Le rovine di Pompei su Google Street View

Pompei

Da qualche mese, google ha apportato moltissimi aggiornamenti al proprio servizio che è comunemente conosciuto con il nome di Street View. Molti di noi hanno avuto anche la possibilità di guardare la propria città, ed i più “fortunati”, saranno anche stati capaci di scorgere la propria automobile, magari parcheggiata proprio sotto casa. Insomma, inutile dire che questo servizio, sta subendo degli enormi aggiornamenti che tendono ad ampliarne il database di immagini.

Abbiamo assistito alla progressiva mappatura delle città più importanti, fino ad arrivare nei paesi meno conosciuti. In questi giorni, c’è stato un’altro aggiornamento. Sicuramente si tratta di qualcosa di diverso rispetto alle solite città.  E’ una delle città disabitate più famosa al mondo. Se avete la buona abitudine di leggere prima il titolo del post, e poi il resto, avrete già capito a quale città mi sto riferendo: Pompei.

La monnezza della Campania vista con Google Maps

La triste realtà degli ultimi periodi è purtroppo molto chiara, infatti quando dici Napoli, in Italia e nel mondo intero, nessuno pensa più a “pizza, spaghetti e mandolino”, bensì solo ad una putrida, viscida ed ignobile cosa: la monnezza.

Una piccola, interessante sotto il punto di vista tecnologico, e positiva cosa, anche in questo assurdo caos (anche d’informazione) che si è creato per le note vicende della monnezza in Campania c’è: il progetto “We are the trash!” del giornalista Giulio Finotti, ovvero la monnezza della Campania vista con Google Maps grazie alle foto e alle segnalazioni dei lettori.

Le reliquie di San Vincenzo, la spazzatura di Napoli e i vostri acquisti più “pazzi” su eBay

Reliquie

Avete mai acquistato un oggetto particolarmente strano su eBay? La domanda potrebbe sembrare abbastanza banale, ma leggendo certe notizie probabilmente non lo è. L’Osservatorio di Telefono Antiplagio ha infatti denunciato al Vaticano il grosso commercio (illegale, ovviamente) di tutta una serie di reliquie dei santi (dalle ciocche di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino a un brandello della tunica di Santa Rita da Cascia, da un frammento osseo di Padre Pio al “Kit Sant’Ignazio”).

Non stiamo parlando di “falsi” (che pure ce ne sono tanti), ma di un vero giro d’affari illegale di reliquie trafugate da chiese sperdute, tombe o siti archeologici. I vertici di eBay assicurano di essere a conoscenza del problema e di aver allestito “una task-force di esperti per bloccare questo commercio”. Anche se, almeno questa mattina, scrivendo “reliquie” nel campo di ricerca si continua a trovare davvero di tutto.