, in maniera inevitabile, a pensare che i tempi di sviluppo e di produzione del nuovo fantomatico super gadget possano essere nettamente inferiori a quelli dei Google Glass e che, ovviamente, lo smart watch di big G sarà soggetto ad una profonda integrazione con tutti gli altri device basati sul sistema operativo mobile del robottino verde.

CES 2014, YouTube presenterà il codec VP9 per lo streaming dei video 4K

YouTube, un miliardo di utenti mensili e canali a pagamento in arrivo

YouTube un miliardo di utenti al mese canali a pagamento

YouTube, il servizio adibito alla ricerca ed alla condivisione di video targato Google, continua a cavalcare la cresta dell’onda del successo: dopo aver raggiunto il miliardo di visualizzazioni su unico video, quello di Ganganm Style, da poche ore a questa parte è stato segnalato il raggiungimento di un miliardo di utenti unici al mese.

Snocciolando ulteriori cifre questo sta quindi a significare che circa il 14,7% della popolazione globale guarda un video su YouTube almeno una volta al mese e che se sulla Terra, stando ai dati di Wolfram Alpha, sono presenti ben 6,79 miliardi di individui la piattaforma di big G raggiunge quasi una persona su due presenti su internet.

Se YouTube fosse un paese potrebbe essere considerando, per la sua audience mensile, equivalente ad una decina di spettatori del Super Bowl, come il terzo più grande al mondo al seguito della Cina e dell’India.

Nel giro di 8 anni YouTube è quindi riuscito ad aggiudicarsi il titolo di punto di riferimento in rete, sopratutto grazie alla sua sempre maggiore accessibilità da device mobile e non è un caso, quindi, che l’incremento del numero degli utenti attivi si sia verificato sopratutto durante l’ultimo anno interessando la fascia d’utenza compresa tra i 18 e i 34 anni.

Amazon, in sviluppo due sistemi di pagamenti mobili

Anche Amazon è al lavoro su un servizio di streaming musicale

Amazon servizio musicale streaming

I colossi dell’IT stanno mostrando un sempre maggior grado di attenzione nei confronti di quella che, a quanto pare, sta andando a configurarsi come la nuova frontiera della musica digitale: lo streaming.

Infatti, al pari di Apple e di Google che, secondo le indiscrezioni, sarebbero intenzionate, rispettivamente, a rendere disponibile un proprio servizio di streaming musicale, anche Amazon, il colosso dell’e-commerce, sembrerebbe essere interessata al lancio di un qualcosa di analogo.

Stando infatti a quelle che sono le più recenti indiscrezioni l’azienda capitanata da Jeff Bezos avrebbe intenzione di lanciare un servizio di musica proprietario da proporre agli utenti sotto abbonamento e per farlo, naturalmente, avrebbe già avviato tutti i colloqui necessari con le etichette discografiche.

Google Keep lanciato ufficialmente: ecco le note targate Mountain View

Qualche giorno fa, forse per errore, Google ha mostrato per poco tempo un nuovo servizio che dovrebbe riuscire a spazzare parte del il malcontento generale causato dalla chiusura di Google Reader. Questa volta gli RSS non c’entrano nulla, ma come vi avevamo già detto on line era apparso Google Keep.

Apparsa e poi scomparsa, la nuova applicazione di Mountain View ha suscitato molta curiosità tra i fan ed anche tra gli avversari, ma nella serata di ieri il servizio è stato definitivamente svelato. Google Keep è arrivato non solo on line, ma anche su Google Play.

Istella, il nuovo motore di ricerca italiano: Tiscali sfida ancora Google!

L’Italia punta nuovamente a sfidare il colosso delle ricerche, Google. Tiscali, azienda tricolore, si era già immersa nella missione con successo, stiamo parlando della nascita di Ixe che nel 2000 fu assorbito dal motore firmato Mountain View. Dopo aver sborsato 10 milioni di dollari, forse una cifra anche bassa, Google ha potuto integrare il servizio facendolo divenire parte fondamentale del suo famoso algoritmo.

Google Maps montagne più alte del mondo

Street View, Google scala le montagne più alte del mondo

Google Maps montagne più alte del mondo

L’archivio fotografico di Google Maps si arricchisce di nuove e spettacolari immagini dedicate, questa volta, a tutti gli utenti che amano la montagna mettendo direttamente a portata di mano, o forse sarebbe meglio dire di click, il Monte Aconcagua in Sud America, il Kilimangiaro in Africa, il Monte Elbrus in Russia, e l’Everest in Nepal.

Google, così come sottolineato anche sul suo blog ufficiale, ha infatti portato tutta l’attrezzatura necessaria per realizzare gli scatti panoramici di alcune delle montagne più alte ed insidiose del mondo con l’unico obiettivo di rendere il tutto disponibile e facilmente accessibile ai propri utenti.

Se siete appassionati di montagna, è il vostro giorno fortunato. Da oggi potete infatti esplorare su Google Maps alcune delle vette più alte al mondo, tra cui l’Aconcagua (Sud America), il Kilimangiaro (Africa), il Monte Elbrus (Russia) e l’Everest Base Camp (Nepal). Queste montagne appartengono al gruppo di cime conosciute come le Seven Summits, le montagne più alte dei sette continenti. Grazie a Google Maps ora potrete godere del panorama di queste vette, senza correre alcun rischio.