Windows 8, vendute oltre 200 milioni di licenze in 15 mesi

Windows 8, vendute oltre 200 milioni di licenze in 15 mesi

Nel corso della Goldman Sachs Technology & Internet Conference Tami Reller, il Vice Presidente della divisione Marketing di Microsoft, ha comunicato agli astanti i dati ufficiali sulle vendite di Windows 8. Il mistero, se così può essere chiamato, finalmente è stato svelato: in 15 mesi sono state vendute oltre 200 milioni di licenze.

Per quanto importante possa essere tale cifra la situazione per Windows 8, allo stato attuale delle cose, non è esattmente positiva. Non è poi così diffiicle intuirlo se al dato in questione si somma quello precedente risalente a maggio 2013 e se si confrontano le vendite del nuovo OS con quelle dell’oramai superato ma comunque glorioso Windows 7 (in 12 mesi sono state vendute 240 milioni di licenze mentre in 15 mesi 300 milioni).

Windows Phone batte i feature phone e ruba utenti ad Android

Windows Phone 8, il costo delle licenze e Nokia sono un problema

Windows Phone 8 costo licenze nokia problema

Quando Windows Phone 8 venne annunciato ufficialmente i partner della redmondiana che avevano scelto di lanciare nuovi smartphone basati sul sistema operativo mobile di casa Microsoft erano quattro, quali Nokia, Samsung, HTC e Huawei.

Con il passare dei mesi, però, qualcosa è andato storto. Il numero dei produttori rimasti in gioco è lo stesso e coloro che si erano inizialmente dichiarati disponibili ad abbracciare il nuovo OS hanno invece abbandonato la piattaforma.

Infatti, durante gli ultimi mesi sono stati presentati nuovi smartphone basati su Windows Phone 8 soltanto da Nokia. Samsung, HTC e Huawei hanno invece preferito dedicarsi ad altro.

Stando alle più recenti indiscrezioni provenienti da fonti industriali il motivo di questo “disinteresse” sarebbe da ricercare in primis nell’eccessivo costo delle licenze e in secondo luogo nel monopolio di Nokia.

Android indagine UE

Google, Android nel mirino della Commissione Europea

Android indagine UE

Per l’ennesima volta Google ha attirato l’attenzione della Commissione Europa ma in questo caso a far discutere è Android ed il relativo ecosistema.

L’antitrust UE ha infatti preso in considerazione l’ipotesi di dare il via ad una nuova indagine mirante ad appurare l’esistenza o meno di eventuali comportamenti scorretti tenuti da Mountain View nel tentativo di favorire la diffusione della celebre piattaforma mobile del robottino verde.

La questione pare sia iniziata ad aprile dell’anno corrente quando, appunto, alcuni concorrenti, tra cui anche Microsoft e Nokia, hanno sporto accuse formali rivolgendosi all’UE nel tentativo di fare maggiore chiarezza in merito a quello che hanno definito come “un metodo ingannevole di avvantaggiare alcune applicazioni di importanza chiave per Google nel 70% degli smartphone distribuiti oggi“.

Microsoft riduzione costi licenza Windows RT incremento vendite tablet

Windows RT, Microsoft potrebbe ridurre il costo della licenza

Microsoft riduzione costi licenza Windows RT incremento vendite tablet

Per cercare di convincere i produttori ad incrementare il numero di tablet Windows attualmente in commercio Microsoft ha fatto sapere che provvederà a ridurre i costi di licenza di Windows RT per le “tavolette” di piccole dimensioni.

Stando infatti a quanto emerso nel corso delle ultime ore Microsoft avrebbe trovato un accordo con gli OEM per incrementare l’offerta dei dispositivi basati su Windows RT e per dare slancio al suo sistema operativo che a circa sette mesi dall’immissione sul mercato ha riscosso un interesse decisamente limitato tra i produttori e di conseguenza anche tra l’utenza.

I produttori, infatti, non hanno creduto nel sistema operativo di casa Redmond puntando su Windows 8 e non c’è dunque da sorprendersi del fatto che nei negozi principalmente è possibile trovare il Surface RT.

Oltre al Surface RT sono però presenti sul mercato anche il VivoTab RT di ASUS e l’Ativ Tab di Samsung, disponibile soltanto in alcuni paesi poiché il produttore ha deciso di ritirarlo dal mercato.

Windows 8, vendute 100 milioni di licenze

Windows 8 100 milioni licenze vendute

Con le recenti informazioni diramate da Microsoft il giallo, per così dire, sul numero complessivo di licenze vendute di Windows 8 si fa decisamente meno fitto.

Stando infatti a quanto emerso nel corso delle ultime ore la redmondiana ha venduto oltre 100 milioni di licenze di Windows 8, una cifra questa che risulta ben superiore ai 60 milioni di gennaio.

Snocciolando ulteriori cifre, Tami Reller, il direttore finanziario della divisione Windows, fa sapere che sono circa 2400 i dispositivi Windows 8 e Windows RT certificati fino a oggi, oltre 250 milioni le persone che usano SkyDrive, 400 milioni gli account attivi su Outlook.com e più di 700 milioni di account attivi Microsoft.

Reller ha inoltre dichiarato che gli utenti nel giro di sei mesi hanno scaricato più di 250 milioni di app dal Windows Store, che il numero delle applicazioni presenti nel negozio virtuale è cresciuto di ben sei volte dal momento del debutto e che circa il 90% di tali app sono state scaricate almeno una volta al mese.

Microsoft risultati fiscali terzo trimestre 2013

Trimestrale Microsoft, mistero sul numero di licenze Windows 8 vendute

Microsoft risultati fiscali terzo trimestre 2013

Nel corso delle ultime ore Microsoft ha comunicato ufficialmente i risultati del terzo trimestre fiscale 2013 da cui si evince chiaramente che nonostante la forte crisi del mercato computer la redmondiana è stata soggetta ad un importante incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nel dettaglio, il fatturato registrato nel terzo trimestre 2013 è risultato pari a 20,49 miliardi di dollari mentre l’utile operativo e quello netto sono stati pari, rispettivamente, a 7,61 miliardi di dollari e 6,06 miliardi di dollari.

La divisione Windows ha registrato un fatturato di 5,7 miliardi di dollari ma se viene presa in considerazione l’offerta per l’upgrade a Windows 8 il dato è rimasto praticamente invariato rispetto allo scorso anno.

La divisione Business, vale a dire quella che comprende Office, ha invece fatto registrare un fatturato pari a ben 6,1 miliardi di dollari.

Microsoft permette di trasferire la licenza di Office 2013

Office 2013: Microsoft fa dietrofront, la licenza diventa trasferibile

Microsoft permette di trasferire la licenza di Office 2013

Con il lancio della versione 2013 di Office la redmondiana aveva apportato alcune modifiche ai termini di contratto della sua suite d’ufficio comunicando che tutte le copie retail della stessa risultano indissolubilmente legate al computer su cui vengono installate la prima volta.

La scelta fatta da Microsoft ha sin da subito creato malumori tra gli utenti praticamente costretti, nella maggior parte dei casi, all’acquisto di Office 365 utilizzabile invece su un massimo di 5 PC o Mac e sugli smartphone e sui tablet specificati.

Nel corso delle ultime ore, però, qualcosa è cambiato: Microsoft ha fatto dietrofront.

La EULA di Office, infatti, è stata aggiornata ed ora permette il trasferimento della licenza ogni 90 giorni.

Microsoft Office, problemi di licenze e di trasferibilità

Microsoft Office 2013 problema trasferibilità licenze

Chi sceglie di acquistare Office 2013 dovrà essere ben consapevole del fatto che non sarà più possibile cambiare PC poiché, in tal caso, la licenza della suite d’ufficio risulterà invalidata.

È esattamente questo quanto è stato possibile apprendere in seguito alla pubblicazione dei termini di contratto relativi alla versione 2013 di Office nei quali, appunto, viene specificato che tutte le copie retail di Office 2013 sono indissolubilmente legate al computer su cui vengono installate la prima volta.

La licenza software viene ceduta in modo definitivo al computer con licenza. I componenti del software vengono concessi in licenza come singolo prodotto. Il licenziatario non potrà separare o virtualizzare i componenti e installarli su computer diversi.

Diversamente dalle precedenti versioni della gloriosa suite d’ufficio per le quali era sufficiente disattivare la licenza sul vecchio computer ed attivarla su quello nuovo la versione 2013 di Office impedisce di eseguire l’operazione in questione.

MyKeyFinder, trovare e visualizzare i seriali dei software in uso su Windows

La maggior parte dei programmi a pagamento disponibili per i sistemi operativi Windows richiedono, durante la fase di installazione e nella maggior parte dei casi, l’immissione della relativa chiave di licenza, del numero di serie o che dir si voglia in modo tale da potersene servire senza problemi e, sopratutto, senza limitazioni.

Tali dati, però, dopo aver completato il processo di installazione, potrebbero non essere più visibili all’utente il che potrebbe risultare particolarmente problematico nel caso in cui si desideri reinstallare quel dato applicativo e non si ha altro modo di reperire il codice precedentemente immesso.

Per poter far fronte al verificarsi di una situazione di questo tipo è però possibile utilizzare MyKeyFinder.

Questo software è gratuito (eventualmente è disponibile anche una versione a pagamento libera da annunci pubblicitari), può essere utilizzato senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows e una volta avviato permette di visualizzare in chiaro le chiavi di licenza di tutte le varie applicazioni installate sull’OS, incluso il pacchetto Office.

Patent troll studio università Boston

Patent troll: negli USA costa 29 miliardi di dollari all’anno

Patent troll studio università Boston

Sul fatto che il “patent trolling” fosse fastidioso ed insidioso vi erano ben pochi dubbi, così come anche che fosse particolarmente dispendioso per il sistema e per le aziende ma che costasse anche agli altri operatori del settore restava, sino a qualche ora addietro, soltanto una supposizione confermata adesso dal recente studio condotto dall’Università di Boston che ha interessato un totale di 82 hardware e software vendor.

Innanzitutto, per chi non lo sapesse, con il termine “patent troll” si è soliti indicare, con connotazione negativa, una società che acquista licenze e brevetti ma che non li impiega per offrire servizi o, ancora, per la produzione di beni senza quindi contribuire al processo di ricerca e sviluppo così come le altre società, università o enti.

Ora, tenendo conto di ciò, stando a quanto emerso dallo studio condotto dall’Università di Boston le denunce di patent troll avrebbero coinvolto, almeno sino a questo momento, ben 2.150 differenti aziende per un totale di più di 5.800 processi.

Scopri chi copia i tuoi contenuti nel web con Plagium

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Se avvertite la necessità di cercare sul web chi copia i contenuti del vostro blog oppure ha copiato parti di testi scritti da voi senza il vostro consenso, potrete usare Plagium, un tool in grado di cercare plagi, di contenuti testuali, all’interno della rete ed identificare, così, chi ha commesso questa grave azione senza alcun permesso da parte dell’autore originale.

Per utilizzare questo servizio vi basterà inserire uno scritto all’interno della casella di testo per permette al motore di scovare gli eventuali plagi presenti sulla rete. Per analisi più generiche vi basterà inserire il link della pagina che volete monitorare per ricevere il sunto dei contenuti che potrebbero essere stati copiati da altri siti web.

Nel caso vengano scovati documenti copiati, il sito creerà una lista di questi testi, comprensivi di url, date di aggiornamento e grado di similitudine tra i 2 contenuti. Inoltre vi restituirà un grafico contenente una timeline dinamica per identificare se i contenuti che appaiono copiati non siano stati pubblicati prima del vostro originale.

The Plagiarism Checker, scopri chi ha rubato i tuoi contributi!

The Plagiarism Checker

Nei momenti più disparati, ci capita di comporre delle opere frutto della nostra grande fantasia. Come ogni utente di internet che si rispetti, terminata l’opera, non vediamo l’ora di caricarla sulla rete. Pochi click e il nostro contributo farà il giro del mondo.

Internet è però, purtroppo, una realtà nella quale molto spesso ciò che noi produciamo può venire copiato, e può essere attribuito, da persone poco oneste, ad autori che in realtà non hanno composto questi testi, a prescindere dal loro genere.

E’ bene quindi controllare, verificare, se quello che scriviamo diventa opera altrui. A tal uopo, possiamo utilizzare un ottimo servizio online sviluppato dall’Università del Maryland, The Plagiarism Checker.

Nell’era dell’eBook… la libreria non è più nostra

Libreria

I colleghi di BoingBoing e di Gizmodo durante gli ultimi giorni hanno discusso della proprietà “fisica” degli eBook, i libri elettronici che se da noi non sono ancora diffusissimi, sicuramente negli ultimi mesi stanno spopolando negli Stati Uniti, grazie anche ad alcuni lettori come Kindle e Sony Reader. In pratica, ci si chiede, perché i grandi negozi online da cui si acquistano questi eBook danno agli utenti le licenze invece di vendere interamente i libri?

In effetti, se ci pensiamo un attimo, i libri “normali” che compriamo in libreria possono essere prestati, rivenduti, regalati… In questo caso, invece, per proteggere la proprietà intellettuale le grandi società editoriali rendono vietata la copia o il prestito a un’altra persona.