Google guarda ai i robot con Andy Rubin

Google guarda ai robot con Andy Rubin

Google guarda ai i robot con Andy Rubin

A marzo dell’anno corrente Andy Rubin disse addio alla divisione Android di Google in modo tale da potersi dedicare ad altri progetti.

Al momento dell’annuncio della decisione presa non vennero comunicati ulteriori dettagli. I rumor, però, suggerivano che la scelta fatta avrebbe portato l’uomo di big G fondatore di Android a diventare una delle figure centrali degli X Lab di Google.

A distanza di mesi appare ora abbastanza chiara la natura del nuovo impegno. Con un apposito post condiviso su Google+ Larry page ha infatti posto all’attenzione degli utenti un articolo pubblicato sul New York Times che spazza via ogni dubbio circa il nuovo impegno di Rubin ed il futuro di big G: i robot.

Sono felice per il prossimo progetto di Andy Rubin. La sua ultima scommessa, Android, è nata come un’idea folle finendo col mettere un supercomputer in tasca a centinaia di milioni di persone. Siamo ancora all’inizio di questo nuovo cammino, ma non vedo l’ora di vedere cosa accadrà.

Google, trimestrale migliore del previsto ed accenni di smartwatch

Google, trimestrale migliore del previsto ed accenni di smartwatch

Google, trimestrale migliore del previsto ed accenni di smartwatch

Nel corso dell’ultima conference call con gli investitori Google ha annunciato i risultati finanziari relativi al terzo trimestre del 2013.

Il CEO del colosso di Mountain View, Larry Page, ha infatti svelato utili in crescita ed un fatturato ben migliore del previsto ed ha inoltre colto l’occasione per parlare delle prossime tecnologie che la sua azienda introdurrà soffermandosi in maniera particolare sui Google Glass e sul tanto chiacchierato smartwatch.

Page ha infatti dichiarato che “Google ha registrato un altro grande trimestre con 14,89 miliardi di dollari di fatturato e grandi proregssi nei prodotti” aggiungendo inoltre “siamo vicini al raggiungimento del nostro obiettivo di una bellissima, semplice e intuitiva esperienza indipendente dal dispositivo“.

Nel dettaglio, il fatturato per il trimestre terminato lo scorso 30 settembre ha visto un incremento di circa il 12% rispetto al periodo precedente, l’utile per azione, invece, è risultato pari al 10,74% dollari rispetto ai 10,34 previsti.

Google Glass e privacy, le autorità garanti chiedono delucidazioni

Google Glass e privacy, le autorità garanti chiedono delucidazioni

Google Glass e privacy, le autorità garanti chiedono delucidazioni

I Google Glass, uno tra i dispositivi più desiderati e chiacchierati degli ultimi mesi, faranno la loro comparsa sul mercato entro il primo trimestre del prossimo anno. Prima che la commercializzazione degli occhialini di big G venga avviata è però necessario far luce sugli eventuali rischi per la privacy che potrebbero derivare dal loro utilizzo.

A far tale richiesta sono state le autorità garanti di tutto il mondo mediante un’apposita lettera spedita direttamente a Larry Page e nella quale il CEO viene sollecitato ad avviare immediatamente un confronto apposito per fornire chiarimenti sulla questione.

La principale preoccupazione delle autorità è data dalle applicazioni che sfrutteranno le tecnologie di riconoscimento facciale.

Quali informazioni raccoglie Google attraverso i “Glass”, i famosi occhiali a realtà aumentata? Con chi le condivide? Come intende utilizzarle? Come viene garantito il rispetto delle legislazioni sulla privacy? Come pensa Google di risolvere il problematico aspetto della raccolta di informazioni di persone che, a loro insaputa, vengono “riprese” e “registrate” tramite i Glass.

Larry Page, l’afonia è stata causata da una paralisi alle corde vocali

larry Page paralisi corde vocali

La notizia, data mesi fa, della forte afonia di Larry Page, il CEO di Google, aveva fatto chiacchierare parecchio la rete, e non solo.

In molti, infatti, avevano pensato che potesse esserci sotto qualcosa di ben più grave, qualcosa che andasse ben oltre il completo abbassamento di voce.

Quella dell’ad di Google è però una storia a lieto fine e a proclamarlo è lo stesso Larry Page che a distanza di un anno circa è tornato a discutere della cosa spiegando, per filo e per segno, cos’è realmente accaduto.

Con un post su Google+ Larry Page ha infatti dichiarato che quel con cui si è ritrovato a dover fare i conti è stata una paralisi della corde vocali, un problema che ha avuto origine 14 anni fa con un brutto raffreddore e con una fastidiosa raucedine.

Nexus 5 LG

Google, il prossimo Nexus potrebbe essere realizzato da LG

Nexus 5 LG

Il Nexus 4, che a breve arriverà anche in Italia, è senza alcun dubbio il prodotto più importante della partnership tra Google ed LG ma a quanto pare i due colossi non hanno intenzione di fermarsi e nel corso dei prossimi mesi potrebbe essere immesso sul mercato un nuovo ed interessante smartphone frutto della medesima collaborazione.

A suggerire tale ipotesi è il Korea Times secondo cui Larry Page, l’amministratore delegato di Google, in occasione di una visita in Corea del Sud ha avuto modo di discutere con i piani alti di Samsung e di LG.

Con LG e in particolar modo con Koo Bon-joon, AD dell’azienda, Page si sarebbe intrattenuto per più di un ora.

Google Glass e privacy, le autorità garanti chiedono delucidazioni

Larry Page, i Google Glass eseguono una versione modificata di Android

Google Glass android versione modificata

Alcuni giorni fa Google ha ufficializzato le specifiche tecniche dei tanto chiacchierati quanto attesi Google Glass.

Alcune delle caratteristiche degli occhiali per la realtà aumentata di big G erano cosa nota già da qualche tempo a questa parte poichè suggerite dai sempre più frequenti ed insistenti rumors, altre, invece, sono state svelate di punto in bianco dal colosso di Mountain View.

Tra i diversi dettagli forniti da Google non erano però state date molte informazioni in merito al sistema operativo impiegato per gli occhiali.

A rendere nota la cosa e a fornire interessanti info in tal senso è stato però Larry Page in persona durante la conferenza con gli analisti per commentare la trimestrale di Google.

Andy Rubin lascia Android

Google, Andy Rubin lascia Android

Andy Rubin lascia Android

Andy Rubin, l’uomo di big G fondatore di Android nonché colui che ha fatto dell’OS mobile del robottino verde uno tra i più diffusi al mondo, ha detto addio alla divisione della celebre piattaforma.

Non si tratta di un pettegolezzo delle malelingue né di una scottante indiscrezione bensì di una notizia ufficiale data, proprio nel corso delle ultime ore, mediante la pubblicazione di un apposito post, firmato Larry Page, sul blog di Google.

Nel post Page parla dei traguardi raggiunti da Android per mano di Rubin, quali oltre 60 partnership con i produttori in tutto il mondo, più di 750 milioni di dispositivi attivati (1,35 milioni al giorno) e 25 miliardi di applicazioni scaricate da Google Play, aggiungendo inoltre che, avendo superato gli obiettivi più folli ed ambiziosi sognati per il celebre OS mobile, Andy ha deciso che è giunto il momento di passare il testimone dando inizio ad un nuovo capitolo della storia di big G.

Google Q4 2012

Google, il 2012 è stato chiuso con un trimestre solido

Google Q4 2012

Nel corso delle ultime ore Google ha ufficializzato i risultati finanziari relativi all’ultimo trimestre del 2012 con cui ha spazzato via le più recenti ipotesi secondo cui il business di big G negli ultimi tempi era stato soggetto ad un ribasso.

Il colosso di Mountain View è infatti andato incontro ad una consistente crescita dei ricavi per un totale di ben 14,42 miliardi di dollari.

Anche l’utile netto è stato soggetto ad un interessante incremento con una crescita del 7% che espressa in dollari corrisponde a circa 2,80 miliardi.

Gli utili per azione, invece, si attestano a 10,65 dollari risultando quindi leggermente superiori rispetto a quanto era stato stimato tempo fa dagli analisti.

Larry page contro Facebook: “sta facendo un pessimo lavoro”

Nel corso di un’intervista rilasciata a Wired, il co-fondatore di Google Larry Page ha lanciato una bella frecciatina (per non dire frecciatona) a Mark Zuckerberg dicendo che Facebook sta facendo un pessimo lavoro con i suoi prodotti. Quali siano questi prodotti, però, Page non l’ha precisato. Ha preferito piuttosto concentrarsi su Google+ e sul fatto che – al contrario di Facebook – Google sta facendo un “buon lavoro” con il suo social network introducendo molti elementi innovativi e curando con attenzione la sua utenza.

Larry Page intervista Fortune

Larry Page, il rapporto con Apple e la situazione presente e futura di Google

Larry Page intervista Fortune

Fortune ha pubblicato, proprio durante le ultime ore, una lunga ed interessante intervista a Larry Page nella quale il CEO di big G ha risposto su diverse tematiche, sia attuali sia future.

Tra i tanti punti importanti che sono stati affrontati è emerso il confronto tra Google ed Apple, prima partner ed ora concorrenti.

Nel rispondere alle domande Page ha comunque manutenuto toni abbastanza pacati discutendo in generale e cercando di non spingersi troppo oltre nel dire la sua.

In merito al rapporto con Apple Page ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le grandi aziende, una pratica questa che qualora messa in atto in maniera efficace è in grado di portare non pochi vantaggi agli utenti.

Google, la trimestrale pubblicata per errore ed il fulmineo crollo in borsa

Google errore conti controllo in borsa

Quanto verificatosi nel corso delle ultime ore è stato un evento tutt’altro che piacevole per gli azionisti Google: il gran colosso di Moutain View, infatti, ha pubblicato in anticipo, quando ancora i mercati erano aperti, dei conti trimestrali tutt’altro che entusiasmanti caratterizzati da utili in calo e ricavi molto al di sotto delle attese.

Lo “scivolone” ha causato, inevitabilmente, un immediato crollo del titolo in Borsa che ha chiuso a -8,01% a 695,00 dollari e ha proseguito in calo nelle contrattazioni after-hour.

Il rilascio dei risultati, che solitamente avviene a trattative concluse, è stato effettuato in anticipo poiché, così come spiegato qualche ora dopo, la procedura è stata effettuata senza le debite autorizzazioni.

Il documento, infatti, doveva ancora essere definito nei dettagli e mancavano le dichiarazioni ufficiali da aggiungere firmate dal CEO.

Larry Page Zeitgeist Americas

Larry Page torna a parlare in pubblico

Larry Page Zeitgeist Americas

Dopo diverse settimane dall’annuncio dato da Eric Schmidt in merito alla presunta afonia di Larry Page l’ad di Google è tornato a “dar voce” alla sua azienda.

Nel corso dell’ultima edizione della conferenze Zeitgeist Americas in Arizona dedicata ai vari partner di Google, Larry Page è intervenuto parlando senza sosta per circa 40 minuti e ponendo l’accento sui cosiddetti “temi caldi” dell’anno relativi, appunto, a big G cercando di rassicurare il più possibile gli investitori.

Durante questi lunghi 40 minuti, Page, seppur con voce debole e dal tono abbastanza basso, ha avuto modo di discutere delle recenti indiscrezioni in base alle quali i membri della Federal Trade Commission sono pronti a dare il via ad un’indagine antitrust a causa di un presunto abuso di posizione dominante nel mercato del search a livello globale, una questione questa in merito alla quale l’ad ha dichiarato che Google, qualora necessario, collaborerà pienamente fiduciosa di quanto fatto sino a questo momento.

Google intesa antitrust europa

UE, Google ha 4 mesi per modificare la sua privacy policy

Google ultimatum UE privacy policy

Un paio di giorni fa si era iniziato a discutere nuovamente circa quelle che potrebbero essere state le evoluzioni relativamente alla questione Google, privacy policy rinnovata e decisioni e considerazioni dell’UE.

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore la ben nota azienda di Mountain View, a seguito delle indagini del CNIL, è stata invitata dalla Commissione Europea a rettificare la propria privacy policy al fine di tutelare nel miglior modo possibile la privacy degli uetnti.

Nello specifico è stata inviata una lettera a Larry Page firmata dai garanti europei ed in cui sono presenti 12 punti dettagliati miranti a pilotare le modifiche che Google dovrà applicare alla sua privacy policy.

Nella lettera a Google viene chiesto di sviluppare notifiche informative sulla privacy su tre livelli, di sviluppare presentazioni interattive per poter esplorare facilmente i contenuti della privacy, di aggiungere ino più dettagliate in merito all’utilizzo dei dati con impatto significativo sugli utenti, di rendere accessibile i dati da mobile e di assicurarsi che gli utenti passivi vengano correttamente informati.

Apple e Google, diplomazie al lavoro per evitare una nuova patent war?

Dopo il verdetto di San Jose che ha sancito il risarcimento di oltre un miliardo di dollari ad Apple da parte di Samsung, da più parti si è temuto che il colosso di Cupertino volesse alzare il tiro e puntare ad un bersaglio (ancora) più grosso: Google.
Android è la principale spina nel fianco di iOS ed una nuova guerra dei brevetti, con conseguente vittoria per l’azienda fondata da Steve Jobs, avrebbe consegnato ad Apple l’aura di prima della classe che deve combattere contro l’esercito dei cloni. Ma a quanto pare – per fortuna aggiungiamo noi – le cose non andranno così.