Google accordo vicino Commissione Europea

Google, accordo raggiunto con gli editori francesi

Google accordo editori francesi

Le “incomprensioni” tra Google e l’editoria francese possono finalmente dirsi concluse poiché dopo mesi e mesi di scontri ed accuse reciproche big G è finalmente riuscito a trovare un accordo con la Francia .

Sulla falsariga dell’editoria belga il presidente francese Francois Hollande ha infatti siglato un accordo con Eric Schmidt, l’executive chairman di Google, mediante cui è stato messo un punto, si spera definitivo, alle polemiche degli ultimi tempi e grazie al quale l’editoria francese ha ora a propria disposizione ben 60 milioni di euro da investire.

Il nocciolo della questione verteva, prevalentemente, sulla distribuzione di notizie mediante Google News, un servizio particolarmente apprezzato dagli utenti dell’intero globo terrestre per avere accessoimmediato a notizie dell’ultim’ora.

Secondo gli editori transalpini il merito del successo di Google News, almeno per quanto riguarda il territorio francese, è in primis da attribuire ai quotidiani online ragion per cui big G avrebbe dovuto contribuire economicamente in tal senso.

Google intesa antitrust europa

Google, presentate le proposte all’antitrust europeo

Google intesa antitrust europa

Lo scorso mese Google aveva siglato un accordo con la Federal Trade Commission al fine di mettere un punto al procedimento legale che ha visto big G al centro di svariate indagini da parte dell’antitrust statunitense per accuse di abuso di posizione dominante, per l’attuazione di pratiche miranti a penalizzare la concorrenza e per l’applicazione di restrizioni imposte ad alcuni inserzionisti.

In Europa, però, le cose potrebbero andare in maniera differente, così come aveva lasciato intendere, giorni fa, il commissario Joaquin Almunia.

A tal proposito, nel corso delle ultime ore ci sono stati ulteriori sviluppi.

Stando a quanto emerso pare infatti che i vertici di Google hanno inviato a Bruxelles un pacchetto di proposte per siglare un “armistizio” con le autorità antitrust dell’Europa procedendo sulla falsariga di quanto già fatto in terra a stelle e strisce.

Google Street View Grand Canyon

Google Street View, ora anche il Grand Canyon è a portata di click

Google Street View Grand Canyon

Dopo aver recentemente reso disponibile l’Antartide e la Grande barriera corallina Google ha scelto di continuare a mandare avanti l’ambizioso e tanto amato progetto World Wonders Project permettendo agli utenti di esplorare il Grand Canyon semplicemente avendo a disposizione qualche minuto libero, una connessione ad internet ed un computer, uno smartphone o un tablet.

Da qualche ora a questa parte su Google Street View sono infatti disponibili fantastiche immagini panoramiche che coprono oltre 120 chilometri di sentieri e strade del Grand Canyon contribuendo a rendere la mappa di tale zona ancora più completa, precisa e facile da navigare come non era mai stato fatto sino a questo momento.

Armati di trekker, lo “zainetto” dal modico peso di 18 chili attrezzato con tecnologia Android e con un sistema fotografico a 15 lenti con il quale viene replicata la medesima tecnologia adottata per le Google Cars, i responsabili della divisione Maps hanno percorso a piedi, in lungo e in largo e resistendo agli sbazli di temperatura e a qualche crampo muscolare, l’intero terreno roccioso del Grand Canyon raccogliendo immagini di circa 10 mila scorci tra sentieri polverosi, dirupi scoscesi e paesaggi mozzafiato.

Google Maps Corea del Nord

La Corea del Nord è ora visibile su Google Maps

Google Maps Corea del Nord

A causa del regime profondamente autoritario che la governa la Corea del Nord è, praticamente da sempre, una tra le nazioni più inaccessibili presenti sul pianeta Terra.

Nonostante ciò il team di big G e, nello specifico, quello di Google Maps, è riuscito a portare online Pyongyang ed il resto del territorio della Corea del Nord.

Da alcune ore a questa parte, infatti, la Corea del Nord ha fatto il suo debutto ufficiale su Google Maps a cui, appunto, sono state aggiunte mappe dettagliate del paese asiatico mediante le quali è possibile individuare strade, ferrovie, scuole, ospedali, gli edifici governativi più importanti della zona ed anche le aree in cui opera la censura che risultano però ombreggiate da un colore marrone che va a distinguersi nettamente dallo sfondo di colore beige chiaro.

La novità è stata annunciata mediante la pubblicazione di un apposito post sul blog ufficiale di big G e segue la recente visita di Eric Schimidt nel paese asiatico.

CES 2014, YouTube presenterà il codec VP9 per lo streaming dei video 4K

YouTube sperimenterà la sottoscrizione dei canali a pagamento?

YouTube sottoscrizione canali a pagamento

Stando a quanto riportato da alcune fonti anonime ritenute affidabili Google ha per YouTube un nuovo progetto in cantiere che prevede la sperimentazione, a partire dalla prossima primavera, della sottoscrizione a pagamento per i singoli canali, una probabilità questa che era già stata accennata lo scorso anno dal CEO Salar Kamangar.

Al momento non è ancora chiaro quali tipologie di video potrebbero far parte dell’iniziativa ma stando ai primi rumors dovrebbe trattarsi di eventi live, tutorial e clip contenenti suggerimenti sul mondo finanziario e tra le prime realtà coinvolte nel progetto potrebbero figurare canali quali Machinima, Maker Studios e Fullscreen che attualmente contano milioni di iscritti e di visualizzaioni.

La mossa in questione, qualora effettiva, andrebbe a configurarsi come il tentativo, da parte di big G, di sottrarre quote di mercato alla tradizionale TV.

Google Q4 2012

Google, il 2012 è stato chiuso con un trimestre solido

Google Q4 2012

Nel corso delle ultime ore Google ha ufficializzato i risultati finanziari relativi all’ultimo trimestre del 2012 con cui ha spazzato via le più recenti ipotesi secondo cui il business di big G negli ultimi tempi era stato soggetto ad un ribasso.

Il colosso di Mountain View è infatti andato incontro ad una consistente crescita dei ricavi per un totale di ben 14,42 miliardi di dollari.

Anche l’utile netto è stato soggetto ad un interessante incremento con una crescita del 7% che espressa in dollari corrisponde a circa 2,80 miliardi.

Gli utili per azione, invece, si attestano a 10,65 dollari risultando quindi leggermente superiori rispetto a quanto era stato stimato tempo fa dagli analisti.

Sergey Brin Google Glass metropolitana New York

Sergey Brin, in metropolitana a New York con i Google Glass

Sergey Brin Google Glass metropolitana New York

I Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata che sono stati presentati da Google qualche mese fa, sono un progetto momentaneamente destinato ad essere vagliato soltanto dagli sviluppatori ma che entro tempi non esattamente remoti potrebbe vedere il suo rilascio ufficiale.

Tuttavia, se per noi comuni mortali i Google Glass sono ancora un prodotto del tutto inaccessibile per i piani alti di big G, ovviamente, le cose stanno in maniera molto diversa, così come testimonia la foto, visionabile anche all’inizio di questo post, che Noah Zerkin è riuscito a scattare a Sergey Brin nella metropolitana di New York e che ha poi provveduto immediatamente a condividere con il resto del mondo su Twitter.

Vestito in maniera decisamente casual, con tanto di berretto e barba incolta in bella vista per un risultato finale in perfetto stile Mission Impossible, il co-fondatore di Google, è stato fotografato sulla metropolitana della grande mela da un utente che non soltanto ha subito notato la presenza di Sergey Brin ma ha anche di quella dei Google Glass.

Google Yubikey password

Google, una chiavetta USB al posto delle password

Google Yubikey password

Nel tentativo (vano o meno sarà possibile scoprirlo soltanto con il tempo!) di mettere fine al problema della violazione delle password gli ingegneri di Google si stanno interrogano sui sistemi mediante cui riuscire a far fronte alla sempre maggiore inefficienza dei meccanismi di login tradizionali che vengono resi inutili da cracker.

A tal proposito, uno studio in via di pubblicazione sulla rivista IEEE Security & Privacy prende in considerazione alcune di queste alternative, la maggior parte delle quali apparentemente basate sull’adozione di oggetti “fisici” in sostituzione delle vecchie password.

Tra gli oggetti fisici presi in considerazioni è presente anche Yubikey, una mini chiavetta USB realizzata dall’azienda Yubico che contiene una scheda crittografata e che una volta collegata al computer permetterebbe l’accesso a tutti i servizi di Google senza alcun bisogno, da parte dell’utente, di immettere le proprie credenziali di accesso.

Google Glass brevetto tastiera laser

Google Glass, una tastiera virtuale a portata di mano

Google Glass brevetto tastiera laser

Nel corso delle ultime ore è stata scoperta in rete una nuova domanda di brevetto depositata da Google presso l’ufficio statunitense USPTO nella quale viene descritta l’applicazione di un innovativo sistema di controllo dedicato ai Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata made in Mountain View oramai prossimi a finire tra le mani degli sviluppatori.

Il sistema descritto nella domanda brevettuale è denomianto “Metodi e sistemi per un dispositivo di input virtuale” ed utilizza un proiettore ed una videocamera per proiettare una tastiera virtuale sul braccio o sulla mano di colui o colei che indossa i Google Glass.

In tal modo, quindi, Google vorrebbe proiettare una tastiera laser sul corpo dell’utente che indossa i Google Glass affinché l’immissione di input risulti comoda anche in situazioni che, invece, non lo sono.

Google Street View asino Botswana

Google Street View e l’equivoco dell’asino in Botswana

Google Street View asino Botswana

Pochi giorni fa hanno fatto la loro comparsa online alcuni screenshot prelevati direttamente da Google Street View che sin da subito hanno attirato l’attenzione dell’utenza dando vita ad un vero e prorpio giallo.

Ad inizio settimana un utente su Twitter ha infatti pubblicato il messaggio breve ma molto esplicativo “credo che un’auto di Street View abia investito un asino in Botswana” corredato di link al servizio in modo tale da permettere anche agli altri di poter constatare quanto dichiarato.

La questione ha subito suscitato l’interesse dell’utenza e in molti si sono immediatamente scagliati contro big G svalutando quindi la testi del don’t be evil.

Il team del gran colosso di Mountain View è però prontamente intervenuto sul sito web australiano News.com.au per poter fornire la propria versione dei fatti.

Windows Phone: dopo Google Maps, problemi anche per YouTube?

Microsoft e Google, i problemi non smettono di arrivare. Adesso sembra che anche Youtube non funzioni come dovrebbe, ma prima dobbiamo fare un passo indietro per farvi capire al meglio la situazione.

Recentemente abbiamo parlato dell’impossibilità di visualizzare le mappe di Google Maps tramite il browser degli smartphone Windows Phone. Microsoft ha accusato l’azienda avversaria di concorrenza sleale, ma secondo Mountain View, Internet Explorer 10 non offriva una buona esperienza di navigazione all’utente, per questo motivo aveva deciso di attivare un redirect che portava nuovamente alla homepage.

Classifica brevetti IFI CLAIMS Patents Service

Brevetti, IBM domina per il ventesimo anno di fila

Classifica brevetti IFI CLAIMS Patents Service

Durante le ultime ore IFI CLAIMS Patents Service ha pubblicato una classifica aggiornata relativa all’oramai trascorso 2012 sulle aziende che hanno presentato un maggior numero di nuove richieste di brevetti.

Ciò che ne è emerso è che Apple, nonostante le numerose critiche ricevute, sopratutto negli ultimi anni, a causa degli svariati brevetti d’ogni sorta che sono stati presentati, non va però ad assumere una posizione dominante rispetto alle altre aziende.

Soltanto due anni fa, infatti, Apple è riuscita a collocarsi tra le prime 50 aziende per numero di richieste e solo nel 2012 Cupertino ha raggiunto per la prima volta in assoluto la posizione numero 22 della classifica con 1136 richieste di brevetto presentate all’USPTO facendo quindi registrare un incremento di circa il 68% rispetto allo scorso anno.

Google, invece, dopo aver rafforzato enormemente il proprio portfolio brevettuale nel 2011 e nel 2012 in seguito all’acquisizione di Motorola Mobility, a quella di oltre 2000 brevetti da IBM e dopo aver preso parte al consorzio per l’acquisto della proprietà intellettuale di Kodak, va a collocarsi al posto numero 22 della classifica, esattamente un gradino sopra Apple.

Google investimento produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

Google investe 200 milioni di dollari per realizzare un parco eolico

Google investimento produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

Google ha effettuato un nuovo ed importante investimento ma questa volta non si tratta di un’acquisizione o di una esborso di denaro mirante al rendere immediatamente disponibili nuovi servizi bensì di una spesa fatta nell’ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Si tratta di una strada che il colosso di Mountain View percorre già da qualche anno a questa parte con diversi progetti in terra a stelle e strisce a cui si aggiunge quello più recente situato a Oldham Country, in Texas, per il quale big G ha scelto di investire ben 200 milioni di dollari.

La comunicazione è stata data mediante la pubblicazione di un apposito post sul blog ufficiale della società mediante il quale sono inoltre stati forniti alcune interessanti informazioni su quelle che sono le finalità dell’investimento.

Google permette di cercare e trovare contenuti di Drive, Plus e Gmail

Google, per Joaquin Almunia è abuso di posizione dominante

Google Joaquin Almunia abuso posizione dominante europa

Pur non essendo ancora arrivata la sentenza dell’antitrust Europa in merito a Google e alle accuse di abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca dagli uffici di Bruxelles iniziano a trapelare notizie.

Si tratta di dichiarazioni ufficiali per il Financial Times fatte da Joaquin Almunia in persona che vanno ad assumere una certa rilevanza poiché anticipano quella che potrebbe essere la conclusione delle indagini ancora in corso.

Stando a quanto emerso Google è in difetto e potrebbe quindi essere costretto a modificare le proprie SERP su imposizione delle autorità europee.

Per Almunia Google agisce in maniera non corretta deviando il traffico verso i propri servizi e nello specifico quelli di ricerca verticale con cui ha praticamente messo fuori gioco la concorrenza dalle posizioni più prestigiose di ranking.