Google lavora anche ad un set-top box basato su Android?

Google batte Oracle: Android non ha violato i brevetti Java

Google batte Oracle

La spinosa questione che, già da qualche tempo a questa parte, ha contrapposto Google ad Oracle in quanto accusata di aver sfruttato senza nessuna autorizzazione alcuni dei brevetti del colosso dei database per la realizzazione di Android ha avuto finalmente fine: il verdetto ha sancito la vittoria totale da parte di big G.

Già qualche giorno addietro era stato intravisto uno spiraglio di luce ma durante la penultima udienza la vittoria, seppur parziale, era stata ottenuta dalla società di Larry Ellison.

Nel corso delle ultime ore, invece, la giuria chiamata ad esprimersi in merito alla vicenda ha stabilito che Google non ha violato alcun brevetto di proprietà Oracle scagionando quindi il sistema operaativo mobile Android da tutte le varie ed eventuali accuse di plagio.

PDF Presenter, visualizzare i documenti PDF come presentazioni ed aggiungervi annotazioni

Uno tra i software maggiormente utilizzati per le creazione e la visualizzazione delle presentazioni è, senza alcun dubbio, PowerPoint che, così come ben saprà la maggior parte di voi appassionati lettori di Geekissimo, offre una gran quantità di feture per personalizzare ed organizzare al meglio la visualizzazione delle varie slide.

Per poter realizzare una presentazione è infatti necessario lavorare sulle slide ma utilizzando PDF Presenter è possibile ottenere lo stesso risultando servendosi però di documenti in formato PDF.

PDF Presenter, infatti, è un software totalmente gratuito, di natura open source ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows, Mac e Linux, previa installazione di Java, che consente di visualizzare i file in formato PDF come presentazioni così com’è possibile visualizzare le slide sfruttando il software parte integrante del pacchetto Office di Microsoft.

PhotoGrok, visualizzare foto ed altri tipi di file filtrandoli in base ai dati EXIF

Già altre volte, qui su Geekissimo, abbiamo parlato dei dati EXIF (Exchangeable Image File Format), vale a dire quell’insieme di informazioni, visualizzabili accendendo alla sezione Proprietà di foto ed immagini, brani musicali ed altre tipologie di file che sono stati importati da macchine fotografiche digitali, scanner etc., mediante le quali visualizzare dettagli specifici su quel dato file e le impostazioni impiegate per ottenerlo.

I dati EXIF possono essere visualizzati senza problemi accedendo alla sezione prorpietà di uno specifico file ma nel caso in cui risulti necessario operare su molteplici elementi l’esecuzione della procedura in questione potrebbe rivelarsi abbastanza scomoda.

Tenendo conto di quanto appena affermato quest’oggi, cari lettori di Geekissimo, andiamo a dare uno sguardo a PhotoGrok, un software totalmente gratuito, basato su Java e, di conseguenza, utilizzabile su Windows, su Mac e su Linux, che consente di visualizzare immagini ed altri tipi di file raggruppandoli in base ai relativi metadati e di agire su di essi a seconda del caso, il tutto agendo mediante un’accattivante interfaccia utente (ad inizio post è anche possibile visionarne uno screenshot illustrativo).

Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google ha violato il copyright di Oracle

Google Oracle

La sfida legale tra Google ed Oracle sembrerebbe essere giunta ad un punto cruciale poiché, stando a quanto dichiarato dalla Corte Federale di San Francisco, il gran colosso delle ricerche online sarebbe dalla parte del torto: il codice Oracle (Java) è stato effettivamente impiegato all’intero di Android.

Nonostante ciò quella di Oracle va tuttavia a configurarsi come una vittoria di Pirro poiché la giura non ha ancora saputo esprimersi in merito alla questione “fair use”, un dato questo che appare di fondamentale importanza per la risoluzione dell’intera questione.

Oracle, infatti, avrebbe dato l’impressione che l’acquisto della licenza non fosse necessario e non è quindi ancora chiaro se Google abbia utilizzato in maniera corretta il codice Oracle e 37 API o se se ne sia appropriata indebitamente.

Treeviz, analizzare l’utilizzo dello spazio sull’hard disk scegliendo tra 7 visualizzazioni differenti

Mantenere in ordine i file salvati sulla postazione multimediale in uso significa anche conoscere la posizione nella quale sono stati archiviati e per far ciò nel migliore dei modi è possibile appellarsi all’utilizzo di uno dei tanti software proposti qui su Geekissimo mediante cui conoscere lo spazio libero e quello occupato sul proprio hard disk.

Tutti i software proposti sino a questo momento, però, risultano abbastanza limitati per quanto concerne la modalità mediante cui è possibile visionare informazioni di questo tipo diversamente da Treeviz, la risorsa alla quale, quest’oggi, prestiamo attenzione.

Treeviz è un applicativo totalmente gratuito, basato su Java e, di conseguenza, utilizzabile su tutti i sistemi operativi su cui è installato JRE, che, una volta in uso, consente di analizzare l’utilizzo dello spazio libero e di quello occupato sull’hard disk permettendo però di visualizzare in differenti modalità i file e le cartelle archiviati.

Scontro tra Google e Oracle per API Java

Google VS Oracle: via al processo

Scontro tra Google e Oracle per API Java

Tra circa otto settimane sarà finalmente possibile venire a capo della faccenda che divide, oramai da diversi mesi a questa parte, Google ed Oracle poiché i rispettivi rappresentanti presenzieranno dinanzi la Corte federale di San Francisco relativamente alla spinosa questione delle API di Java.

La vicenda ha avuto inizio tempo addietro quando Oracle sporse denuncia nei confronti di Google per violazione della proprietà intellettuale legata al codice Java utilizzato nel TCK Dalvik del gran colosso delle ricerche in rete.

Oracle, in altri termini, ha ritenuto e ritiene tutt’ora che Google abbaia violato i brevetti Java comprati da Oracle durante il processo di acquisizione di Sun.

Grazie ad una successiva serie di interventi del giudice è stato poi possibile semplificare l’oggetto del procedimento legale mettendo in evidenza le accuse facenti riferimenti a cinque brevetti piuttosto che a sette, ovvero quelli originariamente chiamati in causa.

Apple, disponibile l’update per contrastare Flashback

Apple update Flashback

La patch annunciata e promessa da Apple relativamente al malware Flashback nella sua variante K è stata finalmente e prontamente rilasciata dalla ben nota azienda della mela moriscata proprio nel corso delle ultime ore per cui, a partire da questo momento, gli utenti Mac potranno continuare a servirsi di Java sulle proprie postazioni multimediale senza aver paura di poter incappare in eventuali pericoli.

La patch è stata resa disponibile, seppur in notevole ritardo rispetto a quanto fatto per Windows e Linux, mediante lo strumento Aggiorna Software o, ancora, servendosi della pagina di supporto Apple, e va a configurarsi proprio come un update, siglato come 1.6.0.31, relativo alla tecnologia realizzata da Oracle ponendo quindi rimedio alla falla mediante cui sono stati infettati la considerevole cifra di ben 600 mila Mac andando a bloccare la possibilità di eseguire codice dannoso così come nel caso del malware Flashback.K.

Apple, in arrivo il rimedio definitivo per Flashback

Apple Flashback.K

Se ne parla già da qualche tempo e nel corso degli ultimi giorni la minaccia Flashback nella sua variante Flashback.K è tornata a farsi sentire per gli utenti della mela morsicata più celebre al mondo colpendo ben oltre 600 mila Mac, un numero questo decisamente ben più vasto rispetto a quelli registrati in passato.

Essendo quello in questione un malware in grado di sfruttare una vulnerabilità di Java al fine di evitare che ulteriori utenti si ritrovassero ad avere a che fare con la tanto temuta minaccia Apple ha subito, o quasi, provveduto a rilasciare un apposito update.

Flashback.K, infettati oltre 600 mila Mac

Mac Flashback.K

Quella che nel corso delle ultime ore ha infettato oltre 600 mila Mac (la maggior parte dei quali negli Stati Uniti e soltanto lo 0,3% dei casi fa riferimento all’Italia) altro non è che una nuova variante del già ben conosciuto Flashback ma questa volta, a differenza delle precedenti, il malware agisce sfruttando una vulnerabilità Java (CVE-2012-0507) scoperta sui sistemi operativi della mela morsicata.

Si tratta, nel dettaglio, della variante denominata Flashback.K e a dare l’annuncio è stata la società di sicurezza informatica F-Secure mediante la pubblicazione di un apposito avviso.

Nella sua variate originaria il malware agisce andando a scaricare il suo materiale da siti web remoti generando poi una backdoor nel browser web dell’utente e mediante cui le informazioni vengono poi inviate a server remoti.

Flashback.K, ovvero il primo malware riuscito ad infettare una scala di utenti Mac decisamente vasta, invece, entra in azione sfruttando una vulnerabilità relativa a Java scoperta in tempi recenti andando ad infettare l’OS senza richiedere alcun tipo di intervento da parte dell’utente.

GloboNotes, creare e gestire post-it virtuali ed aggiungervi allegati

Esistono numerose applicazioni grazie alle quali creare post-it virtuali da “appiccicare” sul proprio desktop così come anche vi sono molteplici ragioni in base alle quali un dato utente dovrebbe scegliere un software piuttosto che un altro pur risultando appartenenti alla medesima categoria.

Proprio per tale motivo, quest’oggi, cari lettori di Geekissimo, andiamo a dare un’occhiata a GloboNotes, un altro software totalmente gratuito e portatile (quindi utilizzabile senza dover effettuare alcun tipo di installazione sulla postazione multimediale in uso) mediante cui creare e gestire post-it virtuali che potranno essere aggiunti al proprio desktop, così come illustrato nello screenshot d’esempio presente ad inizio post, ma che, a differenza delle molteplici altre risorse proposte sino a questo momento, risulta utilizzabile su qualsiasi sistema operativo poiché basato su Java.

Il software, nel dettaglio, una volta in uso, permette di impostare allarmi per ogni singola nota creata, allegare specifici file a ciscun post-it, di aggiungervi eventuali immagini e di visualizzare un’apposita calcolatrice incorporata per effettuare eventuali calcoli.

SharpShot, editare immagini in maniera semplice ed ottenendo ottimi risultati finali

Dando uno sguardo in rete è possibile incappare in una gran quantità di applicativi grazie ai quali editare immagini e foto in maniera più o meno professionale ma, purtroppo, riuscire a capire quali tra le risorse rese disponibili risulta più adatta alle proprie esigenze non è poi così semplice.

A tal proposito, qualora foste alla ricerca di un software mediante cui modificare e ritoccare immagini e foto che consenta di ottenere un ottimo risultato finale ma che, al contempo, risulti di semplice utilizzo ed adatto anche ai meno esperti in tal senso allora, sicuramente, SharpShot  va a configurarsi come la risorsa che fa al caso vostro.

DiskFerret Lite, analizzare lo spazio su disco e gestire file e cartelle agendo direttamente dal browser web

Nei giorni scorsi, così come anche in diverse altre occasioni, qui su Geekissimo abbiamo avuto modo di dare uno sguardo a diverse ed apposite risorse mediante cui analizzare lo spazio occupato dai file sull’hard disk e, eventualmente, procedere dunque all’attuazione di un processo di ottimizzazione.

Quest’oggi, proseguendo sulla medesima linea, torniamo a parlare di un applicativo analogo ai precedenti nelle funzioni ma sostanzialmente diverso da essi poiché utilizzabile direttamente all’intero del browser web.

Si, esatto cari lettori di Geekissimo, avete proprio capito bene, piuttosto che risultare accessibile, così come di consueto, mediante la propria scrivania virtuale, la risorsa alla quale quest’oggi prestiamo attenzione sfrutterà come finestra quella del proprio strumento di navigazione online predefinito.

BorderMaker, ridimensionare e decorare foto ed immagini in batch in soli 3 passaggi

Sono diverse le circostanze in cui potrebbe risultare necessario apportare piccole ma interessanti modifiche a foto ed immagini ma, purtroppo, a causa della manca della risorsa più adatta alla quale poter attingere o, molto più semplicemente, per carenza di quantità di tempo, un’operazione di questo tipo non risulta attuabile.

Tuttavia, qualora i due fattori prevalenti fossero proprio quelli appena accennati e nel caso in cui si desiderasse porre rimedio ad una situazione del genere, allora, cari appassionati lettori di Geekissimo, non disperate: BorderMaker costituisce senz’altro la risorsa più adatta alle vostre esigenze!

Si tratta infatti di un’applicazione completamente gratuita sviluppata in Java e, di conseguenza, utilizzabile senza alcun problema su OS Windows, Mac e Linux che, mediante una praticissima interfaccia utente, permetterà dunque di ridimensionare e decorare molteplici foto ed immagini simultaneamente, il tutto in soli tre semplici passaggi ed offrendo un vasto assortimento di opzioni.

Per potersi servire delle fattezze di BorderMaker tutto ciò che l’utente dovrà fare non sarà altro che specificare la cartella contente le immagini sulle quali si desidera agire e dalla quale sarà inoltre estratta un’anteprima in modo tale da poter visionare rapidamente le modifiche apportate in batch.

SteadyCrypt, cifrare e decifrare i propri dati in modo semplice ma estremamente sicuro

Per la gioia di tutti gli appassionati utilizzatori delle risorse mediante cui incrementare il proprio livello di sicurezza al PC e, nello specifico, quello di file e cartelle, quest’oggi, cari lettori di Geekissimo, andiamo a dare uno sguardo ad un ulteriore ed interessantissimo applicativo esattamente adibito a tale scopo che, considerandone le fattezze, sarà sicuramente in grado di soddisfare le esigenze di un ampio numero di utenti.

La risorsa in questione, senza far troppi giri di parole, è SteadyCrypt, un applicativo completamente gratuito, di natura open source e basato su Java, il che lo rende utilizzabile su qualsiasi OS, a patto, ovviamente, che sia installato JRE, che, in moto tanto semplice quanto, al tempo stesso, efficiente, offre la possibilità di creare appositi contenitori crittografati nei quali includere file e cartelle onde evitare che possano essere soggetti ad accessi non autorizzati.