Skype versione finale Windows Phone

Skype approda in versione finale su Windows Phone, al momento non convince

Skype versione finale Windows Phone

Se ne era già iniziato a parlare qualche tempo addietro ma sino a pochi giorni fa l’unico modo mediante cui era possibile servirsene era sfruttando la versione beta: si tratta dell’app di Skype per Windows Phone che, nel corso delle ultime ore, è stata rilasciata sotto forma di relase finale e, sopratutto, non più “potenzialmente” instabile così come la precedente.

Nel dettaglio, conseguenzialmente al completamento del processo di acquisizione di Skype da parte di Microsoft la prima beta del ben noto client VoIP è stata presentata durante le scorse settimane portando quest’ultimo per la prima volta sui device dotati di Window Phone.

La versione iniziale di Skype per Windows Phone si è poi rivelata una parziale delusione a causa delle molteplici lacune riscontrate nel suo utilizzo risultando inoltre comprensiva di meno opzioni e funzionalità rispetto a quelle che, invece, venivano e vengono tutt’ora offerte su device iOS ed Android.

Skype Microsoft web app

Skype: Microsoft vuole sviluppare una web app

Skype Microsoft web app

Sul sito ufficiale Microsoft Careers è apparso, nel corso delle ultime ore, un annuncio di lavoro particolarmente interessante non tanto per la figura professionale ricercata dal team redmondiano quanto per il messaggio pubblicato che annuncia, senza mezzi termini, imminenti novità relativamente a Skype che, ricordiamo, è stata recentemente acquisita da Microsoft.

Infatti, collegandosi alla sezione del sito adibita alla pubblicazione degli annunci si legge: “Il team business di Skype è alla ricerca di sviluppatori appassionati, disposti a lavorare in gruppo e motivati che possano aiutarci a portare l’esperienza Skype sul Web. Avrete la possibilità di integrare le attuali soluzioni Skype al Web con il supporto dei servizi backend costruiti da zero con le ultime tecnologie Microsoft”.

Quindi, in altri termini, qualcosa di nuovo bolle in pentola e quel qualcosa altro non è che una web app di Skype o, almeno, così dovrebbe essere.

Microsoft sventa il blocco delle vendite in Germania e si accorda con Motorola

Ad essere al centro delle oramai frequentissime diatribe brevettuali non sono soltanto Samsung ed Apple ma, negli ultimi tempi, anche il duo Microsoft-Motorola sembrerebbe essere sempre più presente in tal senso, così come nel caso della vicenda facente riferimento allo standard H.264 che, però, stranamente, pare essersi conclusa in maniera positiva, almeno per il momento, per entrambe le parti coinvolte.

Il gran colosso redmondiano, infatti, è riuscito a sventare, seppur soltanto per il momento, l’ingiunzione chiesta da Motorola relativamente alla vendita dei prodotti Microsoft in Germania.

Tenendo conto di ciò Motorola otterrà un risarcimento corrispondente a ben 100 milioni di dollari derivante dalla licenza che Microsoft prenderà su brevetti essenziali per gli standard MMI.

Apple, varcata la soglia dei 600 miliardi di dollari

Apple 600 miliardi di dollari

Sebbene quello attualmente in corso vada a configurarsi come un momento di crisi per la maggior parte delle aziende mondiali (che si tratti di gran colossi o meno poco importa) Apple, invece, sembra non risentirne minimamente o, quantomeno, questo è quello che se ne deduce prendendo in esame il nuovo record fissato per quanto riguarda la capitalizzazione della società sul mercato azionario statunitense registrato proprio nel corso delle ultime ore.

La ben nota azienda della mela morsicata, infatti, è riuscita a superare il tetto dei 600 miliardi di dollari, un traguardo questo che dimostra come Cupertino e, sopratutto, le sue casse siano in ottima salute e ad incidere in tal senso sono state, con molta probabilità, anche le vendite del nuovo iPad immesso sul mercato soltanto da qualche settimana a questa parte.

Microsoft acquista brevetti da AOL per 1 miliardo di dollari

Microsoft brevetti AOL

A quanto pare è tempo d’acquisti per le grandi società del panorama dell’IT poiché parallelamente alla notizia relativa all’acquisizione di Instagram da parte di Facebook ne segue un’altra che, però, vede come protagonisti Microsoft ed il portafoglio brevettuale di AOL.

Nel corso delle ultime ore, infatti, la ben nota azienda di casa Redmond ha annunciato ufficialmente di aver acquistato ben 800 brevetti da America On Line o, molto più semplicemente, AOL per un costo approssimativo pari a 1 miliardo di dollari.

Quella fatta da Microsoft costituisce una spesa che fa riferimento ad un portfolio molto ampio che va dagli instant messenger ai calendari, dalla pianificazione online dei viaggi ai motori di ricerca, il tutto unitamente ad una divisione del gruppo in perdita di cui, però, non viene fatto alcun nome.

Motorola blocco Microsoft Germania

UE: Motorola accusata da Microsoft ed Apple per abuso sui brevetti

Motorola indagine UE

Stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili la Commissione Europa potrebbe provvedere, tra non molto, ad effettuare l’apertura di un apposito fascicolo contro Motorola Mobility e nell’occhio del ciclone vi sarebbero, a quanto pare, il prezzo imposto per le licenze di alcun propri brevetti.

Motorola Mobility è stata acquisita qualche mese addietro da Google ma, nonostante la protezione del gran colosso delle ricerche in rete, si ritrova ora a dover fare i conti tanto con Microsoft quanto con Apple.

Nello specifico, la celebre azienda redmondiana ha contestato royalty fino a 22,50 dollari per la vendita di laptop di media caratura, le lamentele da parte di Cupertino, invece, fanno riferimento alla richiesta del 2,25% degli introiti per ogni unità distribuita andando quindi ad ostacolare l’utilizzo di brevetti fondamentali per la produzione di prodotti compatibili con iPhone, iPad, Windows e Xbox.

Xbox 360: gli hacker possono davvero accedere ai dati delle carte di credito?

Xbox 360 dati carte di credito

Stando alle più recenti dichiarazioni di Ashley Podhradsky, ricercatrice dell’Università di Drexel, l’xBox 360, la ben nota e fortunata consolle resa disponibile da Microsoft, sarebbe estremamente vulnerabile per quanto concerne la sicurezza dei dati sensibili immessi dagli utenti anche qualora effettuato un processo di resettaggio completo.

Questo, andando ancor più nel dettaglio, sta a significare che scandagliando il disco rigido formattato delle consolle Microsoft è possibile risalire a quelli che sono i dati delle carte di credito degli utenti, così come reso noto dalla ricercatrice mediante il magazine Kotaku.

Dallo studio condotto dalla ricercatrice ciò che ne emerge sono un insieme di dati non esattamente confortati considerando quanto precedentemente affermato e sopratutto considerando anche il fatto che per poter accedere ai presunti dati sensibili degli utenti presenti sulle consolle “ricondizionate” non è necessario essere degli hacker dalle grandi conoscenze.

Microsoft vieta Mac e iPad ai suoi dipendenti

Microsoft vieta Mac iPad dipendenti

Di certo non ha molto senso occuparsi della produzione di un dato prodotto se poi nella pratica abituale si è soliti ricorrere all’impiego di quanto realizzato dalla concorrenza e, sicuramente, è proprio questo il ragionamento che, nel corso degli ultimi giorni, è stato fatto dai vertici della Microsoft prendendo poi la decisione di vietare l’acquisto e l’utilizzo di device Apple ai propri dipendenti della divisione Sales, Marketing, Services, IT & Operations Group (SMSG), costituita da oltre 46.000 lavoratori in tutto il mondo, o, quanto meno, di farlo sfruttando il denaro dell’azienda.

A render nota la notizia è stato ZDNet che ha provveduto a pubblicare un’e-mail trapelata dal giornalista Mary Jo Foley contenente tutta una serie di precise indicazioni a cui, d’ora in avanti, il gruppo dovrà attenersi.

Android: le app gratuite riducono all’osso la batteria

Batteria Android EProf

Secondo quanto emerso da una recente ricerca della Purdue University eseguita in collaborazione con la Microsoft circa il 75% della carica di un device mobile e, in questo caso specifico, dei dispositivi Android, viene consumata dall’advertising delle app gratuite mentre il mero impiego delle applicazioni, diversamente da quello che potrebbe essere il pensiero comune, comporta un consumo pari al 25% e che, se confrontato con gli altri risultati, appare praticamente minimo.

La ricerca, avente come obiettivo, appunto, quello di verificare quanto la pubblicità possa andare ad incidere sui consumi della batteria dei device Android, è stata eseguita sfruttando un apposito strumento denominato EProf (attualmente in fase di sviluppo anche per piattaforma Windows Phone) in grado di misurare le varie istanze attive sul dispositivo e di tenere traccia dei singoli consumi.

Ciò che ne è emerso dall’analisi è stato, sostanzialmente, che tutte le applicazioni gratuite contenenti pubblicità fanno pesare il loro mancato pagamento sulla batteria del device in uso… come? Semplice: utilizzando la connessione ad internet per effettuare il download di banner e spot e per l’invio dei dati.

Nokia è davvero al lavoro su un suo tablet, la conferma del design chief

Da qualche tempo a questa parte e, in particolar modo, durante gli ultimi giorni si sono fatte sempre più insistenti le voci in merito alle intenzioni di Nokia di volersi immettere nel segmento tablet lanciando una nuova “tavoletta” avente come sistema operativo Windows 8.

Sino a questo momento non era ancora arrivata alcuna conferma ufficiale da parte di Nokia e, a tal proposito, alcuni portavoce della ben nota azienda finlandese avevano fatto sapere di essere interesati al mercato tablet ma di non avere, almeno non al momento, alcun progetto in programma.

James Whittaker deluso da Google: ecco perchè ha detto addio a big G

James Whittaker

Essere reclutati nel team di Google è senz’altro difficile, anche per i più abili, ma lasciare il posto conquistato con tanta fatica e, sopratutto, bravura può essere altrettanto complicato o almeno così dovrebbe sin quando vengono rispettati i valori che, per un motivo o per un altro, hanno attirato l’attenzione dei dipendenti… diversa è invece la situazione se questo non avviene!

Tenendo conto di ciò James Whittaker, un ex dirigente di Google attualmente alle dipendeze di Microsoft, ha spiegato, mediante il suo blog personale, i motivi per i quali ha scelto di lasciare il suo posto a Googleplex.

Whittaker aveva abbandonato la sua posizione alla Microsoft nel 2009 accettando un prestigioso posto di lavoro per lo sviluppo software di Google, posto che, a distanza di circa tre anni, ha scelto di abbandonare sposando la causa del gran colosso di casa Redmond e tornando alle sue dipendenze.

I motivi di tale scelta sono prevalentemente due: in primis la perdita di vista da parte di Google dei suoi obiettivi originari prestando invece sempre maggiore attenzione all’advertising e, in secondo luogo, l’ingresso di big G nel mondo dei social network e la sua voglia di abbattere il primato detenuto da Facebook.

Internet Explorer 10, Microsoft ne illustra le principali novità

Novità Internet Explorer 10

Windows 8 è disponibile, sotto forma di Consumer Preview, da diversi giorni a questa parte, giorni durante i quali gli utenti hanno e stanno avendo modo di testarne personalmente le principali caratteristiche e novità tra cui appare opportuno citare anche Internet Explorer 10 utilizzabile, ovviamente, in versione preliminare.

Circa la nuova versione del browser web redmondiano Microsoft, mediante un apposito post sul suo blog ufficiale, ne ha illustrato quelle che saranno le principali novità di IE 10, mettendo inoltre in evidenza le differenze rispetto alla versione integrata nella precedente Developer Preview.

Ciò che ne emerge dal post è che la nuova relase del browser web risulta prevalentemente basata su tre punti fondamentali: l’interfaccia Metro, la velocità d’utilizzo, e la sicurezza online.

Nel dettaglio, Internet Explorer 10 sfrutta l’interfaccia Metro, ottimizzata per device multi-touch, attraverso la quale viene offerta la possibilità di visualizzare le pagine web a pieno schermo e supporta l’HTML5 e tutti i più moderni standard web.

Mercato computer: per i PC è prevista la risalita tra il 2012 e il 2013

Crescita mercato computer

Uno dei settori che ha maggiormente sofferto del gran successo ottenuto, nel giro di breve tempo, dai tablet è stato quello dei personal computer, in particolare se si considera che, nel corso degli ultimi mesi, il numero delle vendite, mantenuto alto per decenni, è risultato di gran lunga inferiore alla norma.

Tuttavia, secondo quelle che sono le ultime stime di Gartner, il 2012 ed il 2013 dovrebbero andarsi a configurare come anni particolarmente importanti per il settore in questione sul quale, attenendosi alle previsioni, l’arrivo di Windows 8 e quello degli ultrabook andrebbero ad incidere in maniera particolare.

Nel dettaglio, nonostante la crescita risulti attualmente inferiore del 5%, nel corso del 2013 il mercato dei PC potrebbe comunque vedere un trend positivo preceduto da un buon numero di vendite nel 2012 che, sempre secondo le stime, dovrebbe corrispondere ad oltre 360 milioni di unità, ovvero più del 4,4% rispetto all’anno oramai trascorso.

Le consegne dei personal computer rimarranno però deboli durante l’intero 2012, così come dichiarato da Ranjit Atwal, research director di Gartner, a causa del inevitabile recupero del ritardo di innovazione a cui il mercato dei PC dovrà andare incontro e verso il quale Microsoft ha non poche responsabilità.

Nuove norme per la privacy sulle app: i big del settore mobile si accordano

Accordo nuove norme per la privacy sulle app

Tenendo conto del continuo insorgere di polemiche, specie nel corso delle ultime settimane, tra produttori e sviluppatori di applicazioni per device mobile relativamente alla trasmissione ai responsabili dei dati sensibili degli utenti ben sei delle principali aziende operanti in tal ambito hanno deciso di stabilire un apposito accordo comune in modo tale da poter fornire maggiori dettagli circa la privacy.

L’accordo coinvolge Apple, Google, Microsoft, Research in Motion, Amazon e Hewlett-Packard e, nello specifico, obbliga tutte e sei le società e coloro che sviluppano applicazioni su una delle piattaforme virtuali ad esse associate a fornire un maggior quantitativo di informazioni circa la modalità mediante cui verranno impiegati i dati dell’utente conseguenzialmente all’esecuzione del download di una data app.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che prima ancora di effettuare il download di una data app ciascun utente potrà conoscere anticipatamente tutti i dettagli sulla privacy ad essa relativi ed in maniera ben più accurata ed approfondita rispetto a quanto reso disponibile sino a questo momento.